Presentato venerdì scorso il ricorso al Tar dalle associazioni Amici del Borgo, il Comitato Quaroni, l’associazione circolo numismatico Filatelico Paladino e l’associazione Raggio di Sole insieme agli operatori della zona industriale di La Martella contrari all’installazione di un impianto di biogas autorizzato dalla Regione Basilicata con un provvedimento del 18 dicembre scorso. Insieme alla presentazione del ricorso si è provveduto anche ad inviare una comunicazione al commissario prefettizio Raffaele Ruberto per spiegare nel dettaglio i motivi che impediscono di dare parere positivo a quella decisione e l’opportunità e la necessità di provvedere anche come Comune al ricorso al Tar contro l’autorizzazione di un impianto di biogas nell’area industriale di La Martella. In particolare sono stati evidenziati i diversi passaggi tecnici che hanno portato in tutte le sedi il Comune di Matera a dare un parere negativo a questo tipo di impianto per cui viene chiesto al commissario prefettizio un comportamento coerente con questi pareri e gli indirizzi dati attraverso l’impugnazione dell’atto autorizzativo. Oltre al ricorso al TAR, le associazioni e i cittadini del Borgo La Martella procederanno anche una raccolta firme da inviare al Prefetto di Matera Cristina Favilli per sensibilizzare l’intera città sulla questione. Nella comunicazione si spiega che “i cittadini, unitamente agli operatori della zona industriale di La Martella, venerdì 21 febbraio 2025, hanno presentato il ricorso al TAR avverso all’autorizzazione rilasciata dalla Regione Basilicata. Tale volontà viene fuori dalla consapevolezza che gli abitanti del Borgo La Martella, nella storia dei tempi hanno dato proprio tanto in termini di sopportazione, rinuncia, sofferenza e salute in quanto costretti a convivere col fetore insopportabile e con esalazioni maleodoranti e pericolose. Attivare un impianto di biometano significa decretare l’evacuazione e la fine di un Borgo urbanisticamente equiparato a centro storico, tuttora fiore all’occhiello per la tipologia delle costruzioni e per la qualità della vita in un clima di distensione e salubrità. L’intera comunità materana rischia di subire gli effetti negativi di una decisione scellerata che sembra non tenere in considerazione la nostra storia, la nostra cultura, le nostre origini e il futuro stesso della città” viene spiegato dai residenti del borgo e dalle aziende che hanno prodotto il ricorso e si sono rivolti poi al Comune. “Ebbene sia nella relazione tecnica risalente al 2020, che negli interventi nelle conferenze dei servizi, il comune di Matera ha sempre rappresentato la presenza, a distanze inferiori ai 2.000 metri, di recettori sensibili costituiti dalle aziende del settore alimentare con processi produttivi che comprendono la lievitazione, nonché di una struttura sanitaria per anziani. La presenza di tali recettori sensibili al di sotto delle distanze minime, costituisce a norma della legge regionale, un fattore “escludente” l’insediabilità di un impianto di tal tipo, per cui si determina una oggettiva improcedibilità, senza alcuna possibilità di superamento da parte degli enti che rilasciano l’autorizzazione. Ciò nonostante, ed in palese violazione delle norme, l’autorizzazione è stata concessa” viene scritto al commissario Ruberto. Si ribadisce la preoccupazione per “le ricadute negative che l’insediamento di un impianto di questo tipo avrebbe sulle loro attività, le associazioni , unitamente alle aziende operanti in loco, ritengono essenziale e doveroso che il comune di Matera, in presenza di un’autorizzazione concessa per la realizzazione di un impianto così gravemente impattante e in violazione evidente di norme vigenti ed in coerenza con le proprie posizioni assunte debba assumere anche direttamente l’iniziativa di impugnazione dell’atto illegittimo, a tutela della popolazione e delle imprese presenti nell’area industriale.
Si invita pertanto a voler procedere senza indugio all’impugnazione del provvedimento di autorizzazione regionale emesso in grave violazione della legge presso il TAR di Basilicata a tutela della città intera, del suo territorio e della sua economia” concludono.
Feb 26