Riceviamo e pubblichiamo una nota del Consigliere regionale del PDL Mario Venezia in cui annuncia la presentazione di una mozione per impegnare De Filippo a presentare, entro un mese, un disegno di legge che stabilisca la condizione di incompatibilità per gli incarichi pubblici regionali, di diretta nomina, nelle Aziende Sanitarie Locali e negli enti strumentali collegati, per tutti coloro che abbiano, nei precedenti 5 anni l’insediamento della legislatura, o hanno incarichi di partito, incarichi elettivi o assessorili regionali. Di seguito la nota integrale.
Martedì 25 settembre 2012 è convocato il consiglio regionale di Basilicata che, come avviene da tempo, affronterà argomenti , certamente, utili ma non urgenti per le tante emergenze lucane. Non è la prima volta che questo accade, anzi la giunta è sempre più impegnata a lanciare proclami, fare esclusivamente propaganda senza mai dedicare la minima attenzione alle pressanti richieste della Basilicata. De Filippo ed il Partito Democratico, irresponsabilmente, continuano a nicchiare ed a far finta che tutto proceda nel migliore dei modi. Eppure i dati sull’aumento esponenziale delle ore di cassa integrazione, la crisi della FIAT, le previsioni di un’ulteriore impennata della disoccupazione sono recenti e, in una regione normale, avrebbero avuto l’adeguata attenzione del governo. Purtroppo la legislatura si trascina stancamente nel discutere, come ho più volte detto, del nulla nonostante la grande e profonda crisi che sconvolge, soprattutto, la nostra regione. Se a tutto questo, poi, aggiungiamo la perdita di credibilità della politica tutta otteniamo il quadro completo della situazione e la Politica ha il dovere, se ne è capace, di lanciare all’opinione pubblica segnali chiari e netti di efficienza, di moralizzazione e di trasparenza affinchè, accanto alla tanto attesa ripresa economica, si riaffermi il primato della Politica, quella con la P maiuscola.
Ora, l’ultimo Consiglio Regionale conclusosi con un annuncio di querela nei confronti di chi, piuttosto che mugugnare come è consuetudine, ha voluto rispettare il proprio mandato e rendere pubblica, al di la delle eventuali paternità, una decisione quantomeno inopportuna non può e non deve cadere nel dimenticatoio. Alle parole, ai risentimenti, agli annunci, ai sentimenti di offesa, devono seguire i fatti, soprattutto da parte di chi stando all’interno della maggioranza la critica aspramente.
È a tutti noto, e tutti i lucani sono consapevoli, che nella nostra regione vige il regime partitocratico, gestito a piene mani e con arroganza, come dice Folino, dal Partito Regione che domina e controlla tutto. Sono, queste, affermazioni pesanti, gravi che meriterebbero un approfondimento anche in sedi diverse da quelle della politica.
Se diamo un peso alle parole, chiedo a Folino, cosa significa dominazione e controllo su tutto? Significa, forse, quello che affermo da tempo e cioè che in Basilicata esiste ed insiste un regime che attenta alle libertà individuali? Il controllo è limitato alla gestione del potere o, come si dice da tempo, si manifesta anche con la cosiddetta procura parallela che, fuori da ogni regolamento democratico, entra nell’intimità delle persone e le colpisce al momento opportuno, distruggendole?
Credo che il Presidente del Consiglio debba dare le dovute spiegazioni all’intera assise e debba farsi paladino, essendo almeno sulla carta super partes, di una rivoluzione culturale che porti nella regione quella ventata di libertà necessaria per avviare, finalmente, le riforme necessarie per la crescita e lo sviluppo della Basilicata. I dati sono allarmanti ed è urgente determinare, stabilire, in maniera chiara e decisa, le nuove regole per il vivere civile, regole che non devono essere solo quelle del nuovo Statuto.
Afferma, preoccupato Folino che, loro, del PD di Basilicata devono fare molto di più per non passare alla storia come coloro che hanno visto morire la Basilicata. Io dico che, loro, del PD di Basilicata non hanno soltanto visto ma, addirittura, sono i carnefici e, consapevoli delle profonde ferite inferte, si sono accaniti sino all’estremo contro una regione inerme, manifestamente incapace di difendersi.
Da dove ripartire, se si vuole servire la Basilicata? Ma dal Palazzo! Ponendo, finalmente, fine ad una forma di privilegio che è un’autentica vergogna. Non è possibile che l’essere iscritto al PD debba essere il titolo, nei curricula, per ottenere una nomina o un incarico regionale. Non è possibile continuare a vedere quattro ragazzi vincitori di concorso all’ARPAB continuare a questuare il riconoscimento del loro diritto, solo perchè figli di nessuno. Non è possibile continuare ad assistere allo scempio morale che avviene in Basilicata.
Allora, dicevo, bisogna partire rendendo trasparente, Plutarco deve pure insegnarci qualcosa, il Palazzo. Per questo, martedì, presenterò una mozione per impegnare De Filippo a presentare, entro un mese, un disegno di legge che stabilisca la condizione di incompatibilità per gli incarichi pubblici regionali, di diretta nomina, nelle AA.SS.LL. e negli enti strumentali collegati, per tutti coloro che abbiano, nei precedenti 5 anni l’insediamento della legislatura, o hanno incarichi di partito, incarichi elettivi o assessorili regionali.
Bisogna far capire a chi decide di fare politica che la stessa non è una professione, non è lo strumento per migliorare la propria condizione economica o, addirittura, sociale. L’eletto, nel momento in cui non ottiene il sufficiente consenso, deve ritornare a svolgere il proprio lavoro e non pensare che, poi, il partito deve garantirgli una poltrona come avviene nella nostra Basilicata, ricca di privilegi e privilegiati.
Voglio proprio vedere cosa accadrà martedì in consiglio regionale. Come si comporteranno l’Italia dei Valori, l’API, l’intergruppo, la SEL, i Popolari Uniti. Saranno sufficienti i voti di questi gruppi, ovviamente insieme a quelli del PDL e, scontato, di Folino e dei suoi, per far passare la mozione e dare, finalmente, l’avvio ad una nuova stagione della politica lucana.
Arrivare ai livelli della casa di Plutarco è sicuramente un’utopia ma sarei davvero soddisfatto se si iniziasse almeno a pulire le finestre del Palazzo, sporche e mai lavate.
Il Consigliere Regionale del PDL, Mario Venezia
Caro Mario, non capisco come la poltica sia stata ridotta a porcile…la rabbia
Caro Mario, non è possibile essere in quota Bubbico, Chiurazzi, Antezza per diventare assessore…ma è impensabile che si azzeri una giunta per ambizioni da primedonne…Le provincia di Matera da tutelare e quanto contano i senatori lucani! Province da abolire subito per quello che sono diventate, mediocri, ingordi e spregiudicati che trovano un luogo per esistere…Quando la rabbia degl onesti ,nei partiti? Gente onesta e la platea vuota della politica. Se c’è questo pd è perchè c’è un pdl che gli somiglia. La povertà culturale è povertà economica…Sai cosa subodorano , la vittoria elettorale e l’incarico a Speranza di Bersani, veste i nani da giganti. Povero territorio! Ti ho chiamato per nome, perchè ti conosco e ho stima di te. La classe dirigente si seleziona tra uomini liberi o servi sciocchi…il servo non ha a cuore la cosa pubblica o il bene comune…risponde al padrone. Nei partiti vige la servitù volontaria. Il potere del pd è tutto padronale…e il pdl? Mah! Il partito Regione ha fallito ma anche il partito d’opposizione non ha brillato.