Sul rilancio della Valbasento riportiamo la dichiarazione rilasciata dal segretario della DC-Libertas lucana Giuseppe Potenza e dall’assessore al Lavoro della Regione Basilicata, Vincenzo Viti.
VALBASENTO: DC, METTERE FINE A POLEMICHE TRA PD E CONCENTRARSI SU STRATEGIA
“La situazione incancrenita della Valbasento, se non altro per il rispetto che si deve a generazioni di operai da una vita in cassa integrazione o in mobilità e a generazioni di giovani illusi di trovare qui un futuro, merita ben altro delle polemiche a distanza tra un dirigente nazionale del Pd (Russillo) e un assessore regionale (Viti)”. E’ il commento del segretario della DC-Libertas lucana Giuseppe Potenza mettendo in guardia contro “la ricetta miracolistica di chi, sempre nel Pd e alla guida della Regione, ritiene che basta una Conferenza sulla Valbasento, alla presenza del Presidente De Filippo, per risolvere tutto quanto non è stato risolto in 30 anni, cattivi odori compresi. La classe politica e dirigente del Pd – continua – sta davvero fornendo una bruttissima immagine litigando su tutto e con tutti, invece di ripiegarsi su una strategia in grado di avviare quel processo di reindustrializzazione rimasto sulla carta di tantissimi programmi e documenti. Ma soprattutto non credo ci sia chiarezza sufficiente di idee per decidere quale può essere il destino di quest’area del Materano dove sarà realizzato il più grande sito di stoccaggio di gas e c’è chi continua a coltivare sogni di sviluppo di agricoltura di qualità e di turismo ambientale”.
VALBASENTO, INTERVENTO DELL’ASSESSORE REGIONALE VINCENZO VITI
“Considero sempre apprezzabile lo zelo con cui viene seguita e stimolata l’azione del Governo regionale sui fronti caldi della crisi sociale. Un’azione che, come sindacati e rappresentanze imprenditoriali sanno per un diretto e costante coinvolgimento, si esercita su tutto lo spettro del paesaggio industriale lucano.
Sono naturalmente convinto che i tempi entro i quali l’iniziativa ha urgenza di realizzare i suoi effetti debbano strettamente connettersi alle difficoltà che lavoratori e famiglie stanno vivendo. Tuttavia un’osservazione appena serena e obiettiva non dovrebbe ignorare l’evidenza dei fatti. Se si tiene conto che vertenze antiche (e in forte deterioramento) quali quelle sul mobile imbottito (che lambiscono e interessano anche la Valbasento) sono state operativamente rimesse al centro della quadrangolazione tra Governo nazionale, Regione, Parlamentari e forze sociali e riceveranno nel sostanziale rispetto della tempistica messa a punto al tavolo ministeriale una definizione in termini di strumenti attuativi e di risorse. E se si considera l’intensità del lavoro di raccordo e di mediazione che su vicende significative (Ferrosud, Enea, aziende dell’automotive e del Vulture) viene ogni giorno sviluppato. Il tema del recupero della Valbasento dentro una nuova prospettiva progettuale è chiaramente al centro dell’impegno regionale. Non la contabilità dei giorni e i rigori del calendario ma la serietà del metodo e la qualità degli obiettivi dovrebbero interessare al di là di polemiche che non vogliano essere solo pretesti.
E poiché mi pare che di metodo e obiettivi si voglia parlare, dico subito che, appena dopo l’incontro di luglio con la delegazione dei lavoratori, è stato avviato un programma di concertazione coordinato dal presidente della Giunta al quale gli assessori al Lavoro e alla Formazione, alle Attività Produttive, all’Ambiente e alle Infrastrutture stanno dando un contributo disciplinare che troverà a Macchia di Ferrandina una coordinata rappresentazione. Sono stati effettuati incontri preparatori con i direttori dei Dipartimenti interessati, è in corso la predisposizione di schede che sosterranno un ragionamento complessivo, poiché non si tratta di dare luogo ad una recitazione a soggetto ma ad una ricognizione rigorosa che porti a ridefinire il destino di un’area nella quale è andata maturando una delle più significative vicende dell’industrializzazione lucana.
Lo stato delle infrastrutture, il ruolo incentivante dell’energia, l’urgenza della bonifica dei siti industriali, la prospettiva degli investimenti (anche in connessione con le relazioni da sviluppare con le compagnie petrolifere nel quadro del Memorandum), la sicurezza ambientale e la qualità del territorio e dei servizi sono tutti temi che obbligheranno i titolari delle grandi funzioni pubbliche ad un confronto cui parteciperanno, con modalità concrete e costruttive, i rappresentanti sindacali dell’imprenditoria e delle amministrazioni locali.
Concluderà i lavori il Presidente De Filippo. Sarà poi necessario che le determinazioni che emergeranno vengano affidate ad un coordinamento operativo che risponda, come sta accadendo per il salotto, sia dei risultasti che delle criticità eventualmente non risolte. Questo è il metodo che, come la corrente intelligenza suggerisce, contribuisce a condizionare anche i tempi se si vuol essere fino in fondo seri e positivi. Tempi che, confermo, saranno comunque molto ravvicinati come pretende l’emergenza che tutti, senza privative o primogeniture, viviamo con sofferenza”.
continuavano a chiamarlo si,si,si !! il nuovo che avanza.