“L’atto d’impulso, così è scritto, che con delibera di Giunta regionale si è dato alla gara sul trasporto pubblico ha generato un vulnus tanto nella relazione con il Consiglio regionale quanto con le rappresentanze che costituiscono l’Osservatorio per la mobilità. Nei giorni scorsi nel ribadire il pasticcio di ‘revoche su revoche’, cambi di rotta e pasticci amministrativi e in attesa che siano resi pubblici gli indirizzi che dovrebbero modificare una procedura pubblica, avevamo anche posto il tema della convocazione dell’Osservatorio per la mobilità ex art. 20 della L.R. 22/1988”. È quanto afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Piero Lacorazza.
“Non sappiamo – prosegue Lacorazza – visto che non c’è un preciso ordine del giorno, se la nostra posizione ne abbia sollecitato la convocazione o il fatto che in questi mesi non si sia mai riunito, tuttavia vogliamo presumere che al tavolo si discuta dell’atto d’impulso dato dalla delibera di Giunta nella quale è scritto che le regole della gara saranno cambiate, revocando precedenti atti, anche di indirizzo del Consiglio, e sulla base di un tavolo tecnico che ha dato indicazioni il 4 ottobre 2024”.
“Ma possibile che in 4 mesi, da ottobre ad oggi, non sia stato possibile convocare l’Osservatorio? Se vi sono stati impedimenti non si poteva attendere la riunione dell’Osservatorio, ora convocato per l’11 di febbraio, e poi procedere, previo confronto in Consiglio – come da impegno assunto dall’assessore Pepe – all’approvazione della cosiddetta delibera d’impulso che modificherebbe le regole del gioco? E quali modifiche ci sarebbero? Questo indirizzo – cito la delibera – ‘è stato assunto da un tavolo tecnico del 4 ottobre 2024’. Cosa è accaduto in 4 mesi? Quattro mesi – conclude il Capogruppo del Pd – sono tanti e potrebbero rischiare di fare la differenza determinando anche una asimmetria d’informazione”.