“Doria (Matera Civica) e Morelli (Mutamenti a Mezzagiorno): “Basta colpire i più deboli, ingiusti i tagli del Comune di Matera al servizio di assistenza domiciliare”. Di seguito la nota integrale inviata da Pasquale Doria di Matera Civica e Michele Morelli di Mutamenti a Mezzogiorno.
Fedro, grande narratore di favole, usava dire che se litiga e sbaglia chi si trova nella posizione di decidere, sono i più poveri i primi a farne immediatamente le spese. Non è una favola, ma piuttosto un drammatico appello quello di un gruppo di cittadini esasperati che hanno segnalato, a partire dall’1 marzo, le modifiche introdotte dal Comune di Matera al Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) per anziani e persone fragili, gestito da attività cooperative.
Le famiglie hanno ricevuto una comunicazione ufficiale che, però, non specifica il numero di ore di assistenza assegnate. Di più, gli interessati contattando il Comune, hanno scoperto che tutte le ore sono state ridotte senza spiegazioni trasparenti sui criteri adottati. Ma loro, nero su bianco, le criticità le hanno ben elencate. Ecco le principali a partire dal taglio delle ore del servizio: riduzione del 25% di quelle assegnate rispetto al passato – aumento del costo orario da 18,42€/h nel 2022 a 23€/h nel 2024, senza che sia chiaro il motivo dell’incremento. Segue la riduzione dell’assistenza scolastica per disabili, Anche in questo caso il Comune ha tagliato il 25% delle ore disponibili, con pesanti ricadute sulle famiglie. Ma il budget è rimasto invariato, il finanziamento per il SAD è lo stesso del 2022, per quanto copre solo il 30-40% del fabbisogno totale. Il tutto nella conclamata carenza e assenza di servizi essenziali: mancano o sono insufficienti centri diurni, i servizi per l’autismo, i progetti di inclusione lavorativa e ancora deboli risultano le politiche abitative.
I cittadini sottolineano, peraltro, la mancata trasparenza e la necessaria partecipazione. Le decisioni sono state comunicate a posteriori, senza il coinvolgimento delle famiglie e della comunità. Le conseguenze di simili comportamenti non sono irrilevanti, a partire dalla maggiore difficoltà per le famiglie nell’assistenza ai propri cari e il personale del servizio, giustamente preoccupato per la riduzione delle ore di lavoro.
Stupore viene espresso, a tal proposito, per le rare o mancate reazioni pubbliche da parte di sindacati, politica e mondo sociale. Secondo i cittadini che hanno segnalato la vicenda ci sono invece dei provvedimenti da adottare da subito, a partire dalla revisione immediata delle decisioni in itinere, per garantire un servizio equo e sostenibile.
Tornano a sottolineare, quindi, che occorrono maggiore trasparenza e partecipazione nella gestione delle risorse, nonché un impegno concreto della politica che decida per garantire assistenza adeguata a quella parte di comunità più fragile. Ne hanno pienamente diritto, oltre che reale bisogno, le polemiche lasciano il tempo che trovano.
Non per ripetere la solita frase ma, pur vantando importanti riconoscimenti culturali, da questa vicenda emerge la triste realtà che Matera non riesce a garantire servizi essenziali ai suoi cittadini più deboli. Ragione sufficiente per un cambio di rotta ed evitare, di conseguenza, ulteriori disagi a chi ha più bisogno. Richieste legittime e che chiedono necessarie risposte.