Gli ultimi incontri tenutisi con gli assessori Viti e Pittella su alcune emergenze occupazionali della provincia di Matera sono stati proficui.
Bisogna dare atto che la scelta di fare operare in simbiosi sinergica questi due assessorati si sta rivelando positiva se si analizzano gli effetti.
Le vertenze mobile imbottito, Enea, Ferrosud sono state affrontate, in una settimana, in maniera proficua e concreta.
C’e’ bisogno di concretezza, quando urge dare risposte, e di senso di responsabilità, se si vuole garantire la speranza che una svolta è possibile.
Nelle tre importanti vertenze cui si e’ fatto riferimento, i due assessori hanno dato prova di ciò negli incontri tenutisi nei giorni scorsi.
Ovviamente non significa che tutto è risolto e nulla va più fatto.
Ma, quantomeno, le questioni si stanno affrontando, i paletti si stanno fissando, coll’auspicio che questo serva a conservare i posti di lavoro e a promuovere interventi per la ripresa economica.
La caparbietà sindacale a pretendere confronti, a non spegnere i riflettori su vertenze che in molti davano per “abbandonate”, ha prodotto il risultato che la politica istituzionale si e’ assunta finalmente la responsabilità di affrontare con fattività queste emergenze non più rinviabili.
Il sindacato ha avuto la costante tenacia di non abbassare la guardia, di pretendere soluzioni per settori che sono importanti nel contesto economico critico della provincia di Matera.
Ferrosud conta 140 dipendenti, l’Enea altrettanti più una settantina di personale nell’indotto.
Nel settore del mobile imbottito tanti lavoratori, troppi, collocati in CIG o mobilità, tra l’altro molto giovani, attendono da tempo l’occasione di ritornare al lavoro e non necessariamente nel loro settore.
Ciò che interessa è non perdere il lavoro, difenderlo quando c’è. La sfida, da lanciare e realizzare, è creare occasioni di lavoro anche laddove esso è stato perduto.
E ciò va fatto credendoci. IL sindacato ci ha sempre creduto e lo ha sempre rivendicato.
Gli assessori regionali Viti e Pittella stanno mettendo in campo il loro impegno a rilanciare una vertenza occupazionale che riguarda il ns. territorio pretendendo assunzioni di responsabilità, ciascuno per la propria parte, nei confronti di chi deve darne prova.
La Ferrosud non deve chiudere i cancelli, l’Enea deve incrementare l’occupazione e rilanciare la sua mission che significa principalmente fare ricerca in settori strategici per l’economia materana e lucana, la vertenza del mobile imbottito deve giungere ad una definizione di quegli strumenti che consentano di vedere la seconda parte del film: il rilancio, la reindustrializzazione di quelle aree che sono vocate a ricevere insediamenti ind.li, la creazione di nuova occupazione. La prima parte del film l’abbiamo vista e rivista. Ora occorre la svolta.
A ciascuno il suo, cioè ciascuno deve fare la sua parte. Agendo in squadra, Istituzioni ad ogni livello, parti sociali e datoriali, assumendosi ciascuno la propria parte di responsabilità e mettendo in campo ciascuno l’energia positiva che occorre per raggiungere quello che è l’obiettivo comune cioè dare un impulso positivo alla ripresa economica nella ns. provincia, alla creazione di posti di lavoro, al rafforzamento del lavoro che c’è.
Non agire da solisti. Ma in squadra. Una squadra che deve caricarsi della necessità condivisa che nella ns. provincia non si può rinunciare agli insediamenti ind.li, nonostante le difficoltà, nonostante la crisi, nonostante le risicate risorse che il Governo nazionale riserva al Sud e quindi alla ns. Regione.
Va pensato e realizzato un progetto concreto, ancorato a idee concrete, che guardi a quello che nell’immediato si può fare per attutire gli effetti devastanti che la crisi ha prodotto nell’economia della provincia materana.
E ciò è possibile solo se ognuno fa la sua parte in maniera fattiva, realizzando azioni positive rispetto a ciò che gli compete fare nella sua qualità di amministratore, di politico, di sindacalista, di imprenditore.
Bisogna cioè avere l’obiettivo comune di pretendere un rinnovato sviluppo economico ind.le nella nostra provincia partendo da ciò che in questi gg. si sta discutendo sui tavoli regionali e arricchendolo di altri potenziali spunti che a quello sviluppo concorrano.
