“Il rispetto di sentenze e ordinanze, piacciano o non piacciono, è un atto dovuto, una presa d’atto corretta sul piano amministrativo, che per le fonti del diritto non può essere messa in discussione. Il Consiglio regionale, non deve decidere sulla centrale ma sul Piano per il Parco del Pollino in un contesto nel quale gli atti della Regione Calabria e Basilicata siano coincidenti per evitare che l’attesa di oltre 30 anni si prolunghi. Esprimere questo legittimo dubbio, anche da parte di alcuni amministratori locali, ci pare un atteggiamento di comune interesse, sia della maggioranza che della minoranza; poi al momento non ci sembra esserci una ‘quadra’, come annunciato dal Presidente Bardi, con il Presidente Occhiuto”. Lo dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Piero Lacorazza
“Il dibattito aperto in Calabria – prosegue l’esponente del Pd – potrebbe, sottolineo potrebbe e non auspico, portare ad osservazioni su un atto che delibera una deroga e non si limita a considerare sentenze ed ordinanze, passate, presenti ed eventualmente future. Peraltro su nostra richiesta abbiamo ascoltato, l’audizione della dott.ssa Rosanna Cifarelli, tanto sugli impatti ambientali e sanitari quanto sulla indagine sociale”.
“Nel considerare l’assenza di un ‘punto zero’ e la necessità di maggiori investimenti e potenziamento di controlli e nel valutare che le ‘compensazioni’ non possono essere condizionate a legittime posizioni delle amministrazioni comunali ma all’interesse delle comunità – conclude Lacorazza – riteniamo che si possano fare passi avanti per ricercare condivisione ed unità del Consiglio e del territorio per l’approvazione del Piano per il Parco del Pollino”.