La coltura simbolo del Metapontino, la fragola, che tra l’altro garantisce una buona redditività agli agricoltori, insieme alle colture ortive più pregiate sono a serio rischio a seguito della decisione dell’Enel di interrompere l’erogazione di energia elettrica agli impianti irrigui a sollevamento del Consorzio di Bonifica Bradano-Metaponto. Il nuovo SOS parte dalla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori del Materano e zonale del Metapontino che, in una nota congiunta a firma dei dirigenti Nicola Serio ed Antonio Stasi, riferiscono che solo dagli impianti irrigui a caduta continua ad arrivare acqua per le esigenze delle aziende agricole del Metapontino-Materano.
Dal 4 ottobre scorso – evidenziano i dirigenti della Cia – è cominciata l’attività di messa a dimora delle piantine di fragole e di ortaggi che richiedono acqua tutti i giorni, altrimenti rischiano di rinsecchire specie a causa delle temperature eccessivamente calde e dunque anomale per questa stagione. Ma tutta l’agricoltura in quest’area ha bisogno di acqua per l’anno intero, un servizio essenziale che, al di là della nota situazione di crisi finanziaria del Consorzio di Bonifica, va garantito soprattutto a fronte di investimenti aziendali già realizzati.
L’emergenza che si sta determinando – a parere della Cia – dimostra, se ci fosse ulteriore bisogno, di quanto è distante la politica dalle reali esigenze del mondo agricolo: si discute di riforma dei Consorzi, sulla base di un ddl della giunta che prevede l’accorpamento dei tre enti consortili, e persino del progetto della seconda Canna del Sinni, stoppato dalla giunta regionale, e si perdono di vista questioni essenziali.
Non possiamo aspettare – dicono Serio e Stasi – né la riforma della governance agricola e tanto meno un nuovo ripiano del deficit del Consorzio. La Presidenza della Giunta e il Dipartimento Agricoltura devono assumere un’iniziativa straordinaria come è straordinaria la situazione.
Anche l’Ufficio di Presidenza regionale della Confederazione sta seguendo l’evolversi della situazione nel Metapontino. Per il 7 novembre prossimo è stato promosso un incontro sui temi dell’irrigazione e dei Consorzi di bonifica, con la presenza di dirigenti della Cia delle regioni del Sud e di Piemonte e Veneto, per aggiornare le proposte da tempo presentate sul riordino del settore irriguo.
Per avere un’idea della rilevanza della questione è sufficiente ricordare che su un miliardo di mc di acqua disponibile, circa l’80 per cento è invasata e la regione Basilicata ha una superficie amministrata dai Consorzi di Bonifica pari a circa l’80 per cento della propria superficie (quasi 800 mila ha); i volumi prelevati dai C onsorzi ammontano a circa 300 milioni di mc; la contribuenza consortile supera i 12 milioni di euro e coinvolge 40 mila imprese-ditte.
Dunque per un’agricoltura di qualità e territori di eccellenza -proprio come il Metapontino- è indispensabile un’efficiente e moderna gestione della risorsa idrica e delle attività di bonifica. Per la Cia Basilicata va affrontato il nodo dei costi energetici e di sollevamento per l’acqua che arriva nei campi che complessivamente oscillano tra i 4,5 e i 5 milioni di euro l’anno: 2,8-3 milioni per il CdB Bradano-Metaponto; 0,6-0.8 milioni per il CdB Vulture-Alto Bradano; 1-1,2 milioni per quello Alta Val d’Agri. Non si può unicamente intervenire in presenza dell’emergenza. Occorre programmare. È necessario un Piano efficace che permetta un approccio integrato e multidisciplinare nelle iniziative volte alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climati ci e delle politiche ambientali. Un Piano che abbia il suo punto fermo nell’Autorità unica nazionale, con il supporto di valide Cabine di regia in ogni bacino. L’obiettivo da raggiungere è quello di una bonifica moderna, dedicata, in grado di riposizionarsi e di andare oltre il ruolo e le funzioni storiche, proiettata nei nuovi scenari e verso nuove sfide.
Ott 20