Giovanni Grassani (Presidente Confapi Basilicata): modificare il disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo.
Il presidente di Confapi Basilicata Giovanni Grassani ha inviato una lettera ai parlamentari lucani, al presidente della Regione, ai presidenti della Province di Matera e Potenza, agli assessori e ai consiglieri regionali, al presidente di Confapi e al presidente dell’Aniem, per evidenziare gli effetti negativi che provocherebbe l’approvazione da parte del Parlamento del Disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo, già varato dal Consiglio dei Ministri il 10 settembre scorso.
In particolare – sottolinea Grassani – con l’intento di tutelare i terreni agricoli e di contenere il consumo di suolo, il disegno di legge programma l’estensione massima di superficie agricola edificabile sul territorio nazionale, preferendo, in caso di realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche, l’ampliamento di quelle esistenti invece che la costruzione di nuove. Nella relazione illustrativa al disegno di legge, infatti, si dà la precedenza agli edifici esistenti da ristrutturare e all’ampliamento delle opere pubbliche esistenti, rispetto alle nuove costruzioni.
Questa lettura restrittiva della norma – evidenzia il presidente di Confapi Basilicata – in combinato disposto con il successivo articolo che impone che i suoli debbano restare a vocazione agricola per almeno cinque anni, penalizza oltremisura le attività economiche che, in periodo di forte recessione quale quello attuale, necessitano invece di un impulso e di rinnovati stimoli.
Sarebbe opportuno – sottolinea Giovanni Grassani – prevedere una scansione temporale diversa tra la pianificazione ministeriale e l’applicazione del vincolo di destinazione che, per come è formulato, blocca qualsiasi possibilità di destinazione d’uso dei terreni agricoli diversa da quella in essere all’atto della entrata in vigore della legge, potenzialmente a tempo indeterminato e, indirettamente, azzerando ogni possibile esercizio dei poteri di pianificazione e autorizzativi degli Enti Locali.
Il rischio infatti, è che, partendo dal lodevole intento di bloccare gli eccessi di cementificazione, si giunga all’eccesso opposto di arrestare su suolo agricolo sic et simpliciter qualsiasi attività economica diversa da quella agricola, sia quella puramente speculativa che quella che porta sviluppo ed occupazione.
Per questo motivo il presidente di Confapi Basilicata invita i destinatari della missiva ad intervenire perché in fase di approvazione del disegno di legge sia modificata almeno la relazione illustrativa nella parte che impedisce lo sviluppo dell’economia nel settore delle costruzioni, che nel nostro territorio è praticamente ferma.