E così la Regione si attiverà per consentire il prosieguo della CIG in deroga per i 35 lavoratori di Ferrosud ma al contempo gli assessori regionali hanno preteso da Ferrosud un piano di rilancio che consenta la ripresa dell’attività lavorativa per quei 35 lavoratori e al consorzio ind.le di attivarsi perché Ferrosud rientri nell’ambito della riqualificazione della rete ferroviaria ricadente nel territorio in cui insiste lo stabilimento Ferrosud in modo che ciò consenta di rendere raggiungibili le sue produzioni. All’Enea gli assessori hanno chiesto la moratoria sui servizi esternalizzati, cioè che non si producano altri tagli ai contratti già precari dei lavoratori impegnati nel servizio di pulizia, mensa, vigilanza, e che rispetto alle 181 assunzioni decretate sul territorio nazionale, un numero consistente riguardi il centro Enea Trisaia di Rotondella, poiché quel Centro abbia, come da tempo rivendica il sindacato, un ruolo strategico nella ricerca e innovazione di cui l’ economia materana e lucana abbisogna; la Regione si impegnerà a finanziare i progetti di ricerca Enea legati ai fondi FESR 2007-2013. Sul fronte del mobile imbottito, ci si sta avvicinando alla stretta finale: l’accordo di programma assumerà a breve una consistenza reale che consentirà, in base alle risorse che le parti (regione e governo centrale) metteranno a disposizione, di dare seguito alla riqualificazione e reindustrializzazione di quell’area.
Infine, e’ condivisibile la necessità espressa dall’assessore Viti di organizzare una conferenza sulla Valbasento.
Da tempo il sindacato in modo unitario ha chiesto che si accendano i riflettori su quell’area affinchè il rilancio della economia materana passi anche dalla valorizzazione di un’area che in termini di insediamenti ind.li e di posti di lavoro può ancora dare. Un’area sulla quale bisogna intervenire e con urgenza affinchè si possa coniugare lavoro e sicurezza ambientale, lavoro e salute, lavoro e certezza della sua continuità. Un’area che è complementare con quella del salotto. Un’area rispetto alla quale va organizzata un’azione congiunta fra i vari dipartimenti degli assessorati interessati (lavoro, attività produttive, infrastrutture, ambiente) affinchè non abbia luogo lo stato di abbandono ma un rilancio condiviso e soprattutto che si abbia in concreta considerazione che, rispetto alle nuove esigenze (green economy, chimica verde), quell’area può essere riconvertita e resa potenzialmente produttiva come nel suo recente passato. Indispensabile però il coinvolgimento di tutti (istituzioni ad ogni livello, parti sociali e datoriali) e il rispetto di parametri irrinunciabili da cui non si può più prescindere: rispetto dell’ambiente, rispetto della salute, rispetto dei diritti del lavoro.
Matera e la sua provincia rivendicano sviluppo, lavoro, crescita: un cambiamento di rotta si deve e si può, le condizioni ci sono, le potenzialità anche, la vera volontà di tutti la base da cui partire per mettere in moto la ripresa che è possibile.
Dobbiamo poterlo garantire ai nostri giovani: essere tutti propositivamente e responsabilmente protagonisti per la ripresa della ns. economia.
Manuela Taratufolo, segretario generale Cgil Matera
Senta,Taratufolo: è per caso perente di Viti o Pittella?
Ne ha intessuto gli elogi come se non fosse della CGIL…costoro si saranno anche impegnati ma hanno un modo di fare politica che è piuttosto ancorato alle maniere della “Prima Repubblica” e che ha esso stesso affossato la nostra già disastrata Regione grazie al sistema clientelare e “leccac..istico” che il nostro scandaloso Centro Sinistra ha tristemente fatto proprio!
Se questa è la Sinistra dalle nostre parti,sono proprio contento di essere tornato a Matera per lavoro due volte e di essermene tornato sconsolatamente al Nord proprio per lo schifo che ho visto e subito da personaggi che sono ancora ben saldi sulle loro costose ed inutili,tranne che i rispettivi interessi,poltrone!
Si continuano a dare,ad esempio,dalla politica fondi per che si volesse insediare in Val Basento controllando in maniera volutamente blanda se gli “step” effettuati dalle imprese beneficiarie siano realmente portati a termine e ci si lamenta solo quando le stesse imprese,intascato il contributo,scappano via lasciando la popolazione con un palmo di naso…tutto ciò con il bene placito della politica Lucana che,forse dopo aver intascato una cospicua “provvigione” che costituiscono i “trenta denari”,continua a far finta di niente!
