Riunione a Rotonda dei vertici regionali e provinciali, delle amministrazioni locali, degli enti territoriali e delle Forze dell’ordine coinvolte nelle attività di verifica e controllo. Costituito un coordinamento istituzionale permanente per seguire i problemi.
Un coordinamento permanente tra istituzioni da convocare ogni volta che sarà necessario, affronterà da subito tanto i problemi dei cittadini sfollati che quelli delle attività economiche ricettive messe in difficoltà dalla disdetta delle prenotazioni alberghiere ed ogni altro problema che dovesse presentarsi nel a gestione del dopo terremoto del Pollino.
L’organismo è stato varato oggi nel corso di un incontro operativo che si è tenuto a Rotonda a cui hanno partecipato il presidente della giunta regionale della Basilicata Vito De Filippo, l’assessore alla Protezione Civile Agatino Mancusi, il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, il presidente del Parco del Pollino Domenico Pappaterra, il direttore generale del Dipartimento regionale Infrastrutture Mario Cerverizzo, il direttore della Protezione Civile regionale Giovanni De Costanzo, i sindaci dei Comuni di Rotonda Giovanni Pandolfi, di Terranova del Pollino Vincenzo Golia, di Viggianello Vincenzo Corraro, di Castelluccio Superiore Egidio Salamone, di Castelluccio Inferiore Roberto Giordano, di San Severino Lucano Saverio Carmine De Stefano, da funzionari del Corpo forestale dello Stato e delle altre forze dell’ordine coinvolte nelle attività di verifica.
“Siamo qui, come è stato chiaro sin dai primi minuti – ha detto De Filippo – per mettere a disposizione tutte le nostre possibilità in un lavoro che deve vedere la partecipazione di tutti livelli di responsabilità. Per questo mettiamo in campo un coordinamento permanente da convocare ogni volta che sarà necessario. Dobbiamo mettere insieme anche la partnership economica e sociale per aumentare la sinergia. Vale molto il contributo generoso di tanti – ha evidenziato – ma senza coordinamento tante cose utili possono addirittura diventare inutili”.
Per affrontare l’emergenza abitativa degli sfollati, al momento 35 persone mentre le verifiche di agibilità proseguono, il presidente De Filippo ha reso noto di aver “dato mandato di verificare se ci sono case disponibili in fitto” per lasciare ai singoli la scelta se trovare alloggio in un container (la Protezione Civile è già all’opera per allestire i moduli abitativi, ma ci vorranno tra i 10 e i 15 giorni) magari posto in prossimità delle abitazioni danneggiate, per quel che riguarda i residenti nelle contrade, o in una casa in muratura.
Sul fronte del sostegno alle attività economiche, De Filippo ha invece chiesto all’Apt e al Parco di “attivarsi per la promozione turistica necessaria a far fronte ai problemi per le attività ricettive causate dalle disdette di prenotazioni venute dopo la scossa”.
Quanto alla possibile richiesta dello stato di emergenza, De Filippo ha sottolineato come “le mutate normative pongano la decisione in carico al Consiglio dei ministri, dopo aver sentito la Protezione Civile, che già si è detta contraria. Inoltre – ha aggiunto – lo stato di calamità farebbe scattare meccanismi di cofinanziamento, quali l’aumento delle accise sulla benzina, che vanno valutati prima di intraprendere una strada. Sicuramente, invece – ha concluso – bisogna continuare a lavorare sul consolidamento degli edifici, anche con fondi europei”.
I sindaci hanno sottolineato la difficoltà dovuta a uno sciame sismico che va avanti da oltre due anni “con quasi 4mila scosse di cui oltre 300 superiori ai due gradi di magnitudo” e hanno espresso apprezzamento per la sinergia che si è avuta con gli altri livelli di governo del territorio nell’affrontare l’emergenza.
L’assessore Mancusi, nel ribadire che la vicinanza della Regione resterà costante, ha ribadito la necessità di “indirizzare gli sforzi verso un lavoro puntuale che individui i singoli problemi e provveda alle soluzioni più opportune e significative”, sottolineando come le soluzioni saranno messe in campo con gradualità, sostituendo le tende servite nella prima fase dell’emergenza con strutture maggiormente stabili. “I Comuni individueranno le soluzioni più gradite ai cittadini – ha detto Mancusi – e noi saremo pronti a metterle in campo le risorse necessarie, anche in questa fase di grandi ristrettezze”.
Il presidente della Provincia Lacorazza ha dato conto delle verifiche in atto su scuole, viabilità e ponti. “Dobbiamo stare attenti – ha detto – anche a tenere alto il livello di attenzione al fenomeno, come ci suggerisce il proseguire dello sciame sismico”. Poca attenzione del Paese al terremoto del Pollino l’ha lamentata anche il presidente del Parco, Domenico Pappaterra: “Ho l’impressione – ha detto – che ci sia una sorta di derubricazione geografica di questo evento. Mi sembra ci sia il tentativo di scaricare tutto sulle Regioni”.
Sul fronte operativo, il direttore della Protezione Civile, De Costanzo, ha illustrato le misure messe in campo, a partire dall’attività già avviata per portare alcuni moduli abitativi a Rotonda che “potranno essere disponibili in 10 o 15 giorni, dopo aver fatto la necessaria manutenzione e realizzato le basi di posizionamento”. I moduli abitativi (tipo containers) andranno a sostituire le 10 tende portate nel Comune di Rotonda e messe a disposizione degli sfollati subito dopo la forte scossa del 26 ottobre. Tuttavia, anche a causa del peggioramento delle condizioni metereologiche, nell’attesa potranno essere individuate soluzioni abitative temporanee presso case o alberghi.
La Protezione Civile , intanto, resta in campo anche per le attività di verifica, “Offriremo ai comuni colpiti – ha detto De Costanzo – un supporto di coordinamento all’ufficio tecnico e squadre tecniche per le verifiche e i relativi report”.
Le squadre dei tecnici immediatamente a disposizione sono in totale 4, di cui 3 della Regione e una della Provincia di Potenza, ma saranno messe in campo anche le squadre dei tecnici lucani che hanno recentemente operato in Emilia.