“Lo smarrimento dell’essere umano”. E’ il tema dominante delle opere di Dario Ballatini, in mostra dal 5 giugno al 5 settembre nella personale “Identità Artefatte” inaugurata all’interno della galleria Albanese Arte presente a Matera in via XX Settembre 25.
La mostra, curata dal direttore della galleria Angelo Albanese e dallo storico d’arte Matteo Bellenghi, propone circa 35 opere del poliedrico artista livornese, noto al pubblico televisivo anche per la sua parallela esperienza televisiva come attore comico all’interno di Striscia La Notizia. Ballantini è l’inviato famoso nelle feste mondane che ha vestito i panni di Valentino, Vasco Rossi, Gianni Morandi, Valentino Rossi, Michela Vittoria Brambilla, Roberto Maroni, Luca Cordero di Montezemolo, Gino Paoli, Nanni Moretti, Margherita Hack, Guido Bertolaso e di altri personaggi famosi.
Dario Ballantini ritrova Matera dopo diversi anni e ci torna con piacere dopo aver apprezzato al cinema anche il film di Rocco Papaleo “Basilicata coast to coast”: “In questa terra c’è un distacco dal mondo reale e tanta poeticità.” Prima pittore o attore di cabaret? “In realtà sono attività che ho svolto sempre contemporeanemente. Per quanto riguarda la pittura è stato naturale per me cominciare a dipingere visto che mio padre dipingeva, mio zio era un pittore e quindi in famiglia ho trovato l’ambiente ideale per appassionarmi a quest’arte. Ma in realtà amavo anche il mondo del cabaret e sono felice di aver avviato ormai da diversi anni una collaborazione con Striscia la notizia.” A proposito dello sketch che proponi a Striscia, c’è un personaggio che non hai ancora proposto e che ti piacerebbe affrontare: “Devo dire che l’attualità è la fonte principale di ispirazione per proporre nuovi personaggi ma mi piacerebbe riproporre Napolitan, perchè solo una volta sono riuscito a farlo in strada. E a me piacciono molto le imitazioni “on the road” piuttosto che quelle in studio”. In realtà Dario Ballatini non si dedica solamente alla pittura e alle imitazioni in tv per Striscia. Dario Ballantini è il Claudio Bisio di un programma radiofonico che va in onda su Radio Due che si chiama Ottovolante, una sorta di Zelig in cui vengono lanciati nuovi personaggi comici.” Le opere di Ballantini resteranno a Matera sino al 5 settembre, poi saranno trasferite a Torino per l’ultimo appuntamento stagionale con il viaggio itinerante di Identità Artefatte.
Michele Capolupo
Riportiamo di seguito la recensione di Simona Silipo, giunta a Matera da Corigliano Calabro per ammirare dal vivo le “immagini artefatte di Dario Ballantini”.
“Ciò che manca alla giunchiglia e che la creatura dotata di mente possiede è un punto di vista sulle cose. La creatura dotata di mente possiede un mondo, il suo possedere un mondo è qualcosa di diverso dal semplice esistenza del mondo. E’ vero che sia la roccia che la giunchiglia sono parte del mondo; ma
non è vero che possiedono un mondo. Una creatura con una prospettiva si che
possiede un mondo”.
Queste le parole di Tim Crane, filosofo contemporaneo.
Ma è davvero così?!Un oggetto teoricamente inanimato può possedere un mondo? Un quadro può possedere un´anima? O è l’esatto contrario?
“Identità Artefatte”… identità fatte arte o identità fatte…a “regola” d’arte?! Questo il primo interrogativo che mi pongo osservando l´interpretazione personale della realtà da parte di Dario Ballantini, un artista a 360° che vanta ben 25 anni di attività legate da un comune denominatore : la ricerca di
se stessi.
“Lo sguardo delle mie figure dipinte cerca di raccontare il difetto di fabbrica dell´essere umano, la vita in una realtà tragicomica, fatta di momenti ilari e di altri dove il dramma assume anche toni ironici e grotteschi.
