Riportiamo di seguito i messaggi di Monsignor Pino Caiazzo inviati durante il suo Ministero di Arcivescovo alle autorità e ai militari dal 2016 al 2025. Di seguiti i messaggi.
1° luglio 2016: Incontro dell’Arcivescovo con le Autorità
Il messaggio sottolinea l’importanza del bene comune e della collaborazione tra la Chiesa e le istituzioni. Riflettendo sulle sfide del presente, mons. Caiazzo esorta le autorità a lavorare insieme per superare diffidenze e individualismi, guardando oltre gli steccati politici e culturali. Attraverso il “Progetto Policoro”, la Chiesa ha già contribuito a creare opportunità occupazionali per i giovani, e il vescovo incoraggia ulteriori iniziative che alimentino fiducia e partecipazione attiva.
“Ritengo che, se insieme lavoreremo nella riscoperta del bene comune, mettendo al centro di ogni azione la partecipazione, che significa la buona politica, saremo capaci di abbattere la preoccupante costruzione del muro dell’antipolitica, agendo con libertà e disinteresse. Solo così si potrà vincere quella sfiducia che sta caratterizzando il nostro tempo verso ogni istituzione. Si avverte il bisogno di onestà, di trasparenza, legalità, senso civico”
25 febbraio 2017: Lettera alle Autorità
Nella lettera alle autorità politiche di Matera mons. Caiazzo esprime stima, amicizia e la necessità di un dialogo costruttivo per il bene comune. Dopo aver ascoltato le preoccupazioni di molti cittadini, inclusi giovani e famiglie in difficoltà economiche, l’arcivescovo sollecita una governance unitaria e responsabile che vada oltre i successi di Matera come capitale europea della cultura.
“Mi permetto di intervenire in un momento di particolare tensione e apprensione che si respira nella nostra città. Raccolgo le ansie e le speranze quotidiane ascoltando giovani, donne, adulti, visitando i diversi quartieri, camminando per le strade, soffermandomi a parlare con i passanti.”
“Vi invito a fare di tutto affinché la nostra città sia da Voi governata, per un progetto comune che guardi oltre la celebrazione di “Matera capitale europea della cultura”, per il 2019, e il riconoscimento di patrimonio dell’UNESCO.”
“Sicuramente c’è bisogno, in questo momento, che tutti, maggioranza e opposizione, Vi ritroviate per un sereno e costruttivo confronto nella certezza di raggiungere assieme il vero bene di tutti e dare speranza a quanti l’attendono dal Vostro operato e dalle Vostre scelte.”
“A nome dei materani Vi dico: desideriamo essere da Voi governati, in modo unito, nello stile della corresponsabilità che deve animare ogni confronto politico.”
1° luglio 2017: Saluto alle istituzioni civili e militari in occasione della Festa della Bruna
Il messaggio ruota attorno alla necessità di un impegno condiviso e responsabile per il bene comune. Richiamandosi a principi della Dottrina sociale della Chiesa e a riflessioni del Cardinale Martini, l’arcivescovo invita la Chiesa, le istituzioni civili e militari, la scuola e la sanità a collaborare per promuovere la crescita spirituale, culturale e sociale del territorio, superando le divisioni e l’individualismo.
“Chiesa, istituzioni civili e militari, scuola, sanità, non possiamo agire e operare, pur nella diversità dei ruoli, senza avere un obbiettivo comune: il bene dell’uomo, la crescita spirituale, culturale, la cura del corpo, la salvaguardia dell’ambiente. L’individualismo politico indebolisce la politica, i battitori solitari creano confusione, divisioni e malumori sia nella Chiesa che negli altri ambiti. “
“Come Pastore di questa Chiesa di Matera –Irsina mi rivolgo a voi tutti con l’animo di chi non vuole fare il maestro o insegnare quanto siete chiamati ad operare. Ciò che dico a voi lo dico a me stesso. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro, non per interessi di parte, ma per il bene di un territorio che chiede di essere aiutato a risollevarsi dalla rassegnazione, dal pessimismo e dal vittimismo.”
