CRESCE LA RICHIESTA DI ACQUA PUBBLICA IN BASILICATA
II 24 Aprile è partita la raccolta di firme per il referendum che mira ad abolire il principio che l’acqua venga considerata un bene di natura commerciale e ad abrogare la norma che impone di affidarne la gestione ad imprese private che non potrebbero avere altro obiettivo se non quello di trarne lucro. Questo referendum ha visto una partenza straordinari, poiché nei primi due giorni di campagna referendaria sono state raccolte ben 100.000 firme. Anche la Basilicata ha fatto la sua parte nei soli giorni di sabato 24 e domenica 25 aprile ne sono state raccolte circa 1.500: quasi un quarto dell’obiettivo regionale di 7.000 che, come è evidente, verrà raggiunto nel giro di pochissimo tempo. Cogliamo l’occasione per ricordare che il 1 maggio saremo nuovamente in piazza a Matera dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00. Che l’acqua fosse sottratta agli interessi dei privati era apparso evidente dalla nascita spontanea di un Coordinamento Regionale Acqua Pubblica che rappresenta circa un centinaio tra associazioni e strutture sindacali distribuite su tutto il territorio e che sta attualmente curando la raccolta firme. Anche molti Comuni e le due Provincie hanno approvato ordini del giorno con cui riconoscono che l’acqua è un bene pubblico che non può essere sottoposto alle regole del mercato. In verità, in questi due giorni molti sindaci, amministratori e parlamentari hanno firmato per il referendum. In Molise ha firmato in piazza anche l’arcivescovo di Campobasso. In Puglia, altra regione governata dal centro sinistra, la Chiesa è impegnata in questa direzione.
In Basilicata, purtroppo, nulla di tutto questo sta accadendo. Per questo chiediamo ai parlamentari lucani e ai consiglieri regionali di esprimersi pubblicamente a favore della gestione pubblica dell’acqua e di firmare il referendum. Dopo l’ultima seduta del Consiglio Regionale, che iscrisse all’Ordine del giorno una mozione, sollecitata dal Coordinamento stesso, che riaffermava il valore dell’acqua quale “bene comune dell’umanità” e si pronunciava per la gestione pubblica delle risorse idriche e che non fu né approvata e tanto meno discussa. Abbiamo registrato solo dichiarazioni del Presidente De Filippo che in diverse occasioni si è espresso per la trasformazione della società Acquedotto Lucano da SPA in una Multiutility anch’essa entità di diritto privato e che non attua quella gestione pubblica che è unica garanzia per il mantenimento del valore di bene comune dell’acqua. In Puglia, invece, la giunta ha presentato un disegno di legge con il quale viene istituita l’azienda pubblica regionale senza scopo di lucro “ Acquedotto Pugliese” che subentrerà all’ Acquedotto Pugliese SPA completando così il processo di ripubblicizzazione dell’acqua.
Infine, il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata riafferma l’esigenza che la Regione Basilicata recuperi rapidamente il tempo trascorso invano e ribadisce il proprio intento di dedicarsi, una volta finita la fase della raccolta firme, alla presentazione di una legge di iniziativa popolare conforme ai principi sopra esposti e prevista nello Statuto e nella legislazione regionale.
COORDINAMENTO REGIONALE ACQUA PUBBLICA BASILICATA