L´uomo è come un malato di vivere sbeffeggiato dalla realtà che vaga alla perenne ricerca di una risposta”.
Queste le sue parole per spiegare il senso di una mostra dal titolo e dai contenuti molto profondi: la ricerca dell´io in una realtà che cerca perennemente di assoggettarci alla sue regole. Ma le regole sono soltanto una
convenzione oltre che una convinzione e questo Dario lo sa bene e riesce ad esprimerlo perfettamente attraverso le sue tele.
Il mondo è davvero un´illusione? Ciò che vedono i nostri occhi è un inganno o la verità?
Psicologia, filosofia, esistenzialismo, profondità e orizzonti sconfinati nel limbo di un perenne domandarsi “chi sono” e “se vedo” davvero ciò che sono e che mi circonda, accomunati da colori forti e un tocco che prende spunto “dai modi espressivi delle avanguardie del Novecento” (Luciano Caprile) ci rendono
uno scenario fatto di una dinamicità che si dispiega attraverso una frantumazione delle linee dai toni futuristici.
Ed è proprio questa frantumazione che penso porti Ballantini a raccontare attraverso i suoi dipinti sguardi che cercano di esulare la gabbia del corpo, un artefatto che si adegua in modo routinario a ciò che lo circonda, mentre gli occhi, si sa,sono lo specchio dell´anima, pura espressione… dell´io più
profondo.
Secondo una visione dualistica della realtà in cui il pensiero ossia la mente ovvero l´anima sono un´entità assolutamente indipendente dal tangibile corporeo, ecco venire fuori dallo sguardo la vera identità dell´individuo.
E in effetti, il Ballantini pittore è molto differente dal Ballantini personaggio imitatore: nei suoi quadri lo sguardo cattura ed emana contemporaneamente la sua vera essenza.
Tutti siamo abituati a vederlo nei panni di qualcun altro, la sua fama di eccellente comico e imitatore è nota.
Ma la sua essenza più profonda viene fuori quando indossa la sua anima e non una maschera, e la cosa sortisce un effetto spiazzante, devastante. L´illusione scompare lasciando il posto ad una sola realtà: una visione quasi apparentemente onirica ma che a ben vedere, osservando non solo ad impatto le tele, esprime quanto grande sia il bisogno umano di raccontarsi e raccontare per cercare di trovare finalmente una risposta ai tanti perché che assillano il nostro essere…portando il nostro sguardo sulla e al di là della tela…nella sua anima più profonda.
Simona Silipo
Guarda la fotogallery dedicata all’inaugurazione della personale di Dario Ballantini all’interno della galleria Albanese Arte di Matera
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Biografia di Dario Ballantini
Livornese, classe 1964, trasformista comico, diplomato al liceo scientifico sperimentale ad indirizzo artistico. Nel 1982 partecipa ad una trasmissione radiofonica in qualita’ di giovane imitatore in una radio locale (Radio Flash)
Esordisce nel 1983 in teatri e cabaret, con un trasformismo artigianale che lo pone a meta’ strada tra Noschese e Fregoli.
Partecipa al programma Ciao Gente condotto da Corrado su Canale 5, imitando Bearzot e Falcao.
Nel 1989 si esibisce nel programma, Star 90 in onda su Rete 4, vincendo il concorso per giovani talenti.
Dal 1994 partecipa al programma di Antonio Ricci Striscia La Notizia, (Canale 5), dove inizia le sue imitazioni di personaggi caricaturati come, Ignazio La Russa, Dario Fo, Paola Borboni, Vittorio Cecchi Gori ed altri.
Nel 1996 realizza artigianalmente il cortometraggio (video 8) La chiave per il mare scritto con Fabrizio Torri e partecipa a Bellaria Film Festival senza ottenere alcun riconoscimento.
