“Screening e reti oncologiche sono le armi migliori per sconfiggere il cancro, anche se, purtroppo nella nostra regione risultano piuttosto spuntate dal momento che la Basilicata è sotto di ben 15 punti percentuali rispetto alla media nazionale per quanto riguarda il tasso di copertura degli screening oncologici( soprattutto mammella e cervice uterina) ed è in affanno, secondo Agenas, per quanto riguarda il funzionamento della rete oncologica regionale”.
E’ quanto afferma, in una nota, il Presidente del Gruppo regionale Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello.
“Se oggi in Italia la sopravvivenza per tumori a cinque anni dalla diagnosi è, in media, del 60% e 3 milioni e 700 mila cittadini vivono dopo una diagnosi di questa malattia” -spiega Vizziello- “lo dobbiamo proprio agli screening che attraverso la diagnosi precoce del tumore o dei suoi precursori consentono di intervenire tempestivamente e soprattutto attraverso interventi più efficaci e meno invasivi. Stessa valenza occorre attribuire alle reti oncologiche, che sono il modello ottimale di presa in carico del paziente oncologico perché evitano la frammentazione dei servizi e stabilendo chi fa cosa, garantiscono uniformità di trattamento a prescindere dal luogo di residenza del malato e soprattutto un approccio multidisciplinare alla patologia oncologica”.
“Due priorità che insieme alla valorizzazione del personale sanitario e dei risultati della ricerca scientifica sono chiaramente indicate dal nuovo Piano Oncologico Nazionale”-sottolinea Vizziello-” che è stato approvato da oltre un anno e che non è operativo in Basilicata come in altre regioni italiane”.
“La circostanza che l’elemento di riferimento principale della strategia di contrasto alle patologie oncologiche, vale a dire il Piano Oncologico Nazionale, resti disatteso è l’effetto dei mancati investimenti tanto del governo nazionale, quanto di quello regionale” -conclude Vizziello-” incapaci entrambi di comprendere che nella lotta ai tumori sono stati raggiunti risultati straordinari, ma si può fare di più, compiendo scelte, anche sul piano finanziario, corrispondenti alle necessità di cura dei malati di cancro