La festa della Bruna, edizione numero 621, sta per cominciare. Il rito religioso partirà ufficialmente lunedì prossimo con la novena in programma nella chiesa di San Francesco, che da sei anni ormai si sostituisce al Duomo, interessato da lavori di riqualificazione dopo il crollo che si è verificato all’interno della basilica in stile romanico-pugliese edificata nel 1200. Una Cattedrale inagibile non permetterà nemmeno quest’anno di concludere il percorso del Carro con i tradizionali tre giri e la notizia non può che rammaricare il Franco Palumbo, presidente dal 2005 del comitato dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Bruna. I disagi determinati dai tempi lunghi della burocrazia sono stato rimarcati da Palumbo durante la conferenza stampa convocata per consegnare quattro riconoscimenti a personalità legate alla festa della Bruna, i falegnami Angelo Chico e Agostino Logallo e le vedove di due componenti del comitato organizzatori che quest’anno guarderanno la festa dal cielo, Ettore Massari e Giovanni Vinciguerra. “Anche quest’anno – ha dichiarato Palumbo – la città viene privata della sua cattedrale, patrimonio storico-religioso presente sul colle della civita e orgoglio dei materani. Sono qui anche per sottolineare come il passaggio dal principio dell’alternanza al concorso abbia giovato alla nostra festa, perchè Pasquale Nicoletti può contare sul prezioso contributo di nuove leve e mi riferisco naturalmente alla famiglia Daddiego, che potranno garantire la continuità auspicata nella costruzione dei carri futuri. Il Carro della Bruna non si poggia solamente sul lavoro degli artisti ma ha bisogno delle basi e per questo sono felice di premiare due artefici dello scheletro del carro, due falegnami che in questi anni hanno svolto un lavoro importante in maniera semplice e silenziosa”. Franco Palumbo ha premiato con una targa Angelo Chico, un “giovanotto” di 83 anni che ha costruito 44 strutture lignee del Carro della Bruna mentre il consigliere De Palo ha donato una targa al suo allievo Agostino Logallo, dieci anni in meno del suo maestro Chico e autore già di quattro scheletri che sostengono il manufatto artistico. Grande commozione in sala anche per la presenza di Lidia Carbone, la moglie del compianto Ettore Massari e di Francescat Rizzi, la moglie di Giovanni Vinciguerra. Ettore e Giovanni, hanno dedicato gran parte della loro vita alla Festa della Bruna e siamo certi che avranno sicuramente apprezzato il gesto del comitato organizzatore. Ettore Massari e Giovanni Vinciguerra hanno raggiunto in cielo un’altra colonna portante del comitato organizzatore, Emanuele Calia. In conferenza stampa anche il dottor Vito Domenico Andrisani, matricola del comitato perchè attivo solamente da un anno ma storicamente legato alla festa della Bruna. Ad Andrisani è toccato l’onere di ricordare che solamente il 12% dei contributi necessari per organizzare il 2 luglio a Matera arrivano dai cittadini e che solamente un istituto bancario concede un contributo al comitato dei festeggiamenti. In sala anche Michele Cancelliere, ideatore del sito www.festadellabruna.it, portale di riferimento per tutti i devoti di Maria Santissima della Bruna e appassionati del folklore legato alla festa patronale. Il consigliere De Palo ha affrontato il tema “bollente” della sicurezza e dell’ordine pubblico da garantire durante l’intera giornata dedicata ai festeggiamenti per la Bruna. “Sono insediato nel comitato solo da poche settimane ma voglio impegnarmi per raggiungere alcuni obiettivi che ritengo fondamentali per rilanciare la festa patronale a Matera. Mi batterò per eliminare le forze dell’ordine, le transenne antipanico e reintrodurre i fuochi pirotecnici durante la processione dei pastori”. L’impresa non sarà facile perchè quanto accaduto due anni fa, con lo strappo anticipato all’altezza dell’immobile ex Upim, ha dimostrato che nella città di Matera non tutti hanno compreso il valore di una festa che assume una dimensione planetaria grazie alla rete internet e ai nuovi media. Ma l’auspicio che l’impegno di De Palo possa produrre presto buoni frutti, in modo da evitare che la festa della Bruna possa trasformarsi puntualmente in quella che il poeta satirico Roberto Linzalone ha già ribattezzato come Festa della Polizia.
Michele Capolupo
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