Martedì 18 marzo 2025 alle ore 9.30 presso la sala A del Palazzo del Consiglio Regionale a Potenza è in programma una conferenza stampa dell’Unione Sanità Convenzionata (USC). L’evento sarà focalizzato sulla perdurante crisi legata ai pretesi crediti sulle prestazioni sanitarie erogate dalle strutture convenzionate dal 2015 al 2020. Prestazioni che i pazienti hanno ricevuto in qualità di utenti del SSN ma il cui costo secondo l’ASP non sarebbe più a carico del servizio pubblico tant’è che ne chiede la restituzione alle strutture.
Queste prestazioni, regolarmente fornite e fruite dai cittadini nel quadro del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), si trovano ora al centro di una disputa inaspettata e insostenibile: l’Azienda Sanitaria Locale (ASP), contrariamente agli accordi preesistenti e sottoscritti, sostiene che il costo di tali prestazioni non sia più di sua responsabilità, chiedendo alle strutture sanitarie di restituire i fondi già percepiti e quindi giuridicamente i pazienti potrebbero diventare responsabili per il pagamento.
Questa richiesta rappresenta non solo una violazione dei termini contrattuali chiaramente definiti tra l’ASP e le strutture convenzionate, che prevedono il rimborso delle prestazioni erogate ai cittadini, ma minaccia anche di spostare un onere economico insostenibile sui cittadini stessi. I pazienti, che hanno ricevuto cure legittime anni fa sotto la protezione del SSN, potrebbero trovarsi oggi costretti a pagare di tasca propria per servizi che credevano fossero già finanziati pubblicamente.
Questa situazione insostenibile ha messo a rischio non solo la stabilità finanziaria delle nostre strutture, ma anche la tranquillità e il diritto alla salute dei pazienti che rischiano ora di dover affrontare direttamente il peso economico per le cure ricevute a distanza di anni e in assenza di una risoluzione.
Durante la conferenza, esporremo i dettagli degli aspetti emersi da questa assurda vicenda e delineeremo le possibili e ulteriori devastanti conseguenze che potrebbero superare ogni immaginazione, se non si giungerà rapidamente a una soluzione che riporti ad una corretta amministrazione e al rispetto dei contratti sottoscritti.
L’USC sottolinea che il rapporto contrattuale tra le strutture sanitarie e l’ASP si basa sull’erogazione di prestazioni sanitarie verso i cittadini in cambio del rimborso da parte dell’ente pubblico. La mancanza di questi pagamenti non solo infrange tale accordo, ma sposta ingiustamente l’onere economico sui cittadini, i quali hanno già ricevuto tali prestazioni sotto la copertura del SSN ed oggi si troverebbero esposti al rischio di dover pagare di tasca propria le prestazioni ricevute anni addietro.
Per scongiurare il peggioramento della crisi e le ulteriori assurde conseguenze anche sui cittadini pazienti, l’USC invierà migliaia di avvisi chiedendo di aderire ad una petizione online indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale, per sollecitare l’approvazione urgente di una norma che risolva definitivamente la questione dei crediti inesistenti reclamati da parte dell’ASP. Crediamo che un’azione legislativa rapida e decisa, in linea con quanto richiede la normativa nazionale, sia essenziale per prevenire gravi danni alle nostre strutture e ai cittadini che dipendono da noi per le loro cure mediche.
Invitiamo tutti i giornalisti ed operatori dell’informazione , che nelle scorse settimane hanno dedicato particolare attenzione alla vicenda, i pazienti interessati, i professionisti del settore sanitario e i rappresentanti politici a partecipare a questo importante incontro. È essenziale che la comunità comprenda pienamente le implicazioni di questa crisi e si unisca nella richiesta di una risposta rapida e giusta da parte del Consiglio regionale.