Il gruppo PD della Regione Basilicata vive sulla luna.
Si legge nel comunicato a cura dell’ufficio stampa della Regione Basilicata che il gruppo PD ha concordato con il Presidente De Filippo termini e date per un approfondimento della questione legata ai rifiuti (con riferimento all’emergenza materana ma anche al complessivo tema del sistema di raccolta e smaltimento nella regione). Il gruppo Pd , impegnato come è nella propria e infinita crisi esistenziale interna, non sa che:
– la discarica di Pallareta, che serve Potenza ed il suo comprensorio pari a quasi 120 mila abitanti, circa il 20 % della popolazione lucana, si è esaurita oltre ad essere inquinante;
– il suo ampliamento è divenuto impossibile perché Regione e Provincia di Potenza hanno chiesto il Piano di Caratterizzazione. il Comune di Potenza ha fatto ricorso al TAR che lo ha rigettato;
-in Regione il 73 per cento dei rifiuti finisce in discarica, la restante parte viene incenerita;
-la Basilicata è la regione italiana che fa registrare il più basso tasso di produzione procapite di rifiuti ma in materia di trattamento dei rifiuti per quanto riguarda la raccolta differenziata, con una percentuale di poco superiore al 9 per cento è al terzultimo posto;
-la provincia di Matera godeva di una situazione di instabile operosità;
-le schede di fattibilità erano state predisposte per il nuovo impianto di compost da realizzare a Matera(area non individuata e preferibilmente in Val Basento) e per l’impianto di biostabilizzazione da realizzare a Colobraro. C’era ancora un po’ di spazio nella discarica della Martella proprio perché una buona raccolta differenziata, partita a Matera Città, aveva alleviato la pressione contingente; anche in altri centri della provincia: Montalbano e fascia costiera è partita una buona raccolta differenziata. La Provincia di Potenza ha puntato sulle stazioni di trasferenza (impianti nel quale è convogliato il rifiuto indifferenziato da inviare successivamente al trattamento di selezione), appare evidente come quel piano pur essendo stato varato nel 2008 è sbagliato e mira, attraverso i sovvalli ad incenerire i rifiuti o male che vada all’ampliamento delle discariche. Grossissimi problemi sono nati nell’ampliamento delle discariche perché tra l’altro i progetti sono risultati essere carenti di studi idrogeologici( Senise, Atella). La vecchia municipalizzata di Potenza : l’Acta si è trasformata in S.p.A. e la prima cosa che ha fatto ha deliberato l’aumento degli emolumenti ai Consiglieri di amministrazione, eletti con equilibri bipartisan. L’Acta sembra essere una struttura più idonea a pagare stipendi e gettoni che a raccogliere, in maniera virtuosa i rifiuti. La raccolta che si applica a Potenza è quella del Multimateriale e non già della differenziata virtuosa, l’umido viene distinto dal resto che è pronto per l’incenerimento o la discarica. La Tarsu in quella città ha raggiunto livelli insostenibili, la differenziata stenta a partire, l’azienda è appesantita da un rapporto diretti/ indiretti che sfiora il 20% e non ha risorse per fare investimenti. Dopo tutto questo si fa partire il tour della monnezza 2 per decreto e si parla di emergenza rifiuti nel materano. E’ vero la situazione, se si continua così, diviene irreversibile ma solo per incapacità gestionale e di analisi e, poi, l’unica alternativa sarà quella del commissario. La Provincia di Matera e Matera città hanno già espresso con chiarezza la via virtuosa della differenziata del non ricorso all’incenerimento ed infatti, in Provincia di Matera, non sono previsti inceneritori – in seno stretto della parola- ed il ricorso alla discarica è previsto solo per quella parte residuale. In Provincia di Potenza si vuole imporre una discarica di rifiuti speciali non pericolosi a Senise , la dove ce ne era un’altra, su zona in frana. Quali sarebbero i rifiuti speciali da sotterrare se non le ceneri di Fenice che a distanza di oltre un decennio dal suo funzionamento non si sa dove siano andate a finire? La disamina potrebbe continuare, per favore, però, consiglieri del PD, alzatevi dai voti scranni, girate un po’ la Regione e studiate la situazione e poi approcciatevi con più diligenza e attenzione al problema. Il materano ha bisogno di un centro di compostaggio nuovo da realizzare nella Val Basento e che servirà i comuni dell’area, incluso Matera, e dell’impianto di Biostabilizzazione a Colobraro. Quelle che mancano sono le linee di intervento in provincia di Potenza, perché Fenice è spinto al massimo e non è conosciuto il suo livello di inquinamento, mentre il vecchio inceneritore di Potenza, riverniciato, difficilmente potrà ripartire e la discariche sono colme ed è difficile qualsiasi ampliamento. In quel discorso, da tutto il mondo politico invocato, di partecipazione della comunità regionale alle scelte, vogliamo avviare un serio e costruttivo confronto sul tema per decidere insieme quali strade intraprendere?