Nel febbraio 1997 si esibisce in teatro con Petrolini Petrolini – Atto unico tratto dalle opere di Ettore Petrolini – adattamento e regia dello stesso Dario Ballantini e Stefano Cavallini riproposto a fine Aprile del 1999, per una rassegna teatrale, a Livorno, al Teatro I 4 Mori e nellanno 2000 ad Asti per la rassegna Asti Teatro.
Dal 1997 si pone al pubblico, sempre nel programma Striscia La Notizia con limitazione dello stilista Valentino cui faranno seguito, nelle successive edizioni, Il Garante della privacy Rodota’, Margherita Hack, Gianni Morandi, Vasco Rossi, Nanni Moretti, Gino Paoli, Roberto Cavalli, Adriano Pappalardo , la Contessa De Blanc , Tony Renis, Luca Cordero Di Montezemolo,Antonio Fazio, Avv.Giulia Buongiorno, Franco Marini, Giorgio Napolitano e ultimamente con Valentino Rossi, Il Principe Vittorio Emanale III di Savoia, “Michela Vittoria Brambilla” e nuovamanete con Nanni Moretti ed Ignazio La Russa
Da quest’anno con il nuovo personaggio “Il Ministro Maroni”
Per quanto riguarda il cinema ha interpretato dei ruoli nei film Baci e abbracci, di Paolo Virzi’, Svitati di Ezio Greggio e Mel Brooks, La Grande Prugna di Claudio Malaponti, Il pesce Innamorato di Leonardo Pieraccioni Il segreto del Giaguaro di A. Fassari, Luomo proiettile di Silvano Agosti, Zitti e Mosca di Alessandro Benvenuti e Festival di Pupi Avati, ha inoltre partecipato, come protagonista, nel corto La grande borsa blu di Carlo Pulera’ al primo Sacher Festival diretto da Nanni Moretti, nel 2008 ha interpretao un ruolo nella fiction “Un medico quasi perfetto” e un ruolo fisso nella fiction “Carabinieri 7” in onda su Canale 5
Ballantini e’ un pittore legato allespressionismo ed ha esposto in diverse gallerie dal 1986.
Ha ottenuto importanti consensi critici da Giancarlo Vigorelli, Luciano Caprile, Gian Ruggero Manzoni, specialmente in questi ultimi anni in cui ha esposto alla Galleria Ghelfi di Verona alla Galleria Artesanterasmo di Milano, alla Galleria Rotta di Genova alla Galleria Enrico Coveri di Firenze ed a Castel dell’Ovo a Napoli. A maggio di ques’anno sara’ presente a Parigi alla Galerie de L’Europe poi a Lerici, a Toarmina a Saint Rhe’my in Valle D’Aosta, l’08 ottobre 2009 alla Triennale Bovisa Milano
Ballantini pittore
Ballantini ha i primi incontri con la pittura già tra le mura di casa, con il padre che dipinge in stile neorealista e gli zii post-macchiaioli. È colpito dalle riproduzioni delle opere di Guttuso e Picasso, viste nei volumi degli Editori Riuniti distribuiti dal padre. Si appassiona ai fumetti (Jacovitti e gli autori Marvel) tentando di realizzarne alcuni personalmente.
Nell’adolescenza scopre le canzoni di Luigi Tenco, la cui figura diventa anche il soggetto di molti ritratti. Dopo aver frequentato un corso di tratteggio tenuto dal Prof. Giulio Guiggi (1912-1994) si iscrive all’indirizzo artistico del Liceo Sperimentale di Livorno, dove è allievo di Giancarlo Cocchia (1924-1987), si diplomerà nel 1984. Nel frattempo comincia anche a manifestarsi la sua febbre da palcoscenico ereditata dal nonno materno attore di compagnie filodrammatiche.
A sedici anni visita a Parigi la grande mostra su Amedeo Modigliani (Museo dell’Arte Moderna) la cui opera sarà fondamentale per il suo iniziale percorso artistico. Il soggetto su cui si esercita in questo periodo è il volto di Totò così irregolare da ricordare le scomposizioni cubiste, oltre ai ritratti e le caricature dei compagni e professori di liceo con cui riempie intere agende scolastiche.
