Il Capogruppo del Pd: “Propongo una moratoria, per questa legislatura, che consenta di mantenere il patto con gli elettori ed evitare che nelle nostre tasche possa andare un euro in più”. Di seguito la nota integrale.
“Premesso che le mie posizioni sono ben note, anche su come mi sarei voluto comportare (voto contrario) sulla legge che ha riguardato l’abrogazione dell’obbligo della rendicontazione del collaboratore e dell’aumento delle dotazioni finanziarie ai gruppi, ritengo che il dibattito che si innesca ogni qual volta si parla dei costi della politica rischia di accendere i riflettori dello scontro politico senza alcun beneficio per le comunità”. Lo dichiara il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Piero Lacorazza che aggiunge:
“Anzi, oggettivamente, rischia di distrarre l’attenzione sui problemi reali delle persone con il rischio di alimentare le frattura tra istituzioni e società e aprendo spazi politici che sarebbero più limitati in una dialettica tra Governo ed opposizione, a vantaggio della qualità della programmazione e della politica, e quindi dei cittadini”.
“Non torno – continua Lacorazza – su quanto già scritto e detto in Consiglio regionale ma mi sento di proporre una moratoria anche per evitare che i contenuti, soprattutto, e anche i toni, alti e talvolta personalizzati, sviino e distorcono la realtà dei fatti. Preciso che c’è un patto con gli elettori a determinate condizioni di indennità, di rimborsi e benefit. E continuo a distinguere questo aspetto dalla reale necessità di rafforzare le strutture e/o le collaborazioni a servizio dei gruppi in un contesto di rinnovati indirizzi delle Conferenza dei Presidenti dell’Assemblee legislative che peraltro stanno esaminando anche altre questioni relative allo status dei consiglieri regionali”.
“Propongo – conclude il Capogruppo del Pd – una moratoria per questa legislatura che consenta di mantenere il patto con gli elettori ed evitare che nelle nostre tasche possa andare un euro in più. Una moratoria che consentirebbe di separare il grano dal loglio, un tempo che aiuterebbe un confronto più sereno tale da arrivare alla prossima legislatura con elementi e ragionamenti che possano anche essere contenuti nei programmi dei partiti e delle coalizioni sulla base dei quali sancire un rinnovato patto con le elettrici e gli elettori. O ancor di più, dare il tempo, per consentire di attivare gli strumenti di partecipazione (es. referendum) senza che nel frattempo nelle tasche dei consiglieri vada un euro in più.”