Riceviamo e pubblichiamo la nota della CISL FP di Matera sul tema Spending Review in un momento che vede le Organizzazioni Sindacali conferedali su posizioni differenti circa le strategia da mettere in campo per perseguire gli interessi dei lavoratori.
La recente approvazione parlamentare, ha permesso alla spending review di produrre i suoi effetti nei confronti dei lavoratori della p.a.
Molti aspetti sono criticabili e da censurare, altri sono da rivedere alla luce dell’intesa del 3 maggio che deve essere rispettata.
Il consigliere nazionale Giorgio Casiello, i segretari regionali Pino Bollettino, Enzo Coretti e il coordinatore regionale Roberto Taratufolo della CISL FP, sostengono che e’ ormai indispensabile e non più procrastinabile avviare una concreta riforma dei servizi pubblici, non potendo più prescindere dal blocco dei rinnovi contrattuali.
Il processo innovatore della p.a. deve essere perpetuato, utilizzando la contrattazione come strada maestra, infatti, nessuna riforma nel mondo del lavoro può essere perseguita, servendosi solo degli strumenti normativi.
Basta con lo scaricare sui lavoratori pubblici gogna mediatica a valenza punitiva, occorre analizzare i costi e le cause della crisi in maniera obiettiva, costruttiva, la spesa pubblica si riduce solo realizzando una programmata riallocazione delle risorse lavorative e mettendo al bando la politica ragionieristica dei tagli lineari.
Secondo Casiello, Bollettino, Coretti e Taratufolo. occorre oggi più che mai migliorare l’offerta dei servizi e delle prestazioni che quotidianamente la P.A., attraverso i lavoratori assicura puntualmente a milioni di cittadini.
Pertanto, il D.L. n.95 del 6 luglio c.a., il cui titolo è: ”disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza ai servizi ai cittadini”, pur introducendo importanti novità sul versante della lotta alla spesa improduttiva, rimane ancorato a principi arcaici, privo di sviluppi utili per la p.a. nel breve periodo.
Invece, l’intesa del 3 maggio, aveva previsto l’avvio di programmi concertati di spending review, che hanno come traguardo la riorganizzazione complessiva dei servizi pubblici.
Necessita poi, valorizzare la professionalità dei pubblici dipendenti, introducendo il salario per la professionalità.
E’ indispensabile e la CISL FP se ne fa’ partecipe e protagonista in prima persona la riorganizzazione condivisa delle singole amministrazioni, dove la capacità e la professionalità di ogni singolo dipendente, sia giustamente compresa e utilizzata, le dotazioni di personale poi, vanno concepite e riviste in maniera organica e produttiva alla luce delle nuove esigenze della collettività.
Peccato, che questa gran voglia di operare tagli, non trovi medesima attuazione in tema di consulenze, appalti ed esternalizzazione. IL 50% delle economie ottenute deve essere destinato ad incrementare il fondo di produttività.
Occorre quindi, concludono Casiello, Bollettino, Coretti e Taratufolo, avviare un confronto finalizzato ad apportare opportuni correttivi alla mentalità operativa del governo, che non può prescindere dalla partecipazione dei lavoratori e che allo stesso modo valuti lo strumento dello sciopero sbandierato da alcune organizzazioni sindacali unitarie come exstrema ratio da utilizzare come arma deterrente di ultima analisi, a maggior ragione in questo periodo che le tasche dei lavoratori continuano ad essere “vessate” da sacrifici inauditi.
“A livello nazionale, proprio ieri, grazie, in particolare, all’azione convinta e determinata della Cisl è stato fatto assumere al ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, l’impegno formale a sottoscrivere un contratto nazionale quadro che prevede di gestire, insieme al sindacato, la spending review e aprirà la trattativa sulle risorse aggiuntive da destinare alla contrattazione integrativa, in applicazione dell’art. 16 del Decreto Legge n. 98/2011, convertito in Legge n. 111/2011.
Per la Cisl, continua ancora – servono “ cento, mille battaglie”, anziché una sola, poiché è il tempo della mobilitazione in ogni Ente, su tutti i territori, per gestire insieme il riordino della pubblica amministrazione, senza danni né per i lavoratori né per i cittadini.
“Subito i tavoli di confronto in ogni ente per riorganizzare i servizi, ridurre o eliminare le spese inutili per incrementare il salario di produttività”.