1° luglio 2018: Discorso alle Autorità
Il messaggio invita a riflettere sui temi del bene comune, della solidarietà e della giustizia sociale. Il titolo “Madonna della difesa” è evocativo della protezione dei valori e delle risorse locali; il discorso esorta a superare paure, populismi e divisioni per costruire una comunità coesa e inclusiva.
“Compito della politica è aiutare la città ad essere più abitabile, favorendo l’incontro tra uomini, tra culture diverse, tra credo religiosi diversi, costruendo rapporti umani in cui si viva la mondialità, evitando gli scarti.” “Facciamo di tutto perché dal nostro vocabolario venga eliminata la rassegnazione. Il cantautore Jovanotti dice in un suo singolo: ‘Ho due chiavi per la stessa porta. Per aprire al coraggio e alla paura’. Io direi: chiudiamo alla paura e apriamo al coraggio!”
1° luglio 2019: Saluto alle Autorità civili e militari
L’arcivescovo sottolinea come la città rappresenti “un nuovo Areopago” per il dialogo tra culture, un luogo in cui costruire un “nuovo umanesimo” fondato su radici cristiane e valori universali. L’arcivescovo sottolinea la necessità di azioni concrete che permettano ai giovani di restare in Basilicata, rafforzando la coesione sociale e valorizzando le eccellenze locali. Mons. Caiazzo esorta le autorità a essere promotrici di un nuovo modello di sviluppo che tenga insieme giustizia sociale, solidarietà e tutela dell’ambiente, auspicando “ponti di umanità” che trasformino le difficoltà in opportunità, restituendo dignità e speranza a tutti i cittadini.
“Questo è l’anno in cui Matera rappresenta l’Europa, anzi è l’Europa. È Capitale della Cultura Europea.” Sia io che voi, abbiamo una grande responsabilità: “ridare anima al popolo e farlo crescere”. “Ma non solo Matera è al centro dell’Europa, tutta la Basilicata lo è. Questa nostra regione, piccolo lembo di terra ma dal cuore grande, necessita di concrete azioni e scelte operative, che garantiscano ai giovani di poter rimane nella propria terra, coltivare le proprie tradizioni per costruire qui il proprio avvenire. Da qui, oggi nasce questo nostro comune impegno!
“Impegno che consentirà alle eccellenze presenti nel territorio regionale (fabbriche, insediamenti industriali, coltivazione della frutta e altro) di continuare a produrre economia guardando ai lavoratori e al contesto tutto, in un clima di collaborazione tra imprenditori, istituzioni e abitanti.”
“Impegno che consentirà di costruire ponti di umanità e solidarietà per far risalire la china a quanti sono precipitati nell’abisso del vizio del gioco, a volte legalizzato, che è causa di rottura e fallimento per tante famiglie. Tanti di loro sono diventati preda degli usurai”.
“Impegno che consentirà di costruire ponti di umanità perché questa nostra bella e amata terra ritorni ad essere incontaminata. La mancanza del rispetto dell’ambiente e lo sfruttamento selvaggio hanno portato a un grande aumento di malattie che mietono vite umane di qualunque età.”
1° luglio 2020: Messaggio alle Autorità civili e militari
Mons. Caiazzo riflette sull’impatto del tempo di pandemia e sull’urgenza di una rinnovata unità. Sottolinea che questo momento deve diventare occasione per abbandonare egoismi e individualismi.
“Questo è il momento in cui siamo chiamati ad abbandonare tutto ciò che non trasmette vita, la mancanza di desiderio di costruire insieme, rifugiandoci nella tentazione di agire per interessi propri.“ “I protagonismi a scapito della collettività procurano lacerazioni, ferite mortali.” “Rischiamo di essere travolti ed essere risucchiati dalla spirale dell’odio, dell’inerzia, dal piangersi addosso senza una progettualità seria.” È il tempo di lanciare segni di speranza con progetti concreti che facciano sentire gli abitanti della nostra città e del nostro comprensorio, di tutta la Lucania, protagonisti e non spettatori. Non basta garantire dei servizi. Il cittadino non deve sentirsi un consumatore, un cliente che riceve determinati servizi. La dignità della persona va rispettata coinvolgendola nel dare il proprio contributo nella crescita spirituale, umana, culturale della comunità, condizione essenziale perché la solidarietà diventi virtù civica.