Finito il liceo conosce e frequenta il pittore Maurilio Colombini e il gallerista Cesare Rotini (1945-2008) cominciando ad esporre nell’ambito Livornese-Toscano dapprima con un ritratto di Pierpaolo Pasolini di stampo neo realista e in seguito con opere dal richiamo espressionista in collettive e personali. Molte sue opere di piccolo formato vengono periodicamente acquistate dall’organizzatore di alcuni premi regionali di poesia Giovanni Merlo con le quali vengono premiati i vincitori. Questo è un primo incoraggiamento a produrre e Ballantini si inserisce, pur avendo uno stile che contrasta con il mondo locale di pittura post macchiaiola nel foltissimo numero di pittori che da sempre operano a Livorno partecipando a vari concorsi ed esposizioni di gruppo tra cui tre rassegne “Rotonda Expo” in una di queste tra i visitatori figura l’allora Presidente del Senato Giovanni Spadolini (1925-1994) che sceglie un’opera di Ballantini per la sua collezione privata.
Nel 1989 frequenta un corso di grafica pubblicitaria tenuto dal Prof. Leonardo Baglioni e dello stesso anno è la sua ultima uscita personale con una mostra alla Galleria Teorema di Firenze di cui scriverà il critico Nicola Nuti. La mostra sarà però deludente per Ballantini, anche Firenze infatti sembra abituata ai pittori livornesi di vecchia tradizione e per di più un espressionista cupo com’è allora Ballantini stona con gli anni ’80 perché chi osa di più anche tra i suoi colleghi si rifà eventualmente a certi americanismi di maniera già più vicini alla pop art.
Farà seguito quindi un lungo periodo in cui l’Artista (forte della vittoria di un concorso tv per talenti di cabaret) si impegnerà soprattutto negli altri suoi campi di espressione coltivati parallelamente: il teatro il cinema e la televisione.
Nel 1993 sposa Cristina Cennini dalla quale avrà due figli Ilaria e Nedo.
La sua gestualità pittorica viene quindi trasportata in queste nuove esperienze esprimendosi con gli studi preparatori di trucchi speciali per le sue note trasformazioni televisive (culminati col successo di Striscia La Notizia) e con le scenografie degli spettacoli teatrali: la piece “Petrolini Petrolini” di cui è autore ed interprete viene dapprima rappresentata in occasione di un incontro con l’ultimo futurista allora vivente Osvaldo Peruzzi (1907-2004) fino a figurare in cartellone nel 2000 ad Asti teatro, rassegna diretta da Vittorio Sgarbi.
Ballantini realizza anche un cortometraggio usando tra l’altro immagini dei suoi dipinti “la chiave per il mare” che partecipa al “Bellaria Film Festival” scritto con Fabrizio Torri. Nel 2000 conosce il grafico Michele Rossi per il quale realizza i ritratti di alcuni grandi personaggi dello spettacolo tra cui Bice Valori ed Erminio Macario per il Festival “Acquaviva nei fumetti” di Acquaviva Picena.
Nel maggio 2001 inviato dal Tg satirico di Antonio Ricci incontra a San Benedetto del Tronto Achille Bonito Oliva alla mostra “A.B.O. le arti della critica” con cui ha modo di riparlare di pittura e dal quale riceverà proficui consigli.
Si trasferisce definitivamente a Milano separandosi da Cristina.
Nello stesso periodo conosce il giornalista Stefano Lorenzetto che scoprendo la sua attività pittorica quasi sospesa gli propone di realizzare una nuova esposizione, alla Galleria Ghelfi di Verona.
È il momento della svolta: il suo manager Massimo Licinio, già amico ed estimatore di Dario, decide di incoraggiarlo ad intraprendere di nuovo la carriera pittorica partecipando di fatto all’organizzazione della mostra la cui presentazione del catalogo sarà affidata, grazie ai buoni auspici della comune amica Marta Marzotto, a Giancarlo Vigorelli (1913-2005).
