I segretari regionale della Uil Basilicata Carmine Vaccaro e della Uil della provincia di Matera Franco Coppola esprimono pieno sostegno e fraterna solidarietà al segretario provinciale di Matera e componente della direzione nazionale della Uil-Pa penitenziari Giovanni Grippo impegnato da giorni in un’estrema forma di protesta per riaccendere l’attenzione delle istituzioni sulla situazione delle carceri della Basilicata dove sono detenute 443 persone rispetto ai 416 posti previsti e servirebbero almeno altre 100 unità di personale ed affermare la dignità dello stesso personale penitenziario.
L’iniziativa dell’organizzazione di categoria della Uil dei dipendenti della Polizia Penitenziaria si svolge ormai da anni senza risparmio di energie e con ripetute manifestazioni di protesta e nonostante la condizione di operatori e detenuti nei tre istituti di detenzione della regione sia leggermente migliore rispetto ad altre realtà del Paese – continuano Vaccaro e Coppola – si intende condurre una battaglia di civiltà, legalità e tutela dei diritti dei lavoratori. La protesta è stata alimentata anche dai recenti episodi di violenza che hanno visto feriti ben otto agenti di polizia penitenziaria, aggrediti in diverse occasioni da detenuti ristretti a Matera.
Agli inizi del mese di luglio il Consiglio regionale ha approvato un odg per impegnare la Giunta “ad assumere le opportune iniziative nei confronti del ministero di Grazia e Giustizia e del Governo per sollecitare il finanziamento di un programma straordinario di adeguamento funzionale e di ammodernamento anche dei tre istituti penitenziari lucani, di ampliamento degli organici di polizia penitenziaria e degli operatori sanitari ed amministrativi”. Inoltre – ricordano i dirigenti Uil – si è impegnata la Giunta “a formalizzare un atto di indirizzo regionale sul sistema penitenziario in grado di sostenere con continuità quanto avviato nelle linee di intervento mettendo a sistema il fabbisogno delle strutture del territorio in tema di formazione, istruzione, inserimento lavorativo, medicina penitenziaria, genitorialità e affettività, cultura, spettacolo, sport, nonché pari opportunità”. Diventa perciò necessario tenere fede a quegli impegni innanzitutto per superare le gravi carenze organiche che toccano quasi tutti i profili professionali. Quello del personale sanitario, scarso in tutte le regioni, rappresenta un altro elemento di criticità per i penitenziari lucani e in particolare per quello materano.