Il coordinatore della Lista Stella Francesco Santantonio ha inviato alla nostra redazione una nota per esprimere il proprio punto di vista sulle questioni urbanistiche che in questi giorni sono all’attenzione dell’opinione pubblica, in particolare per quanto riguarda la riqualificazione del Mulino Alvino e la costruzione di nuovi alloggi in via Dante.
Legge 106/11. La Politica ha abdicato?
Premessa fondamentale: non vogliamo far polemica fine a se stessa né confondere e mistificare la verità ma cercare di offrire il contributo per evitare di perpetrare, fino all’ inverosimile, il gioco delle tre carte.
Rileviamo che è diventato lo slogan più usato quello di classificare i “non allineati” come coloro che parlano “ a vanvera” e questa è una bella lezione di democrazia adottata quando gli argomenti, a supporto della propria tesi, iniziano a scarseggiare.
Il Sindaco rappresenta la sua sensibilità, verso i guasti urbanistici insiti nella legge 106/11, ricordando di aver convocato la maggioranza ed i capigruppo per prendere atto della delocalizzazione dei volumi di Mulino Alvino e delle competenze del dirigente.
Dimentica di sottolineare che ha convocato maggioranza e capigruppo solo dopo che 13 consiglieri hanno richiesto la convocazione urgente della commissione urbanistica ed, in conseguenza, 10 altri hanno chiesto la convocazione del consiglio comunale sul tema specifico.
Altro che è tempestività. La città è a rischio di saccheggio urbanistico per i 10 permessi a costruire già rilasciati, sin dai primi giorni di agosto, e per gli altri che si appresta a rilasciare ed il Sindaco sente l’ esigenza di convocare maggioranza e capigruppo per rappresentare la sua rassegnazione nel prendere atto che “ il dispositivo regionale non c’è dunque si applica quello nazionale”.
Se per Scanzano avessimo ragionato con questa stessa rassegnazione oggi avremmo le scorie nucleari sotto casa. Non riconosciamo questo un atteggiamento della sinistra, non è conforme ai proclami di urbanistica partecipata sfoderati in campagna elettorale.
Invoca, il Sindaco, una incoerenza della Lista Stella nell’ aver approvato il Piano Casa 1 che prevedeva 150 alloggi nella riqualificazione di Mulino Alvino e 45 in via Dante ed aver contestato la realizzazione di “ soli 46 alloggi” con la riqualificazione completa del Mulino Alvino – via Dante.
Anche in questa caso, come nelle altre proposte del Piano Casa1, è indispensabile appurare il rispetto della qualità urbanistica mediante la verifica degli standard anche in considerazione che l’ area di Via Dante ha un vincolo conformativo “ verde pubblico” e non è mai stata destinata ad espropriazione ( vincolo espropriativo), per cui tale vincolo non è soggetto ad alcuna decadenza ed il relativo cambio di destinazione rimane di competenza del Consiglio Comunale.
Il gioco delle tre carte non sempre riesce. Innanzitutto non dimentichiamo che il Piano Casa 1 aveva come elemento fondante la realizzazione del 40% di housing sociale, che il Consiglio Comunale ha approvato la individuazione delle aree su cui si sarebbero elaborati i progetti e, elemento da sottolineare, ciascun progetto avrebbe dovuto essere approvato dal Consiglio Comunale per verificare, tra l’ altro, il rispetto degli standard urbanistici negli ambiti di intervento (aree destinate all’ istruzione, alle attrezzature di interesse comune, agli spazi pubblici attrezzati a parco al gioco ed allo sport, ai parcheggi).
Il rispetto degli standard è il parametro della qualità della vita che il Consiglio Comunale, con le proprie competenze, deve garantire nell’ approvazione degli strumenti urbanistici generali o in variante.
È evidente la coerenza della Lista Stella che chiede, sempre, il rispetto del ruolo del Consiglio Comunale sia per il Piano Casa 1 che per l’ applicazione della legge 106/11.
Il gioco delle tre carte continua quando il Sindaco classifica la posizione della Lista Stella, che chiede il rispetto delle competenze del Consiglio Comunale, in questa vicenda urbanistica, come “posizione che non ha nulla a che fare con l‘ esame dei fatti in quanto tali”.
Ogni questione va affrontata nello specifico, senza vie di fuga qualunquiste e distorcenti la verità.
La diatriba sulle competenze del dirigente o del Consiglio Comunale, che il comma 14 dell’ art. 5 della legge 106/11 ha innescato, lascia in ciascuno il dubbio di interpretazione autentica, da una parte chi invoca una circolare della regione Piemonte, dall’ altra chi si avvale di uno o più pareri legali.