1° maggio 2021: Messaggio per il 1° maggio
Il messaggio richiama l’attenzione sulla dignità del lavoro, sottolinea l’importanza della solidarietà e della fedeltà agli impegni nei confronti dei lavoratori. La pandemia, evidenziando una crisi economica, sociale e culturale, offre l’opportunità di ripensare il sistema economico con maggiore solidarietà e sussidiarietà.
“Carissimi, nei giorni scorsi, come Conferenza Episcopale della Basilicata, abbiamo manifestato la nostra vicinanza agli operai della Stellantis di Melfi, chiedendo ai vertici della stessa azienda un ripensamento. Abbiamo sottolineato come “Al centro del vivere sociale, ovunque, anche in Basilicata, non si deve porre la concorrenza, ma la solidarietà, la fedeltà agli impegni assunti con i lavoratori insieme all’iniziativa privata. Questa è la via maestra che anche la nostra Costituzione indica: senza tale bilanciamento tra dignità umana e mercato nessuna istituzione imprenditoriale ha successo. Se qualcosa si rompe da un lato, dall’altro si distrugge più di quanto si possa ipotizzare“
1° luglio 2021: Saluto alle Autorità civili e militari nella vigilia della Festa della Bruna
L’arcivescovo sottolinea l’importanza di un impegno collettivo per il bene comune, basato su unità, sostenibilità e resilienza. Richiama la necessità di una conversione sociale che metta al centro la solidarietà e la dignità umana. Sottolinea il legame tra cultura e carità, e il valore di una politica che promuova fraternità e giustizia sociale.
«Il tempo della pandemia ci conferma che c’è bisogno di una seria progettualità, lungimirante, per assicurare alle future generazioni un mondo migliore di come l’abbiamo trovato. Le forme di assistenzialismo possono andare bene nei momenti di emergenza ma non dobbiamo vivere sempre l’emergenza. La vera sfida è aiutare ogni uomo a ritrovare la sua libertà, la sua dignità in un processo virtuoso nell’acquisizione della propria autonomia.
In questa direzione come Chiesa ci stiamo orientando attraverso la creazione di centri e case di accoglienza per venire incontro alle tante necessità vecchie e nuove».
1° luglio 2022: Discorso alle Autorità civili e militari per la festa della Bruna
Il messaggio si concentra sulla necessità di riscoprire il valore del bene comune e di superare personalismi e divisioni. Denuncia l’influenza negativa del potere economico, le diseguaglianze sociali e i conflitti che si traducono in violenze e ingiustizie, ricordando che il compito delle autorità è prendersi cura della società con responsabilità e dialogo.
“Carissimi, abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno che ognuno metta da parte steccati, bandiere, soprattutto […] quei personalismi sempre più pericolosi intenti a scavalcare ogni regola, tutto e tutti. Nessuno di noi da solo salva il mondo, una nazione, una regione, un comune.” “Insieme, pur nella diversità che è sempre ricchezza, bisogna desiderare il bene comune della terra per una vera e propria conversione ecologica, di un territorio, della propria gente che siamo chiamati a servire amando e non per cercare consensi e voti.”
29 aprile 2023: Giovani e lavoro. Messaggio per la festa del lavoro
L’arcivescovo evidenzia la necessità di un impegno politico che vada oltre interventi di facciata e affronti le radici della disoccupazione, soprattutto giovanile. Riconosce che “c’è grande preoccupazione per il numero sempre più crescente di disoccupati e, in particolare, di giovani che non trovano un’occupazione degna di questo nome” e denuncia le ingiustizie che compromettono la dignità del lavoro.
