“E’ doveroso commemorare il ‘Giorno del Ricordo’ – ha evidenziato il Sindaco di Potenza Vincenzo Telesca intervenendo all’incontro tenutosi nei locali del Liceo Statale ‘Gropius’, in occasione dell’edizione 2025 del ‘Giorno del Ricordo’ – per conservare la memoria della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Da 21 anni la legge dello Stato numero 92 del 2004 ha istituito questa importante giornata, voluta anche per rimuovere, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la “cortina di silenzio ingiustificabile” che per anni aveva coperto lo scempio delle foibe.
Sempre citando il Presidente Mattarella è utile ricordare che “solo dopo la caduta del muro di Berlino, il più vistoso, ma purtroppo non l’unico simbolo della divisione europea, una paziente e coraggiosa opera di ricerca storiografica, non senza vani e inaccettabili tentativi di delegittimazione, ha fatto piena luce sulla tragedia delle foibe e del successivo esodo, restituendo questa pagina strappata alla storia e all’identità della nazione”.
E’ un dovere civile e morale ricordare le sofferenze di migliaia di nostri connazionali vittime di violenze, deportazioni e stermini, che furono poi costretti a lasciare le loro terre d’origine in Istria, Fiume e Dalmazia.
E’ bene ricordare che alla fine della Seconda Guerra mondiale migliaia di italiani furono costretti all’esodo e furono trucidati nelle foibe dalle forze jugoslave del maresciallo Tito. Per troppo tempo questa pagina di storia è stata rimossa dalla memoria collettiva del nostro Paese. Questa tragedia però ci insegna tanto: ci insegna come tutti i nazionalismi in quella fase storica hanno prodotto morte, odio, violazione dei diritti e mancato riconoscimento delle minoranze linguistiche ed etniche in una fascia molto stretta del nord Adriatico, al confine orientale. Dopo decenni di oblio è necessario non dimenticare e fare tesoro, anche nella quotidianità, di cosa comportino, in modo drammatico e irrecuperabile, l’odio e le discriminazioni.
Oggi, grazie all’impegno delle Istituzioni e delle Associazioni degli esuli, siamo consapevoli dell’importanza di mantenere vivo il ricordo di quei tragici eventi, non per alimentare divisioni, ma per costruire una memoria condivisa fondata sulla verità e sul rispetto.
Perché la retorica della memoria – ha proseguito il Sindaco – è un esercizio vano se non si entra nel merito e si comprende a fondo quello che in queste terre è accaduto, per mano dei partigiani comunisti di Tito che hanno lasciato una lunga scia di sangue.
Il nostro impegno deve essere quello di trasmettere alle nuove generazioni il valore della pace, della convivenza e della dignità umana. La memoria non è solo ricordo del passato, ma anche un monito per il presente e il futuro: perché mai più l’odio e l’intolleranza abbiano il sopravvento sulla civiltà e sulla giustizia.
Studiare la storia, – ha concluso il Sindaco Telesca – comprenderne le dinamiche e riconoscerne le ferite è l’unico modo per evitare che l’odio e l’intolleranza possano ancora una volta dividere i popoli. La memoria, quando condivisa e vissuta con spirito di verità, diventa strumento di pace e di riconciliazione.
In questa giornata di riflessione e raccoglimento, rendiamo omaggio a tutte le vittime e rinnoviamo il nostro impegno affinché il sacrificio di quegli italiani non sia mai dimenticato”.