Sanità Futura, associazione di categoria rappresentante le strutture sanitarie accreditate ambulatoriali, sottolinea l’urgenza di definire i tetti di spesa per le strutture private accreditate, non solo come misura tempestiva, ma soprattutto nell’interesse dei pazienti e dei cittadini lucani. In questo momento cruciale per la salvaguardia del Servizio Sanitario Regionale (SSR), temi come le liste d’attesa e la mobilità passiva—che si traducono in ritardi nelle cure e trasferte fuori regione per trattamenti medici—sono al centro dell’attenzione e costituiscono il fattore chiave dell’annoso problema.
È fondamentale evitare di determinare il ruolo delle strutture accreditate basandosi su criteri burocratico-amministrativi obsoleti, risalenti al 2014. Al contrario, i tetti di spesa devono essere stabiliti tenendo conto dei bisogni prioritari dei cittadini, garantendo un’equa distribuzione delle risorse e proteggendo le strutture che servono le aree periferiche, in base, cioè, alle effettive priorità sanitarie.
Le prestazioni specialistiche offerte dalle strutture private accreditate sono sempre più essenziali per ridurre le liste d’attesa. Tuttavia, il rischio è che si prospetti un nuovo capitolo in una vicenda che perdura da anni: dopo la pronuncia da parte del TAR su una delibera di giunta del 2023 sui tetti di spesa, con cui si imputa alla Regione un difetto di istruttoria, si auspica che il Dipartimento Salute della Regione rinunci definitivamente a ripristinare la delibera 482/2022, origine di una lunga vertenza tra le strutture e la Regione.
Sanità Futura evidenzia che questa situazione potrebbe avere gravi ripercussioni su cittadini, titolari e operatori delle strutture. Il budget regionale annuale per la specialistica ambulatoriale accreditata è di 25 milioni di euro, distribuito tra oltre 60 strutture lucane, una somma insufficiente a soddisfare le esigenze di cura, tutela e prevenzione della salute dei cittadini.
Nonostante la giunta regionale abbia approvato lo scorso anno una delibera che fotografa il fabbisogno complessivo e specifico per prestazioni, il ritorno alla delibera 482/2022 ignorerebbe completamente tale mappatura. Sanità Futura sostiene da sempre che i tetti di spesa debbano essere determinati con criteri oggettivi e trasparenti, basati sulle richieste dei cittadini, che, secondo studi e indagini dal 2019 (emergenza Covid), sono in forte aumento in tutte le branche della specialistica ambulatoriale, e che il sistema pubblico da solo non riesce a soddisfare.
Sanità Futura chiede la convocazione di un confronto con l’Assessore Latronico presso il Dipartimento Salute per approfondire tutti gli aspetti del nuovo scenario delle prestazioni da garantire agli utenti del SSR, prima che le strutture si trovino di fronte al fatto compiuto.
L’associazione avverte inoltre la Giunta su un ulteriore aspetto: la delibera 482/2022 è oggetto di ricorsi ancora pendenti presso il Consiglio di Stato ed è importante ricordare che gli atti di programmazione dei tetti di spesa dal 2015 sono stati tutti annullati dal Giudice Amministrativo.
Sanità Futura ribadisce che la sanità non può essere gestita attraverso sentenze giudiziarie e che gli amministratori pubblici devono assumersi le proprie responsabilità politiche.