Sulla crisi che coinvolge la maggioranza di centro-sinistra al Comune di Matera interviene Enzo Di Pede, Componente direzione cittadina del Partito Democratico. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Al Lupo al Lupo. Dopo un po’ non vi crede più nessuno.
O come dicevano gli antichi romani: “Simul stabunt vel simul cadent .” Ovvero autorevolezza e credibilità stanno insieme ed insieme cadono!
La condizione necessaria, per ridare credibilità all’azione dell’amministrazione di Matera è recuperare credibilità nel rapporto con la gente. Se cade la considerazione e la stima della gente cade, anche, chi deve essere almeno creduto se non stimato o addirittura ammirato. Ma quest’ultimo non è certo il caso nostro!
Un Sindaco senza credibilità non rappresenta neanche quelli che l’hanno votato. E questi erano assai pochi.
A Metera non si svela nessun segreto se si ricorda, infatti, che solo grazie ai consiglieri eletti e ai candidati del centro sinistra non eletti, Adduce è stato eletto Sindaco. Ma che oggi sta in piedi grazie agli ultimi acquisti e grazie al supporto ideologico di Angelino-pio.
I candidati con i loro voti ed i consiglieri con la loro elezione hanno tirato la volata ad un Sindaco che al 2° turno è arrivato nudo alla meta bruciando ben 4.000 consensi.
La cosa desta meraviglia e viene notata perchè in genere succede l’opposto.
E’ la figura carismatica del candidato sindaco che tira la volata allo schieramento. I voti del Sindaco sono, infatti, sempre di più dei voti di lista.
A Matera è capitato che al primo turno Tosto e Adduce fossero distanziati di ben 8.574 voti. Determinando una composizione del consiglio comunale con al centrosinistra ha riconosciuto 25 seggi, 10 seggi sono andati alle civiche di Tosto, 5 al Pdl. Mentre al ballottaggio Adduce ottiene 14.336 voti, pari al 50,31 per cento, mentre lo sfidante, Angelo Tosto (centro), ottiene 14.157 voti pari al 49,68 per cento.
Questo ha gridato il consigliere Vito Tralli, con il tono ferito di colui che ha garantito nei confronti dei cittadini, mentre usciva per protesta dal Consiglio Comunale del 2 ottobre 2012. Vito si è fatto interprete di una delusione che, in città, si va diffondendo verso colui che appare nudo: come il Maramaldo di turno.
Questo basso livello di gradimento è la causa principale delle difficoltà che il Sindaco, ed il suo staff, va incontrando in città.
Faccio qualche esempio. Il Sindaco pensa di fare il suo dovere chiudendo un plesso scolastico con le caratteristiche della Scuola di via Bramante, ma, fa fatica a convincere i genitori che sta solo applicando la nuova legge in materia di sicurezza. Fa fatica a convincere la gente sia per il modo con cui ciò è avvenuto e sia per la evidente poca considerazione di cui gode il suo staff.
Qualcuno si chiede, infatti, com’è possibile che della cosa ci si accorga solo in agosto 2012 e perché esistono edifici scolastici, ancora, privi delle certificazioni di legge. Il Decreto Legge n. 61/2008 esclude la possibilità di aprire scuole che non abbiano tutte le carte in regola, non solo per l’agibilità, ma anche per i certificati antincendio e per la normativa 626 sulla sicurezza. Lo sanno sicuramente tutti. Non vale più la vecchia legge che concedeva la possibilità di alcune deroghe e quindi di far partire ugualmente le lezioni per poi proseguire con la messa norma delle scuole.
Non siamo certi di possedere tutte le notizie sui requisiti di sicurezza previsti dalla normativa e tanto meno quei genitori che ci chiedono se potrebbe accadere che altre scuole vengano chiuse, com’è accaduto a quella di via Bramante, dopo aver progettato lavori di adeguamento ed averne eseguito alcuni con costi non indifferenti. A tutt’oggi non siamo ancora in grado di sapere se quei lavori saranno utili almeno in parte oppure occorrerà demolire tutto l’edificio come traspare da alcune frasi che gli amministratori hanno dette in assemblea.
Ecco perché i genitori fanno fatica a fidarsi, anche, perché non hanno risposte chiare quando ci chiedono di sapere come procede il piano di messa in sicurezza delle scuole dove vanno i nostri figli. Si chiedono se vi è una razionalità nelle scelte o si opera in ragione di una pericolosa occasionalità?
Taluni genitori avanzano l’ipotesi dalla quale noi rifuggiamo, che si tengono nascoste notizie per poter fare lavori che potrebbero risultare, a breve, inutili.
E’ per questi dubbi che la gente segue Don Basilio, il parroco di Agna, quando sale sulla scala per appendere all’antenna istallata tra il 15 ed il 16 agosto 2012 la bandiera italiana, quella dello stato città del vaticano e quello del comitato antiantenna . Solo allora l’amministrazione comunale scopre che vi sono lavori abusivi che bisognerà abbattere il tutto. Però stiamo ancora aspettando l’ordinanza di abbattimento.
Ma l’amministrazione comunale perché non spiega dove erano i vigili urbani?
Si è per caso scoperta un’altra omissione che potrebbe configurare: culpa in vigilando e se si di chi è la responsabilità?
La gente ci chiede se c’è qualcuno che gioca nell’ombra sulla salute dei cittadini.
Io penso che è giunto il tempo che le vecchie volpi vadano pure diceva il divo Giulio. Vadano pure in pellicceria.
Sono stato felice ieri di ascoltare il Ministro del Lavoro del governo Prodi on. Cesare Damiano introdotto dalla senatrice Maria Antezza che ha partecipato all’iniziativa organizzata dalla rivista L&W che ha chiesto a questo Governo di investire sulla scuola. Solo in questo modo può ripartire l’economia: più sviluppo, per un lavoro di qualità. Ne ha dato fastidio più di tanto un intervento non previsto di chi ha inteso dare simpaticamente consigli scritti all’on. Damiano dimenticando di dire che questo governo ed i nostri che stanno a Bruxelles e a Strasburgo devono dare battaglia per sostere che la spesa pubblica per la sicurezza delle scuole, ad esempio, non può rientrare nel patto di stabilità.
Nel sistema formativo-scolastico non possiamo pensare di puntare solo sulla competitività di un’élite, non è solo una questione di meritocrazia è una questione che interessa la scuola di massa. Questo concetto introdotto dal Presidente provinciale di Lavoro & Welfare è stato sviluppato con la qualità che li contraddistingue sia dalla senatrice Maria Antezza, sia dal Prof. Elio Bergantino e sia infine on. Cesare Damiano che, tra l’altro, hanno inaugurato la nuova sede dell’Associazione L&W a Montescaglioso. È questo un luogo in cui discutere con gente credibile e sincera che voglia contribuire seriamente a far crescere la stima nella politica e nei politici, insieme alla propria città e al proprio paese.
Enzo Di Pede, Componente direzione cittadina del Partito Democratico