La Cigl esprime il parere contrario rispetto all’ipotesi di una provincia lucana come soluzione al riordino delle Province italiane imposta dal Governo Monti. Di seguito la nota integrale inviata dal segretario generale Cgil Manuela Taratufolo e dal segretario di Fp Cgil Vito Maragno.
Mercoledì 3 ottobre la Conferenza delle Autonomie Locali della Basilicata si è espressa contro la monoprovincia lucana, in linea con le altre regioni dove insiste questo problema, e per il mantenimento delle due province. Posizione indubbiamente condivisibile; infatti se così non fosse, ciò renderebbe particolarmente complicato qualsiasi progetto di riorganizzazione di competenze regionali.
Però bisogna prendere atto che fino ad ora ci si è attardati a ragionare solo di confini e di risparmi. Adesso è giunto il momento di assumere il coraggio e la responsabilità di avviare una discussione vera e concreta entrando nel merito di tale importante tema: intanto bisogna stabilire quale importanza affidiamo al ruolo e alle funzioni attualmente svolte dalle province e quindi capire come mai si è arrivati al punto che con una legge dello Stato si cancellano un certo numero di province.
Occorre dunque riflettere se il ruolo delle province e la loro gestione di questi anni è stata efficace per il territorio oppure se il loro ruolo è servito solo a rafforzare le reti clientelari e l’autoreferenzialità della politica (ovviamente l’istituzione regionale non è esente da questo ragionamento).
Premesso che crediamo nel valore dei presidi istituzionali territoriali ad ogni livello poiché ciascuno di essi dovrebbe mirare e contribuire, in funzione delle sue specifiche competenze, alla buona gestione della res pubblica, riteniamo essere non più rinviabile una seria riflessione sul come ciò debba rendersi possibile, senza che la sussistenza di tali presidi possa rappresentare dispendio o spreco di risorse pubbliche ma anzi ottimizzazione delle stesse per raggiungere il fine primo, e da cui mai si dovrebbe prescindere, che è appunto il fare bene funzionare la cosa pubblica.
Ed è per questo che bisogna non sottovalutare un aspetto che per noi è fondamentale: qualsiasi riordino istituzionale, se non avrà basi e garanzie certe rispetto alle funzioni e competenze che fanno capo all’ente che si vorrà riformare, metterà comunque a rischio sia il mantenimento dei servizi su base provinciale e su base regionale sia la stessa ricollocazione delle risorse umane.
La FP CGIL e la CGIL di Matera tornano a ritenere necessaria presso la Regione BASILICATA, e perciò la risollecitano, l’apertura di un tavolo di confronto, allargato alle altre parti sociali, per avere un confronto attento e congiunto rispetto all’orientamento da assumere sugli assetti istituzionali della nostra regione: mantenere due presidi uno come Regione (Potenza/Matera) e uno come Provincia (Matera/Potenza)? Trovare una soluzione che determini comunque la salvaguardia dei presidi territoriali provinciali? E se così ci si voglia orientare, quali e quante funzioni attualmente gestite dalle province dovranno restare in capo ad esse e come si gestirebbero le funzioni che nel provvedimento del governo dovranno essere riorganizzate dall’istituzione regionale? Bisogna confrontarsi per analizzare tali interrogativi che non ci poniamo solo noi come sindacato ma anche i cittadini che meritano di ricevere chiarezza rispetto a temi che ad oggi sono nebulosi, poco chiari.
Occorre insomma iniziare a rompere il ghiaccio ed incontrarsi nell’interesse esclusivo del buon funzionamento della gestione dei nostri territori con una discussione altrettanto onesta e chiara.
Per noi è fondamentale il mantenimento dei servizi esistenti sui territori, che vanno migliorati, rafforzati e resi maggiormente fruibili per i cittadini anche alla luce dell’invecchiamento della popolazione e della frammentarietà dei nostri territori interni. Non possiamo permetterci l’impoverimento di servizi pubblici essenziali per la collettività e un peggioramento degli stessi. Vanno garantiti creando le condizioni per questo, non si può correre il rischio del contrario.
Immediatamente dopo si dovrà aprire una discussione articolata sul riordino complessivo del sistema endoregionale lucano che coinvolga l’intero sistema delle autonomie.
In questa partita Il fattore tempo assume un’ importanza primaria .
Per questo la FP CGIL e la CGIL di Matera chiedono alle istituzioni di porre con forza al governo l’esigenza di posticipare la data di costituzione delle nuove province con la possibilità concreta di derogare dai criteri popolazione/kmq fissati dal governo. Ciò potrebbe garantire di intraprendere, con più serenità e fattiva concretezza, un ragionamento complessivo sul riassetto delle Istituzioni in Basilicata.
Segretario generale Cgil Manuela Taratufolo e dal segretario di Fp Cgil Vito Maragno
Il sindacato vuole ancora riflettere? Del sesso degli angeli.In piena crisi ,il presidente Stella vanta la tripla A, vanta il taglio costi della politica e non ha altro da fare che azzerare la Giunta? Il pd e il presidente Stella giocano a occupare poltrone,dimenticando l’istituzione…serve altro per sapere a cosa e a chi serve la Provincia? Se Stella avesse a cuore l’istituzione, avrebbe già fatto una giunta ,quattro assessori tecnici senza tessera di partito e senza quota Bubbico, Chiurazzi ,Antezza per rispondere con serietà ai bisogni del territorio. E invece…a che serve la Provincia? Alla vecchia nomenclatura,meno male che ha il tempo scaduto. Tra commissioni inutili e gettone e spese gasolio ,taluni consiglieri anche ripescati per bontà degli equilibri di partito ossia spartizione poltrone guadagnano quanto o più di un professore precario…senza neanche l’elezione,rappresentando se stessi o il proprio mentore . Province,chiuse tutte…per colpa della indecenza dei partiti e della CATTIVA politica. Il sindacato , lo chieda con urgenza . Poi si rifondino i partiti e ritorni la politica.