L’ambientalista mterano Pio Abiusi, punto di riferimento dell’associazione Città Plurale, ritorna ad occuparsi dell’inquinamento di Fenice. Di seguito la nota inviata alla nostra redazione.
Tanto per cambiare parliamo di Fenice.
Sono passati anni da quando si diceva che Fenice inquinava e che l’Arpab di Sigillito non faceva la sua parte. Adesso, finalmente, tutto il carteggio è finito in mano ai magistrati e si è iniziato il procedimento penale. Di fermare Fenice manco a parlarne, Fenice era ed è vitale alle 4 buste di munnezza che la Basilicata produce. Dopo l’incriminazione di Sigillito e tanti altri tutti hanno partecipato al dibattito che si è sviluppato in regione con risvolti parlamentari tanto è che l’apposita commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti è giunta per un Week-End in Basilicata. Di pari passo sono state fatte tante conferenze di servizio fino ad arrivare a quella del 21 Giugno scorso in cui fu disconosciuto il piano di bonifica presentato da Fenice ed il Comune di Melfi facente proprio il risultato emerso da detta conferenza dei servizi e verificata la non sussistenza delle condizione per l’approvazione del progetto di bonifica ha deciso di potenziare la MISE- Messa In Sicurezza d’Emergenza-, di far interrompere alcune procedure di bonifica definite non dimostrate utili dall’Ispra e di potenziare l’attività di monitoraggio e, con risorse messe a disposizione dalla Regione, di effettuare il monitoraggio delle falde anche oltre il perimetro dell’inceneritore.
Il Comune ha fatto un apposita delibera di giunta a fine luglio scorso.
Si pensò, finalmente, di cercare di capire se Fenice continuava ad inquinare o meno attraverso l’immissione nel ciclo di liquidi traccianti.
Fatte tutte queste belle cose che è successo dopo? Siamo in molti a chiedercelo e prima di ogni altra cosa : Fenice continua ad inquinare o meno?.
Certo è un bel rebus perchè ricerche non ne sono state fatte salvo ripiegarsi sulla teoria Arpab e cioè: bonifichiamo tutto e poi si vede!! La teoria è molto suggestiva.
Allo stato dell’arte questi tanto decantati liquidi traccianti sono stati immessi o meno, il report dell’attività svolta da Fenice , da consegnare entro 30 giorni dalla data della delibera di giunta comunale, è stata fatta o i tecnici preposti a redigere il rapporto sono ancora in ferie? In Basilicata ogni evento si storicizza anche l’inquinamento industriale e concorrono un po’ tutti, questa volta è toccato al Comune di Melfi. Ovviamente di chiudere l’impianto manco a parlarne finirebbe la tele novela e poi di che parliamo? Visto che il dibattito sul restyling di Piazza Prefettura a Potenza è ormai scemato.
Pio Abiusi – Città Plurale Matera