Adriana Violetto è una dei cinque candidati a sindaco per le primarie Matera Open City in programma domenica 6 aprile dalle ore 8 alle ore 22 nella sala Pasolini del Centro Commerciale Il Circo in via Sallustio a Matera.
ADRIANA VIOLETTO, LEI E’ CANDIDATA ALLE PRIMARIE MATERA OPEN CITY. DOMENICA 6 APRILE SI VOTA PER SCEGLIERE IL CANDIDATO SINDACO PER LE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI DEL 25 E 26 MAGGIO. PERCHE’ QUESTA SCELTA DELLE PRIMARIE MATERA OPEN CITY
Perché c’è un tempo per ogni cosa e questo non è il tempo di continuare ad aspettare.
Matera è una città sospesa da troppi anni e per uscire dalle secche, per uscire dalle stanze chiuse di quei partiti che hanno purtroppo perso la loro vera funzione bisogna aprire le finestre.
Per questo ho deciso di aderire alle primarie dei Giovani per una città aperta, che non sta a guardare. Matera Open city, non è uno slogan ma un metodo, un’inversione di rotta, un impegno ad uscire dai soliti labirinti, con gli occhi vivi e il cuore acceso di questi giovani che sono meravigliosi, dai quali abbiamo solo da imparare e ai quali dobbiamo dare fiducia e risposte concrete.
Matera Open city è un laboratorio ed è anche l’unica vera novità politica in città.
MA C’E’ CHI DICE CHE QUESTA SCELTA AGGIUNGE SOLO CONFUSIONE ALLA CONFUSIONE CHE NON SI CAPISCE IN QUALE PERIMETRO POLITICO VI COLLOCATE, CHE NON C’E’ COERENZA FRA LE VOSTRE STORIE POLITICHE
Io credo sinceramente che Matera non abbia bisogno di perimetri ma di orizzonti. La passata esperienza amministrativa ha dimostrato che anche una coalizione granitica, quasi monocolore, può tradire la città. Perciò siamo partiti dalla sottoscrizione di un patto per Matera. E’ Matera che torna al centro e ci tiene uniti. E’ un appello alle energie vive e nuove della città. Un patto plurale e condiviso, che sceglie il metodo della circolarità, istituisce l’osservatorio permanente della partecipazione e offre linee strategiche chiare per una città inclusiva, connessa, sostenibile, solidale e generativa, capace di attrarre e di crescere, come merita.
Matera non ha bisogno di perimetri ma di volti. Ha bisogno dei giovani, di cultura di comunità, di soluzioni che sono possibili, che già sono in fermento nel tessuto vivo della città. Occorre solo ascoltarle e dargli la forza di emergere. Farle splendere, farle diventare futuro. In questo c’è piena unità di intenti e volontà di mettersi insieme a servizio di questo progetto che non scavalca ma coinvolge la città.
Matera sceglie e nessuno può impedirglielo, questo è il motto che ho preferito per la campagna delle Primarie.
MA LE PRIMARIE SONO LO STRUMENTO GIUSTO PER TUTTO QUESTO?
Le primarie sono uno strumento e in questo contesto di veti incrociati e di primazie precostituite, che abbiamo già subito per le elezioni regionali, restano l’unico strumento per uscire dall’autoreferenzialità e passare la palla ai cittadini. Non bisogna temere la voce dei materani, anzi bisogna chiedergli di partecipare e di concorrere ad una scelta importante come quella del candidato Sindaco della loro città. Fa parte del gioco e del valore democratico e comunque queste Primarie sono una competizione vera ed aperta.
Non esiste lo strumento perfetto. Tutti gli strumenti possono avere la loro utilità e positività a seconda del loro utilizzo. I giovani hanno preteso e condiviso con noi delle regole molto rigorose pubbliche e verificabili in tutti i passaggi di voto e le regole sono sempre la migliore garanzia. C’è anche un Collegio dei garanti fatto di persone super partes che rafforza la trasparenza e la correttezza di queste Primarie.
