La Rete degli studenti medi Basilicata si mobilita per i referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza al fianco della Cgil Basilicata e annuncia l’avvio di un percorso di coinvolgimento degli studenti su tutto il territorio regionale, che partirà con le due assemblee provinciali del 28 marzo a Matera e del 4 aprile a Potenza.
“Il nostro sostegno ai cinque quesiti referendari è totale – afferma Teresa D’Onofrio, segretaria della Rete degli studenti medi Basilicata – siamo profondamente consapevoli dell’importanza che hanno per il futuro del nostro Paese, soprattutto per la nostra generazione. A oggi rappresentano un’occasione fondamentale per ridurre realmente le disuguaglianze sociali e di accesso ai diritti che colpiscono quotidianamente milioni di italiani e italiane. Nello specifico, i quattro quesiti della Cgil rispondono alle necessità che le nuove generazioni, ma non solo, sentono di un lavoro sicuro, stabile e accessibile a tutte e tutti. In questi anni molte sono state le riforme sbagliate portate avanti contro il mondo del lavoro alle quali, sempre al fianco del sindacato, ci siamo opposti. Ora, con lo stesso spirito di unità tra studenti, lavoratori e pensionati porteremo avanti la lotta per costruire un’alternativa al futuro di incertezza e di precarietà, che purtroppo attende molti ragazzi e ragazze. È per noi fondamentale ricordare l’importanza del referendum sulla cittadinanza, diritto ancora oggi negato a migliaia di ragazzi e di ragazze cresciute in Italia e che contribuiscono alla crescita del nostro Paese. È un controsenso infatti che, nonostante essi frequentino le nostre scuole, le nostre università, e lavorino in Italia non possano dirsi cittadini della nostra Repubblica. È una battaglia di civiltà”.
Ecco perché “il voto è la nostra rivolta – aggiunge Fernando Mega, segretario generale della Cgil Basilicata – Un messaggio forte ma necessario. Andare a votare sia la rivolta di tutte le persone che non si sentono libere, che hanno a cuore la democrazia. Ciascuno di noi ha in mano la possibilità di cambiare le cose attraverso una scelta individuale, che è quella di andare a votare, raggiungendo il quorum e ricostruendo così la fiducia per il futuro, restituendo speranza a questo paese. Il referendum permette di ottenere dei risultati molto precisi: dare diritti in più a chi oggi non li ha, tutelare la sicurezza, dare cittadinanza a 2,5 milioni di persone che vivono, lavorano e pagano le tasse ma non hanno la cittadinanza, estendere a più di quattro milioni di persone le tutele contro i licenziamenti ingiusti, anche ai giovani, ridurre drasticamente la precarietà. Significa dare garanzie di sicurezza nei luoghi di lavoro, dal momento che la maggioranza degli infortuni e delle morti sul lavoro avviene nelle ditte in subappalto e in appalto”.
La prima tappa dell’impegno studentesco verso i referendum saranno le due assemblee provinciali di formazione promosse dalla Rete degli studenti medi Basilicata assieme alle Camere del lavoro provinciali e in programma il 28 marzo a Matera e il 4 aprile a Potenza, per poi diramarsi capillarmente nei comitati territoriali, a cui il sindacato studentesco ha già aderito, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente studenti, cittadini e realtà del territorio in un confronto aperto e costruttivo.
“La Cgil di Potenza – afferma Vincenzo Esposito, segretario generale della Camera del lavoro del capoluogo di regione – ha già intrapreso la campagna referendaria con la costituzione del comitato provinciale con tutti i partiti, le associazioni e le realtà territoriali che hanno aderito e che con impegno porteranno avanti il grande dibattito pubblico e la campagna per portare al voto i cittadini per la sicurezza, contro la precarietà, per le tutele e la cittadinanza. Siamo impegnati in numerosi momenti di formazione sul referendum interni ed esterni e nella costituzione di Comitati comunali per il referendum in tutta la provincia. Una sfida straordinaria che ci vede al fianco degli studenti accogliendo con piacere tutte le iniziative e l’entusiasmo che le giovani e i giovani del territorio vogliono promuovere per raggiungere il risultato.”
“Le due assemblee provinciali – conclude D’Onofrio – rappresentano il primo passo fondamentale di un processo democratico volto a informare, sensibilizzare e attivare studentesse e studenti. L’atteggiamento in questa fase deve essere profondamente e vivacemente militante, casa per casa, strada per strada. In questo senso il nostro impegno proseguirà in maniera diffusa nei diversi comitati referendari territoriali, veri e propri presidi di partecipazione civica, in cui ci proponiamo, non solo di essere supporto, ma anche promotori del nostro punto di vista studentesco e giovanile nella costruzione della campagna elettorale. Questi referendum sono soprattutto dei giovani, precari, sfruttati e abbandonati a loro stessi, sotto i colpi di anni di politiche neoliberiste, ed è soprattutto a loro che dobbiamo parlare. Come organizzazione studentesca vogliamo rappresentare le esigenze di questa generazione e essere lo strumento con cui essa possa riprendersi la voce che le è stata negata. Il voto è la nostra rivolta”.