Rosalba Guglielmi, Coordinatrice regionale USB Basilicata ha inviato una lettera al presidente Bardi e all’assessore regionale Cupparo per evidenziare l’insufficienza di fondi e norme per portare a termine il progetto di stabilizzazione della platea ex Tis ed Rmi. Di seguito la nota integrale.
Nonostante siano passati più di dieci giorni dall’ultima riunione del tavolo tecnico sulla vertenza ex TIS e RMI non abbiamo ancora ricevuto una proposta di avviso pubblico per la formazione della graduatoria dei lavoratori della platea che decideranno di partecipare al progetto idraulico forestale per 932 addetti con un contratto di 123 giornate. Secondo il cronoprogramma l’avviso pubblico avrebbe dovuto essere pubblicato a gennaio 2025. Un disinteresse palese di cui abbiamo avuto la conferma nella riunione dello scorso 30 gennaio dove è apparso chiaro che rispetto alla delibera approvata in giunta lo scorso 28 ottobre non erano stati fatti passi avanti e si era rimasti al canovaccio.
Ancora più preoccupanti sono le poste finanziarie previste per il cosiddetto progetto ibrido in cui, come si evince dalla Scheda M2 allegata alla delibera , sono ipotizzati vari percorsi di fuoriuscita dalla platea – dalla continuazione in progetti di inclusione sociale all’accompagnamento alla pensione, dal riconoscimento economico per le assunzioni sia da parte di imprese private che per i comuni all’auto impiego – la USB aveva già denunciato durante l’incontro l’insufficienza dei fondi previsti, fosse solo per garantire il pagamento dei mesi da maggio a dicembre dei 731 lavoratori che hanno scelto di non aderire al progetto di forestazione. Per tutti gli interventi previsti sono stati stanziati 2.761.574 euro , mentre per il solo prosieguo nel progetto di inclusione sociale presso i comuni ci vogliono oltre 4.000.000 di euro.
È quindi evidente l’insoddisfazione e la preoccupazione per come il dipartimento stia affrontando il problema. Non è possibile andare avanti se non vengono prima trovati i fondi per garantire a tutti la prosecuzione secondo gli impegni presi dallo stesso assessore.
È pur vero che già per altri impegni non c’è stata la necessaria determinazione , a cominciare dal coinvolgimento dei parlamentari lucani e di un deciso intervento nella Conferenza Stato-Regioni per ottenere la normativa nazionale che permettesse anche per i lavoratori della Basilicata la stabilizzazione presso i comuni, così come avvenuto per i tirocinanti calabresi. Che poi ci siano le resistenze dei comuni a procedere alla stabilizzazione non può essere una giustificazione rispetto all’inerzia dimostrata.
Lo stesso discorso vale per la richiesta, Tante Volte ripetuta in questi anni del riconoscimento del diritto alla malattia, intesa come pagamento integrale dell’assegno in casi di assenza giustificata per malattia senza effettuare le trattenute giornaliere che oggi impediscono a tanta gente di curarsi anche in caso di malattie oncologiche o degli stessi ricoveri. Irridendo alle necessità dei lavoratori e senza alcun rispetto anche delle morti recenti di alcune lavoratrici si è scherzato sulla presunta richiesta di indennità di malattia pagata dall’INPS .
Per la USB diventa sempre più evidente che non si può parlare di svuotamento della platea se non vengono opportunamente previste norme assunzionali adeguatamente sostenute dai finanziamenti necessari per la stabilizzazione dei lavoratori che da quasi vent’anni stanno lavorando in nero e senza diritti.