Associazione Città Plurale- Matera
Lettera aperta Al Presidente della Giunta Regionale Vito De Filippo
Oggetto: gestione delle problematiche ambientali
Egregio Presidente,
parlare di ambiente in queste ore è facile; ognuno fa belle promesse, anche se le elezioni sono appena passate, ognuno mira a prendersi il merito della denuncia, della segnalazione, dell’indirizzo, di tutto quello che può servire a dire : io c’ero, ed allora chi più ne ha più ne metta.
La comunicazione che è sempre più rapida ci ha disabituato ad avere una memoria che non dico storica ma almeno di cronaca.
Fatti accaduti un anno fa sono cronaca e neppure quelli sono più nella nostra memoria.
Per dirne una:Fenice, con il suo inquinamento dei pozzi, sta tutta lì e nessuno sa ancora nulla e nessuno se ne interessa più.
C’è probabilmente una omissione in atti di ufficio per notifiche a chi di competenza a oltre un anno da quanto i fatti sono avvenuti.
I Consiglieri regionali dell’epoca dopo aver tuonato, sembravano tutti degli Zeus incontenibili, si sono alzati dagli scanni- poi- e sono passati ad interessarsi di altro, di cosa non si sa ma alla fine poco importa.
Evito la ricostruzione dei fatti solo per non tediare.
Bisogna davvero attendere che un invaso cambi colore per gridare: All’armi?
Erano fatti risaputi quelli e talmente conosciuti che poi alla fine non si sa più chi è stato il primo a dirlo.
Nel dubbio si passi dal negozio che vende medaglie e se ne comperi una bella partita da distribuire.
Detto tutto questo, Egregio Presidente, continuando così non andiamo da nessuna parte , restiamo esattamente dove eravamo con il nostro ballo del mattone.
I giornali titolano, i consiglieri tuonano- tra un elogio a qualcuno per l’incarico ricevuto ed il cordoglio espresso per la morte di qualcun altro- , poi si ricomincia un altro giro di giostra.
L’ambiente in Basilicata è divenuto una cosa seria e Lei concretamente ne ha preso atto facendo un “ mea culpa” per la disattenzione posta nei confronti della Val d’Agri.
Bisogna darLe atto che tra la classe politica lucana quello che , alla fine, è apparso più concreto ed attento è stato proprio Lei.
Il Dipartimento Ambiente è stato profondamente rinnovato ed il “tutto a postismo” sembra essere orami acqua passata, quello che ieri era reato oggi è, come doveva da sempre essere, una comunicazione posta sui siti per la consultazione pubblica.
Che infimo livello si era giunti a toccare per una manciata di voti, alterando anche la versione dei fatti.
Non intendo rispolverare vicende che non sono neppure vecchie, la mia azione è stata sempre costruttiva e credo che guardare al futuro sia un fatto positivo per tutti.
Di sicuro Lei si è reso conto che da quando il Pertusillo ha cambiato colore le analisi delle acque si sono moltiplicate : Arpab, Agrobios, Laboratori privati, ognuno ha avuto il suo al quale commissionare l’indagine.
Ognuno ha incaricato il laboratorio di fiducia privato o pubblico e questo dimostra come l’Ente preposto a questi controlli non riscuota più la fiducia se mai l’ha riscossa.
La cosa , ormai, è sotto gli occhi di tutti.
Valorizzare l’Arpab sulla quale la Regione spende risorse non insignificanti non è più rinviabile e per fare questo bisogna modificare con coraggio e decisione il cosiddetto Stato Maggiore.
I tempi sono maturi , la personalità che occorre è da ricercare nello scenario nazionale,con molta probabilità, dovrà essere di elevata caratura professionale perché in chiave ambientale la regione è a rischio.
Non per fare dell’inutile allarmismo ma mi indichi Lei una realtà territoriale così fortemente stressata dalle ricerche ed estrazioni petrolifere.
La miopia mediatica e che oggi parliamo della alga , meno male cornuta, che ha riportato alla luce inquinamenti per i quali si attendeva il KGB , come vuole tradizione vetero-comunista, ma ci si dimentica del bario e del boro presenti e delle cause di queste presenze.
Si indichi una Regione così ricca di acqua e della elevata valenza strategica che questa acqua assume per una notevole quantità di popolazione.
Che dire poi dell’Itrec di Rotondella del suo carico misterioso e della mancata trasparenza sul “ripristino “ dei controlli
Sono cose che non possono essere più sottovalutate e sulle quali occorre intervenire rapidamente.
Non faccio critica alcuna, acqua passata non macina più, occorre intervenire con la cura del buon padre di famiglia far la scelta giusta e rilanciare il ruolo dell’ ARPA regionale.
Dovrà divenire il punto di riferimento affidabile per i monitoraggi degli aspetti ambientali sensibili e segnalare tutte quelle anomalie che si potranno creare in un terreno che è fortemente minato.
Giacché si trova, Egregio Governatore, ci dica anche come vanno le cose dalle parti di Fenice e dintorni visto che è calato su tutta la vicenda un silenzio tombale
Fiducioso, La saluto .
Pio Abiusi