Credo che sia molto scorretto e non faccia bene alla città la continua delegittimazione, la cultura del sospetto che semina continua sfiducia nelle persone e le allontana ancor di più dalla politica, a meno che non sia proprio questo il fine. Mi auguro di no e che i detrattori siano solo persone che non riescono ad uscire da schemi vecchi. La fiducia è un bene prezioso, un legame indispensabile, la linfa della politica e quindi bisogna alimentarla. La mia prima fiducia è in questi giovani, che non sono affatto né ingenui né sprovveduti. Ci stanno dando una grande lezione di democrazia e governano il processo.
ABBIAMO PARLATO DI METODO, DI PROCESSI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, MA C’E’ ANCHE UN MERITO?
Certo. Matera Open City non è solo un contenitore ma è anche un contenuto, una fucina ed un’officina di idee e di tracce di sviluppo della città futura. E’ la concretezza non ideologica che supera le attese e le vuote promesse.
Anche nella mia esperienza professionale e politica mi sono sempre appassionata alla soluzione dei problemi con praticità ed empatia, come sanno fare le donne. Da Assessore ho avviato a soluzione il problema della discarica e anche da Consigliere di opposizione non ho mai assunto posizioni ideologiche preconcette quando vi era da sostenere scelte che andavano nella direzione del bene comune.
Concretamente voglio rendere il Comune di Matera amico di tutte le realtà che vivono in città, costruire un’alleanza vera ed operativa con le famiglie (in tutte le loro fragilità), con il mondo della scuola, delle associazioni (che hanno diritto ad una loro casa) delle imprese anche no profit, un’alleanza anche fra generazioni, che valorizzi saggezza e i talenti. Fare rete è già un valore aggiunto, a basso costo.
Vorrei una città che produce cultura e torni ad animare il dibattito culturale e politico nel Mezzogiorno e nel Mediterraneo, che non è solo un luogo geografico.
Una città che dia risposta al bisogno abitativo non solo delle giovani famiglie, ma anche degli anziani e dei fragili, con le soluzioni classiche dell’edilizia popolare ma anche con soluzioni nuove come le comunità alloggio o gli alloggi parcheggio.
Una città connessa nelle infrastrutture materiali ed immateriali, protesa all’innovazione.
Una città che rivendichi, con determinazione la sua centralità in Basilicata insieme a tutti i Comuni della Provincia, per istanze giuste. Non per campanile ma per rispetto per un territorio bellissimo, amato da tutto il mondo.
Matera è città dell’uomo da millenni e perciò abbiamo il dovere di seguire questa traccia. Credo che questa sua tradizione millenaria debba tornare a essere la sua vocazione. E’ urgente mettere le persone e le loro storie, al centro delle scelte per la città, coinvolgerle ed anche rendere conto ai cittadini.
Molte buone idee sono venute anche dal Manifesto per la buona politica e le facciamo nostre, apprezzando il loro contributo.
Ognuno deve fare la sua parte e c’è davvero tanto da fare. La mia parte è quella di chi vuole mettere a disposizione un’esperienza e una grande passione per Matera, accettando la sfida delle primarie.
LE AUGURIAMO ALLORA BUON LAVORO MA LE CHIEDIAMO ANCHE PERCHE’ I MATERANI E LE MATERANE DOVREBBERO PREFERIRE LEI
Grazie per l’augurio. La scelta dei materani e delle materane può premiare la novità del mio essere donna, che non è solo una rivendicazione di genere ma soprattutto di modo di essere. Le donne hanno un modo tutto loro e diverso di prendersi cura e di guardare la realtà e i problemi, fermo, ma allo stesso tempo gentile. Anche Matera ha bisogno di questo sguardo e di una visione femminile. In cuor mio spero e credo che il sostegno dei materani e delle materane sarà anche il frutto della fiducia nella mia persona per la determinazione e le soluzioni che so mettere in campo, conoscendo bene la macchina amministrativa, cosa che mi permetterà di essere subito operativa, nel rispetto dei valori in cui credo. Il primo valore è l’amore per Matera.
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