La mostra del maggio 2002 ha un ottimo successo di critica di pubblico, costituendo quindi una vera e propria “rinascita” come pittore.
Nell’ottobre dello stesso anno, Ballantini espone alla Galleria Borromeo di Padova; nel mese successivo, visita Jean Michel Folon (1934-2005) nello studio dell’artista a Montecarlo e Pietro Cascella (1921-2008) nell’atelier di Fivizzano, i quali lo incoraggiano mostrando di apprezzare le sue opere. Intanto partecipa con il Gruppo Labronico ad un’esposizione al Parlamento Europeo di Bruxelles. Si intensifica il rapporto con Achille Bonito Oliva, che stimola Ballantini ad una scelta più coraggiosa e accurata delle opere da preferire rispetto alla passata produzione. Anche Giancarlo Vigorelli, mostra di apprezzare questa trasformazione. I tempi sono maturi per organizzare una mostra a Milano, dove Dario trova la collaborazione della galleria Artesanterasmo. Viste e apprezzate le opere, il gallerista Sorrentino propone al prof. Luciano Caprile una visita nello studio di Ballantini a Milano. Da questo incontro nasce un’intesa culturale sulle tematiche delle opere e Caprile decide con entusiasmo di occuparsi della stesura del testo critico.
La mostra di Milano riscuote un notevole successo di pubblico e critica; successivamente Ballantini espone alle gallerie GMB di Vicenza, Bassano del Grappa e Madonna di Campiglio.
Nel novembre 2003 partecipa all’esposizione collettiva “Da Fattori al Gruppo Labronico” alla galleria Athena di Livorno. Nello stesso mese incontra a Roma, presso la galleria TaMatete (in occasione dell’esposizione “Soft Paintings”), Ugo Nespolo, il quale mostra di apprezzare notevolmente le sue opere. I due si incontreranno più volte nel corso di questi anni collaborando col mercante Cristiano Ragni.
È invece del febbraio 2004 la personale curata da Gian Ruggero Manzoni presso la galleria Gasparelli Arte Contemporanea di Fano. In seguito, sollecitato dal professor Caprile, Ballantini incontra il gallerista Roberto Rotta a Genova ed insieme decidono di preparare la mostra “Fine del mito”. Nel luglio 2004 partecipa – presso la Casa Natale Modigliani di Livorno diretta da Giorgio Guastalla – alla mostra permanente “Modigliani e i suoi amici di oggi”, un omaggio al grande artista scomparso nel 1920 da parte di pittori di varie generazioni, tra cui Enrico Baj, Renato Guttuso, Mimmo Rotella e Mark Kostabi. Dopo Genova, nel corso del 2005 la mostra “Fine del mito” si è svolta alla galleria Canci di Lerici , a Como presso la galleria ComoArte, a Cesenatico presso la galleria DZ Nuovo Segno, a Porto San Giorgio presso la galleria Imperatori.
Nello stesso anno nasce il terzogenito Deleo avuto dalla sua compagna Eleonora Giaiotti.
In occasione della premiazione “Telegatti 2005” viene riprodotta su porcellana un’opera realizzata appositamente per Tv Sorrisi e Canzoni e R101 e consegnata a tutti i premiati. Nel marzo 2006 il critico Luciano Lepri lo invita ad esporre alla Galleria Minerva di Perugia. In quell’occasione Ballantini visita lo studio del pittore Franco Venanti.
Nel maggio dello stesso anno il critico Fabio Marcelli, curatore della mostra internazionale sul Gentile da Fabriano, colpito dalle opere di Dario decide di curare l’allestimento di una sua mostra allo spazio “Regalobello” nelle “Ex Distillerie Montini” a Fabriano.
La mostra è visitata e apprezzata da Enrico Crispolti che in seguito scriverà un importante testo critico. Tra i visitatori figura anche Ivano Fossati che decide di “vestire” il suo palco per il tour “L’Arcangelo” con le opere di Ballantini riprodotte in grande scala.
