Un catalogo per rileggere la storia della chiesa dell’Annunziatella, situata in via La Croce a pochi metri dalla rotatoria che incrocia via Annunziatella, via Nazionale e Via Protospata. La pubblicazione, promossa dall’artista materano Franco Di Pede, è stata presentata ufficialmente durante un incontro culturale al quale hanno partecipato esponenti del clero materano, il sindaco Adduce e l’assessore alla cultura della provincia di Matera Antonio Montemurro. Il catalogo dedicato alla chiesa dell’Annunziatella è stato prodotto con i contributi di Franco Di Pede, don Egidio Casarola e del professore Salvatore Longo. Alla presenza di un pubblico molto attento gli autori hanno disquisito sulla ricerca storica che ha portato ad approfondire le conoscenze relative ad uno dei luoghi di culto presenti nella città di Matera “Con don Egidio Casarola – ha spiegato Di Pede – ci siamo prodigati per le ricerche storiche di questa chiesetta fondata dal materano don Giovanni Maria Magliani nel 1690. I materani che non potevano raggiungere il santuario di Picciano per mancanza di mezzi si fermavano a pregare proprio in questa chiesa. La ricorrenza religiosa prevedeva inizialmente una festa il 23 marzo, in seguito fu spostata nel mese di maggio. Nello spazio antistante la chiesa, oggi largo Padre Pio, c’erano artigiani vendevano coccarde tricolori, fischietti , cucù. Magliani aveva già 75 anni quando decise di far costruire questa chiesa all’ingresso della città di Matera. All’inizio fu denominata chiesa di Picciano, perchè siamo già nel quartiere di Piccianello, successivamente fu nota come chiesa dell’Annunziatella, da cui è scaturito poi il nome della strada. La croce fu posta da un padre predicatore nel 1911 per rispettare una tradizione che prevedeva la presenza di una croce in ogni città all’ingresso della stessa. Di Pede si sofferma anche sul dipinto murale della Madonna di Picciano, un’opera realizzata dall’artista Michele Amoroso e restaurata nel 1961 da Severino Stella. Una presenza non casuale ma motivata dal fatto che l’antica statua della Madonna della Bruna, che ornava la Porta Grande delle mura cittadine e inserita all’interno dell’edicola votiva dei Tre Santi (ai lati c’erano le immagini su rame di Sant’Eustachio e di san Vito, eseguite dall’artista materano Francesco Saverio D’Antona) ed edificata all’inizio dell’attuale via Roma, fu conservata proprio in questa chiesa quando fu ordinata la demolizione dell’edicola votiva per far posto alla strada che portava alla ferrovia. Una foto storica di quella statua è stata donata da Franco Di Pede al vescovo monsignor Ligorio. Sull’arco trionfale è stato posto un angelo in tufo a ricordo dell’ex chiesa di Piccianello, mentre sulle pareti laterali sono presenti i medaglioni in tufo che raffigurano gli abati san Giovanni e Sant’Ilario.”.
Don Egidio Casarola ha riassunto le brevi notizie storiche sulla chiesa dell’Annunziatella che è riuscito a trovare nell”Archivio di Stato: “Questa chiesa nasce come beneficio laicale, mentre solo in seguito diventa ecclesiale. Prima di passare a miglior vita, Magliani ha ceduto il beneficio di questa chiesa a due pronipoti preti, solo nel 1749 la chiesa dell’Annunziatella diventa un bene ecclesiale di proprietà della chiesa di San Giovanni Battista. E così, se in precedenza si celebrava solo una santa messa per il fondatore della chiesa una volta alla settimana, di sabato, la chiesa fu aperta al culto con la denominazione chiesa di Picciano. Una tradizione portata avanti sino al 1946. Poi venne costruita la chiesa di Piccianello e la chiesa fu ridimensionata ad una piccola cappella”.
L’incontro culturale consente anche ai devoti di ammirare due produzioni artistiche in tufo installate all’interno della chiesa. Le due forme, ideate dall’artista Franco Di Pede sono state realizzate dai giovani artisti di Progetto Arte Matera: riproducono l’effigie di due santi materani, San Giovanni e Sant’Ilario, figura religiosa meno nota ma che meriterebbe maggiore considerazione da parte della comunità religiosa cittadina.
Il maestro Antonio Catenazzo e il soprano Marilena Notargiacomo hanno allietato l’evento religioso-culturale con l’esecuzione dell’Ave Maria di Shubert. L’assessore provinciale alla cultura Montemurro ha donato ai musicisti un’opera di Franco Di Pede che riproduce i “buchi neri” dei Sassi.
In chiusura spazio alle considerazioni di Monsignor Ligorio: “E’ un momento culturale che rafforza l’identità religiosa e laica di questa città. E ringraziamo Franco Di Pede per aver presentato il senso della bellezza e della ricchezza di questo luogo. Bisogna saper cogliere e scovare, bisogna essere topi di biblioteca per portare alla luce simili situazioni. La memoria del passato ci fa veder meglio il presente e bisogna tenere spalancate le porte della cultura”.
Il sindaco Adduce: “Mi colpisce la semplicità dell’evento e la sua forza evocativa che assume un grande valore. Un merito che attraverso i secoli si è guadagnata la comunità. Ne ricaviamo stimolo e impegno a proseguire su questa strada”.
Carlo Abbatino.
La fotogallery sulla presentazione del catalogo dedicato alla chiesa dell’Annunziatella
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