Se è vero che la regione Basilicata è l’ unica a non aver definito le regole di applicazione della legge 106/11, generando questa tensione amministrativa e la penalizzazione degli imprenditori, non sfugge che almeno tutti i 131 comuni della Basilicata si potrebbero trovare nelle stesse condizioni del Comune di Matera.
Pertanto vorremmo suggerire al Sindaco, come responsabile politico, ed al dirigente all’ urbanistica, come responsabile del procedimento, di avvalersi di pareri autorevoli, richiedendoli, ad esempio, all’ ANCI o all’ Avvocatura dello Stato, in modo da dipanare i dubbi interpretativi della legge e dare risposte corrette alle aspettative di tutti.
Il coordinatore della Lista Stella Francesco Santantonio
L’architetto materano, dello studio Acito & Partners, nell’intervista a cura di Michele Capolupo, illustra gli obiettivi che intende raggiungere il progetto di restauro e di riqualificazione funzionale dello storico Mulino Alvino.
“Il progetto di restauro e di riqualificazione funzionale dello storico Mulino Alvino è il risultato di riflessioni e ragionamenti attualizzati alla situazione economica e culturale della città di Matera.
La proprietà ha condiviso la scelta di restaurare l’edificio storico e di dare ad esso il valore di risorsa turistico/culturale immaginando una destinazione d’uso compatibile con la storia dell’industria moltiroria e pastaia della città di Matera.
Per rappresentarlo con una sola definizione una “accademia della farina” che sappia raccontare il passato in spazi museali interattivi, che sappia lavorare sulla “manipolazione” della farina per farne prodotto e simbolo.
In sintesi creare un luogo dove poter guardare, studiare, conoscere e allo stesso tempo prendere, comprare e consumare i prodotti più significativi del nostro territorio: la pasta e il pane.
Naturalmente il tutto rapportato alle dimensioni e agli spazi dell’edificio storico esistente. Esistono molti esempi di successo cui riferirsi, tra tutti il fenomeno Eataly, che con la sua formula originaria sta creando valore aggiunto ai territori in cui si colloca. Immaginiamo di creare una formula tarata per Matera che qui ha la sua casa madre, ma che potrebbe anche essere da qui esportato.
Il progetto Mulino Alvino, può generare lavoro sia in fase costruzione che in fase operativa e rappresenta il primo esempio concreto di contributo di iniziative private a percorso di riscatto economico e culturale della città di Matera per il 2019″.
ancora esiste la lista stella?
non hanno fatto nulla per la città e provincia….
tra un po’ serviranno i cartoni per togliere le tende? vero santantonio?
A CASA CHI è SOLO DI PESO PER LA CITTA’…dal punto di vista di costi e fatti non parole!!
Vorrei chiedere all’Arch. Tonio Acito quali garanzie hanno la Città e l’Amministrazione comunale che il Mulino Alvino sarà riqualificato?
Perché c’è solo il progetto per la costruzione di 48 alloggi su area a verde di via Dante e non il progetto di riqualificazione del Mulino Alvino?
Cosa accadrebbe se la COGEM non dovesse riqualificare il Mulino Alvino e nel contempo costruire i 48 alloggi su via Dante (che è l’ipotesi veritiera)?
Per questo ci vuole una convenzione, con indicazione precisa dei rispettivi obblighi. La convenzione non potrà che passare dal Consiglio Comunale che dovrà stabilire la destinazione d’uso del Mulino Alvino, i tempi, le modalità e le garanzie per la riqualificazione.
Caro Arch. Acito, siamo stanchi delle promesse e parole, parole, parole. La serietà di una iniziativa si giudica dagli impegni presi nelle forme di legge.
INECCEPIBILE, NON C’E’ CHE DIRE.
una compagine politica sempre ambigua.. Ha vinto le provinciali grazie a Tosto ed alle comunali si è schierata contro Tosto e con Adduce. Ma cosa vuole di preciso la lista Stella ?? mica l’ho capito !!
Perchè questa domnda non la fate ad Angelino, o a Caputo, o ancora a Perniola e così continuando.
Vedete cari concittadini è troppo bello essere dalla parte del più forte.
Stella ha fatto vincere la coalizione di centro sinistra alla provincia quando non era affatto certo, mentre Adduce stava facendo perdere Matera al centro sinistra quando era certissima la viittoria.
Ecco la differenza.
Cogem e Acito, dove sta il problema? PRIMA Restaurate e Riqualificate il mulino alvino e DOPO costruite gli appartamenti in via dante! Altrimenti niente! Capito Sindaco? Almeno questo riesci a imporlo????
Se il costruttore non vende gli appartamenti in via Dante con quali soldi restaurerà il mulino alvino?
Tu ti comporteresti diversamente ? Io,no!.