Ferrandina: è il momento di fare il punto
L’Osservatorio Ambiente e Legalità della Regione Basilicata si è espresso a favore della raccolta differenziata essa va incrementata in maniera significativa per ridurre la quantità di rifiuti da avviare in discarica ed è necessario la bonifica delle vecchie discariche come quella del Comune di Ferrandina in località Casaleni
Su tutto c’è una convergenza generalizzata, l’intervento è indifferibile ed occorre trovare le risorse.
Bisogna, inoltre, creare discariche consortili moderne dove avviare la parte residuale dei rifiuti rivenienti dalla raccolta differenziata.
Il nuovo Assessore Regionale all’Ambiente con un intervento non più rinviabile e di concerto con il commissario dell’ATO rifiuti dovrà provvedere.
Il sindaco di Ferrandina, con una manovra plateale, ha pensato di incatenarsi; forse per riparare alla aggressione verbale fatta nei confronti del giornalista che ha denunciato il grave pericolo ambientale.
Egli richiama l’attenzione sulla mancata bonifica della Val Basento partendo dalla Materit.
La bonifica attende, mancano le risorse, l’area è stata messa in sicurezza, forse.
L’incatenamento è suggestivo ed ha riscosso la solidarietà di molti Sindaci .
Le quotazioni di Pista Mattei sono invece in ribasso, nessuno si è incatenato e nessuno è stato solidale anzi, il sequestro dell’area, è caduto sostanzialmente nell’oblio e le fragole, appena raccolte, dovranno attendere il loro bravo Boeing 747 – Cargo per arrivare, fresche di raccolta, sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo.
Messa da parte la vicenda della discarica, il Sindaco di Ferrandina solleva il problema della bonifica dell’area già caratterizza e riconosciuta sito di interesse nazionale.
Si parla di circa 10 Meuro, forse ne occorrono di più.
Che fine ha fatto la dotazione finanziaria di 4.545.454,00 euro, una metà a valere sui Fondi Por 2007-2013, messi a disposizione dalla Regione Basilicata, e l’altra su Fondi statali (D.M. 28 novembre 2006, n. 308) e con i quali avviare da subito l’iter di bonifica del sito?
Era, questa , una notizia di metà Dicembre dello scorso anno.
Anche queste risorse sono servite per finanziare la costruzione del ponte di Messina?
Dire che la la Val Basento è una area martoriata in termini di inquinamento è un po’ come scoprire l’acqua calda,dire che in agro di Ferrandina ci sia un po’ di confusione e disattenzione forse non è sbagliato
.E’ vero il Comune di Ferrandina, tra l’altro, ha dato autorizzazione all’impianto di Ecoil.
La fabbrica avrebbe dovuto trattare oli esausti, però, non esiste ancora , sembra vi sia una saturazione del mercato.
Vi è invece la Mythen che tratta oli vegetali e che vengono trasformati in biodiesel.
Carburante che va all’estero perché in Italia non c’è consumo in quanto i nostri motori non sono adattati. Il combustibile va preminentemente in Francia e Spagna
E’ una fabbrica che per la qualità e/o quantità delle sostanze trattate, risulta potenzialmente pericolosa e per questa ragione è oggetto di una scrupolosa legislazione, sempre migliorabile, il ciclo produttivo abbisogna di costante monitoraggio, del resto previsto.
Su di una strana vicenda occorre, però, fare chiarezza e quando ci sono dei punti oscuri nascono i peggiori sospetti.
Nel blog dell’uscente Assessore Santochirico, il 14 Novembre del 2008, egli racconta di una visita fatta alla Mythen e tra l’altro annota che “nel corso dell’incontro, il management dell’azienda ha fatto presente anche alcune criticità che non agevolano la produzione, come ad esempio la mancanza della rete fognante: nella difficile contingenza in cui sono sempre più numerose le industrie che smobilitano, si avverte l’esigenza dell’apporto dell’ente di promozione dello sviluppo industriale in provincia di Matera”.
Maurizio Bolognetti, segretario regionale dei radicali lucani, in uno dei suoi raids compiuto alla fine di Ottobre del 2009, scopre un tubo corrugato nero del diametro, forse, di 380 mm e che scarica acqua visibilmente inquinata in un ruscello.
Il Bolognetti afferma essere uno scarico della Mythen e che riversa liquido, apparentemente inquinato, nel vicino Basento e denuncia l’accaduto.
La società contro deduce che “l’Azienda dispone sia di una rete fognaria sia di un impianto di depurazione,con cui provvede opportunamente a purificare le acque prima di riversarle nel Basento e l’attività è stata autorizzata dalla Provincia di Matera a far data dal 2005”. Tutto chiarito quindi, incidente chiuso.
Il 19 Novembre dello scorso anno, però, un quotidiano locale informava che erano stati scoperti
versamenti inquinanti nel Basento in agro di Ferrandina. e che il Corpo Forestale dello Stato della Stazione di Salandra aveva deferito una ditta alle autorità giudiziarie.
Un cittadino aveva segnalato lo scarico di acque reflue industriali di natura sospetta nel fiume Basento nei pressi della zona industriale di Ferrandina.e che vi erano delle emanazioni maleodoranti.
Giova ricordare che in altro filmato sempre Bolognetti ha raccolto la denuncia della Signora Pierina e la stessa parla di emanazioni maleodoranti provenienti della Mythen :strana coincidenza
Lungo la pertinenza idraulica del corso d’acqua gli uomini della Forestale rilevano lo sversamento abusivo di acque reflue provenienti da tubature di insediamenti industriali.
Gli agenti risalgono alla ditta responsabile della produzione del liquido inquinante, che è risultata avere già precedenti segnalazioni all’autorità giudiziaria per analoghi reati.
I responsabili vengono deferiti alle autorità giudiziarie di Matera. Sono passati quattro mesi dall’evento, è possibile sapere cosa è accaduto?
Il Sindaco e la sua giunta possono incatenarsi da qualche parte per chiedere che si faccia chiarezza? La vicenda è finita in un assordante silenzio così come è accaduto per il cattivo funzionamento dell’inceneritore Fenice a San Nicola di Melfi.
Pio Abiusi