Una due giorni dedicata a temi cruciali per l’innovazione e la trasformazione digitale del Paese, esplorando le potenzialità delle tecnologie emergenti, approfondendo come il PNRR stia supportando la transizione digitale e come le aziende possano essere realmente protagoniste sfruttando questi strumenti per crescere ed innovare sui propri territori e nel più ampio mercato globale.
A Trento, presso la Fondazione Bruno Kessler, si è tenuta la seconda tappa del roadshow nazionale organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dal titolo “Successi e sfide per l’Italia. Quantum e cloud: le esperienze delle Case delle Tecnologie Emergenti”
Nel corso dell’evento una specifica sessione è stata dedicata agli ecosistemi territoriali di innovazione che vedono protagoniste le Case delle Tecnologie Emergenti (CTE) ed alcuni Centri di Competenza finanziati dal Ministero, che promuovono ricerca, sperimentazione e trasferimento tecnologico verso le imprese dei territori di riferimento. Le imprese devono essere le vere protagoniste dello sviluppo all’interno di scenari in continuo divenire, che richiedono competenze, visione, creatività, dinamismo e capacità di cogliere le nuove opportunità per tradurle in soluzioni ed applicazioni.
Per la Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera è intervenuto il responsabile scientifico Prof. Giampiero Pepe, docente presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli, che ha sottolineato il valore di un percorso che ha portato oggi alla costituzione di un vero e proprio Cluster che sul tema Quantum può mettere a sistema la rete di CTE nazionale ed i relativi prodotti e servizi. L’esempio di Matera, prima CTE a partire, ha permesso di sperimentare con successo il valore di un percorso sinergico fra comunità scientifica, istituzioni territoriali ed imprese, per lo sviluppo di applicazioni industriali e commerciali legate al territorio ed al mercato. Matera ha saputo attrarre nuovi interlocutori, che hanno scelto di aprire una propria sede all’interno della CTE o di basare sviluppi significativi delle loro attività nella CTEMT, di investire sul territorio, di collaborare in rete con i diversi partners e soprattutto di sviluppare nuove idee e prodotti innovativi.
“Il Cluster CTE Quantum Technologies – aggiunge Giampiero Pepe – punta a fare sistema del lavoro fatto in questi anni da 8 CTE, 5 Centri di Competenza e numerose imprese partner, da startup a PMI, sul tema Quantum. Il Cluster incrocia molte delle caratteristiche richieste ad un ecosistema Quantum come evidenziate nei Report pubblicati recentemente dal Gruppo di Lavoro Interministeriale MUR/MIMIT e da Anitec Assinform, come per es. il legame tra sviluppo tecnologico e chiare applicazioni concrete e misurabili, l’accompagnamento delle aziende verso investimenti pubblici e privati, il rafforzamento delle collaborazioni pubblico-private di eccellenza, la creazione di partnership e collaborazioni trai i grandi player tecnologici internazionali, le autorità nazionali e le più importanti realtà industriali. Inoltre, il Cluster CTE Quantum conferma la capacità dei Comuni di avere un ruolo attivo nei processi di innovazione tecnologica, avvicinando in modo significativo le tecnologie -anche emergenti- alle esigenze di una comunità. E’ importante anche sottolineare che il Cluster CTE Quantum offre per la prima volta un catalogo di servizi e (primi) prodotti legati alle Quantum Technologies, che vanno dalla disponibilità di infrastrutture nei settori della Comunicazione e del Calcolo quantistico, di pacchetti formativi per il consolidamento delle competenze quantistiche presso gli attori dell’offerta e della domanda QT, fino alla consolidata e dimostrata capacità di fare networking tra imprese e Ricerca su tematiche anche complesse come possono essere quelle legate alle tecnologie emergenti.”
In un contesto in cui la convergenza tra quantum e cloud computing sta aprendo nuovi scenari, l’evento di Trento ha offerto un approfondimento sulle opportunità offerte da queste tecnologie, attraverso la partecipazione di esperti, istituzioni e realtà imprenditoriali. L’obiettivo è stato quello di favorire la trasparenza, la partecipazione attiva e il confronto sui progressi fatti e sulle future sfide. Un’occasione per riflettere su come l’innovazione possa diventare motore di crescita, sia per le singole realtà imprenditoriali che per l’intero ecosistema economico e sociale italiano.