“Mi risulta che sono molti i contratti di lavoro, con salario pieno, regolarmente firmati dai lavoratori ma di quel salario concordato ne percepiscono, a volte, nemmeno la metà. È una grave ingiustizia che non aiuta a promuovere la dignità e la crescita umana e dell’intero territorio.“ “Non basta, certo, che sia riconosciuto il diritto al lavoro, bisogna che il lavoro sia retribuito con giustizia e soddisfi le esigenze primarie per una vita dignitosa personale e familiare.”
“Un’attenzione particolare va riposta sempre alla sicurezza dei luoghi di lavoro al fine di ridurre i rischi e i pericoli che possono procurare malattie invalidanti e morti sul lavoro.” “Sollecitiamo la politica nazionale e territoriale a favorire l’occupazione giovanile e facciamo sì che il rapporto scuola-lavoro, garantito nella sua sicurezza, aiuti a frenare l’esodo e lo spopolamento, soprattutto nei territori con maggiore tasso di disoccupazione.”
1° luglio 2023: Messaggio dell’Arcivescovo alle Autorità civili e militari
Il tema centrale del messaggio è l’invito a ritrovare coraggio e forza per affrontare le sfide della società, prendendo spunto dall’esortazione biblica “Sii forte e coraggioso!” (Gs 1,9). L’arcivescovo sottolinea l’importanza del bene comune, del dialogo e della collaborazione, mettendo al centro la promozione integrale del territorio e la cura delle fragilità sociali. Riconosce l’impegno già profuso dalle istituzioni, ma esorta a fare di più per contrastare la crisi globale, promuovere la giustizia sociale e garantire un futuro ai giovani, sempre guidati da un senso di responsabilità e unione.
“Si avverte il bisogno di un futuro dove il servizio, soprattutto in politica, si senta come urgenza di una svolta, di un nuovo inizio partendo da quanto di buono c’è già da condividere. Nello stesso tempo vedere concretamente tutto ciò che possiamo costruire insieme. La diversità politica è ricchezza se ognuno, oltre le schermaglie di appartenenza partitica, intende lavorare su progetti precisi assumendo responsabilità nel rispetto delle differenze, per amore della nostra gente e della nostra terra, uscendo dalla logica di eterna campagna elettorale.
“Tutti desideriamo che i nostri giovani restino in Basilicata: dobbiamo lavorare per creare e salvare il lavoro. Ogni forma di assistenzialismo è mortificante e contribuisce a fomentare una cultura del disimpegno e del disinteresse. Anche questo è un modo per consentire che i diritti e la dignità dei lavoratori vengano calpestati.”
1° maggio 2024: Messaggio per la festa dei lavoratori
Nel messaggio, l’arcivescovo esprime preoccupazione per la mancanza di lavoro in Basilicata, soprattutto per i giovani costretti a emigrare, e per le gravi disuguaglianze sociali ed economiche che affliggono il territorio. Cita la necessità di un “lavoro dignitoso per tutti” e di “un giusto salario e un adeguato sistema previdenziale” come condizioni essenziali per una democrazia compiuta. Critica, inoltre, le prospettive offerte dall’autonomia differenziata, temendo che aumenti il divario tra Nord e Sud. Invita, invece, a progettare politiche giovanili e di sviluppo sostenibile, valorizzando le risorse del territorio, in uno spirito di partecipazione attiva e di solidarietà.
“Nella nostra terra di Basilicata osserviamo con tristezza tante mancanze e criticità: paesi con scarsi abitanti, chiese che lentamente si svuotano dei fedeli, aziende senza lavoratori, padri e madri senza lavoro, piazze senza giovani, urne senza elettori“.