E pensare che, in casi come quello descritto, basterebbe condizionare il rilascio del contributo al raggiungimento di alcuni obiettivi occupazionali oppure di permanenza sul territorio per alcuni anni,altrimenti…sanzioni o revoca dei contributi!
Invece,nulla di tutto ciò! Ed i sindacati tacciono,collusi e colpevoli!
me lo aspettavo un qualche commento, piuttosto filosofeggiante, anche se intriso di rabbia, giustamente, per essere dovuto emigrare come la maggior parte dei nostri giovani.
Più terra- terra dico che chi nasce tondo non muore quadro.
il novello Pittella si sta orientando e non sempre non prende bagni, ha bisogno di ancorarsi a qualcuno ed in questo caso a Viti. Viti è conosciutissimo da noi un pò più anziani, quando era assessore alle attività produttive era capace di aprire tutele le porte salvo vederle richiudersi di lì a poco. Erano gli anni ’79-’82 poi andò in Parlamento e lì come tutti i lucani si diluì. La memoria storica di tutto questo è Pietro Simonetti.
Io ricordo il progetto Jonio- Europa che un mattino Viti sbandierò ma credo non sapesse neppure lui cosa fosse, ha tentato di rispolveralo con i comuni calabresi qualche mese fa. Forse l’età, piuttosto avanzata, lo ha condotto a cose più concrete? me lo auguro davvero e vorrei sbagliarmi.
A cosa serve il sindacato dove non c’è il lavoro? Ah, già: a far lavorare almeno qualcuno per far chiacchiere!
Ma se non siete riusciti a creare niente di costruttivo e duraturo negli anni in cui l’economia tirava, come pensate di sollevare l’occupazione lucana in un periodo di recessione?
Cara GCIL vedo che pur di stare sulle prime pagine dei giornali, ed è l’unica cosa che sapete fare ormai, non rinunciate a cavalcare qualsiasi cosa.
Ditelo con chiarezza avete fallito nel vostro ruolo, vi state sostituendo ai parroci nel dare l’estrema unzione alle aziende che chiudono, adesso l’estrema unzione siete chiamati a darla anche per i tribunali, gli ospedali, le prefetture, le sedi periferiche dei ministeri.
Insomma siete i “becchini” della democrazia, eppure pur di sopravvivere perchè, diciamolo pubblicamente, campate a spese dei lavoratori -senza di loro anche voi dovreste andare a lavorare-, vi inventate iniziative a sostegno del lavoro che puntualmente vengono ignirate dai padroni.
Conclusione: che cosa vi agitate a fare? Impegnate meglio il vostro tempo e trovatevi un lavoro.. . . .
Compagna Segretario Generale, a parte le situazioni della Ferrosud, dell’Enea e dell’imbottito, per arginare l’emorragia di disoccupati da Matera e Provincia cosa intende proporre CONCRETAMENTE il Sindacato? Voglio dire, a parte le belle parole e i buoni propositi di questo comunicato, esistono anche dei piani lavoro che vanno oltre le aziende sopracitate? In questo senso, per ora, personalmente fatico a vedere gli effetti benefici del tandem Viti-Pittella.
SIETE IN PARTE I COLPEVOLI DEL NOSTRO DISASTRO ,AVETE PENSATO SEMPRE A VOI STESSI .SPARITE CHE E’ MEGLIO
PROPRIO SULLA CGIL CE’ DA STENDERE UN VELO PIETOSO IN MERITO.
INVECE DI DIFENDERE DAVVERO LE CLASSI DEI LAVORATORI IN QUESTI ULTIMI ANNI HANNO FAVORITO LA POLITICA DEL CLIENTELISMO INNESCATA DAL PD E METTENDO NEI POSTI DI LAVORO IL LORO PARENTATO.CE NE SONO DI PROVE E TANTE PURTROPPO PER LORO…VERGOGNA!!!!!
DOVE’ FINITA LOTTA CONTINUA?’ DOV’E’ FINITO IL VERO SINDACATO…NE ABBIAMO AVUTA DURA PROVA CON LA DELOCALIZZAZIONE DEI SALOTTIFICI DOVE SINDACATI E I NS BENEAMATI PARLAMENTARI CHE STANNO A ROMA NON HANNO FATTO NULLA PORTANDO TANTE FAMIGLIE AL LASTRICO…