Oltre alle scenografie Dario realizza la personalizzazione del pianoforte di Fossati.
Nel giugno 2006 Ballantini realizza l’etichetta personalizzata “Un Fiore per Ivan” in memoria di Ivan Graziani prodotta da Marcello Zaccagnini in occasione della manifestazione annuale “Pigro”. Nel settembre 2006, visita la mostra “Da Da Da Dadaismi del contemporaneo” di Achille Bonito Oliva con il quale realizza un servizio televisivo. Nell’ottobre dello stesso anno, Bonito Oliva gli consegna il premio “A.B.O.” d’Argento per la pittura. In seguito in occasione dell’esposizione “Una modella per l’Arte” di Acqui Terme, Dario incontra dopo venti anni Maurilio Colombini con il quale ha un lungo confronto che darà un nuovo stimolo alla sua pittura orientadola verso una maggiore libertà e gestualità.
Nell’ottobre 2006 il Corriere della Sera invita Ballantini a presentare, sotto forma di intervista, la grande mostra “Turner e gli Impressionisti” al museo di Santa Giulia a Brescia. Art Verona 2006, allestisce uno spazio espositivo con le sue nuove opere all’interno dello stand della Galleria Artesanteramo.
Nel febbraio 2007 al Teatro piccolo Eliseo di Roma vengono proiettate le immagini di alcune sue opere durante la lettura di un testo di Oliver Py interpretato da Leo Gullotta nell’ambito della rassegna sulle nuove drammaturgie francesi. Nel 2007 ha esposto nuovamente alla Galleria Artesanterasmo, alla Galleria Rotaross di Novara alla Galleria Art Gallery di Alzano Lombardo, al Palazzo Robellini di Acqui Terme, alla Casa dell’Arte al Teatro di Piacenza ed alla Galleria Artequadri di Schiumerini a Cosenza.
Nel febbraio 2008 alla Galleria del Palazzo Coveri di Firenze nell’aprile dello stesso anno a Castel dell’Ovo di Napoli.
Il 29 novembre inaugura la sua personale dal titolo “Visioni sommerse” alla Galleria 18 di Bologna.
Dal 5 al 30 maggio 2009 espone la sua personale “Visioni sommerse” a Parigi, presso la Gallerie de l’Europe (Rue de Seine, 55, 75006 Paris)e dal 4 luglio al 05 settembre al castello di Bosses a Saint-Rhémy-en-Bosses (AO), con la cura di Alessandro Parrella e Massimo Licinio Management. Nel settembre scorso con “Labirinti Esistenziali” curata dal critico Nicola Davide Angerame, espone all’ex Chiesa Anglicana di Alassio. La recente produzione pittorica ancora più gestuale e libera viene particolarmente apprezzata dal gallerista Giancarlo De Magistris e presentata alla Galleria San Carlo di Milano con un nuovo testo critico di Luciano Caprile. In contemporanea, fortemente voluta da Davide Rampello, una mostra evento multimediale presso la Triennale Bovisa dove si fonderanno le due realtà artistiche di Dario con interventi di intellettuali, colleghi e giornalisti, tra cui Lucio Dalla, Antonio Ricci, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Enrico Mentana, Remo Girone, Giorgio Bracardi ed altri. La mostra “Identità Artefatte” è progettata e curata da Massimo Licinio che si è avvalso dei filmati concessi da Antonio Ricci e della collaborazione dello scenografo Emilio Banfi.
Ballantini e la televisione
Dario Ballantini raggiunge la fama nel grande pubblico con la collaborazione con Striscia la Notizia, come imitatore inviato nelle feste mondane nelle vesti di Valentino, Vasco Rossi, Gianni Morandi, Valentino Rossi, Michela Vittoria Brambilla, Roberto Maroni, Luca Cordero di Montezemolo, Gino Paoli, Nanni Moretti, Margherita Hack, Guido Bertolaso ed altri personaggi famosi.