“La vera povertà che, soprattutto nella nostra Basilicata, emerge in tutta la sua drammaticità è proprio l’assenza di lavoro. Gli incentivi erogati come bonus per le bollette energetiche sono certamente uno strumento utile, ma ciò di cui abbiamo realmente bisogno è un investimento serio in progettualità, formazione e innovazione sulle politiche giovanili per il lavoro, affinché i nostri giovani restino o ritornino nella nostra terra e possano, attingendo a quanto dignitosamente guadagnato, pagare coi propri mezzi anche le bollette.”
“Di certo non ci aiuterà l’Autonomia differenziata che allargherà ulteriormente il divario nazionale: un Nord che diventerà sempre più ricco perché collegato di più con l’Europa e un Sud sempre più povero in quanto troppo lontano dal resto d’Italia e dell’Europa.
1° luglio 2024: Messaggio dell’Arcivescovo alle Autorità civili e militari
Un punto centrale del discorso è la denuncia della mancanza di partecipazione politica e della crescente sfiducia nelle istituzioni, un fenomeno che emerge chiaramente dopo le recenti elezioni regionali, europee e comunali.
“Nella nostra terra abbiamo bisogno di uscire dalla logica di ogni forma di assistenzialismo creando le condizioni necessarie affinché ognuno, soprattutto i nostri giovani, possano dignitosamente progettare, attuare e vivere in Basilicata evitando lo spopolamento che sta avendo conseguenze devastanti.
7 gennaio 2025: Messaggio ai fratelli e sorelle della Diocesi di Cesena-Sarsina
In una lettera alla sua nuova diocesi di Cesena-Sarsina, mons. Caiazzo ha espresso l’intenzione di collaborare con tutte le realtà ecclesiali e le autorità civili e militari, manifestando stima e ringraziamento per il loro impegno quotidiano a favore del territorio e del bene comune.
“È nel mio stile collaborare con tutti, anche con le autorità civili e militari alle quali manifesto la mia stima e ringraziamento per quello che fanno quotidianamente a favore del territorio e del bene comune. Il vescovo porta un messaggio di speranza, di fraternità, di pace a tutti, anche ai non credenti o che professano un altro credo: a tutti tendo le mie mani.”
22 febbraio 2025: Lettera di saluto alle Diocesi di Matera-Irsina e di Tricarico
Nella lettera di saluto alla comunità di Matera-Irsina e Tricarico, mons. Caiazzo ha incoraggiato le autorità civili e militari a collaborare per il bene dei giovani e a custodire il territorio, sottolineando l’importanza di agire per il bene comune e promuovere una progettualità seria e condivisa.
“Matera-Tricarico cara e amata, come una sposa, non dimenticare la tua storia, gli uomini e le donne che ti hanno partorito e ti hanno reso bella agli occhi di tutti. C’è il sudore e il pianto che ancora trasuda dalle tue pareti di calcarenite; la sofferenza e l’ingiustizia subita, la lotta e il riscatto spesso pagato con il sangue dei tuoi figli; le schiene piegate per lavorare la terra, impastare il pane, fare il bucato raccogliendo ogni goccia d’acqua come ricchezza preziosa, e conservata in cisterne scavate”.
“Non dimenticare, Matera-Tricarico, le menti di quanti hanno creduto in te, nel tuo riscatto, i cuori che hanno saputo amare, le intelligenze che hanno saputo progettare per il bene di tutti. Abbandona ogni forma di litigiosità e agisci attraverso una progettualità seria e condivisa che sappia difendere il tuo territorio, la tua terra da custodire e salvaguardare,
“Agisci per il bene dei tuoi giovani desiderosi di continuare a rimanere stretti tra le tue braccia e che purtroppo spesso devono stare lontano da te, dal tuo affetto, per mancanza di lavoro, di prospettive future.”
“Non dimenticare, Matera-Tricarico, i traguardi raggiunti e non cullarti sugli allori conquistati. Cura la tua bellezza e la tua storia perché anche il passato sia conosciuto dai tuoi figli ed abitato per essere vissuto attraverso iniziative ben mirate.”
La fotogallery del saluto di Don Pino alle autorità (foto www.SassiLive.it)