“Con le mareggiate degli ultimi giorni lungo la costa ionico-metapontina, specie al lido di Metaponto, è tornato l’allarme erosione della costa che registra una situazione ancora più grave per effetto di smottamenti di terreno che si sono letteralmente “mangiati” tratti di strada”. E’ quanto afferma il vice presidente del Consiglio Regionale della Basilicata Nicola Benedetto (IdV) sottolineando “la necessità di interventi immediati da parte della Regione e soprattutto adeguati a fronteggiare le situazioni di maggiore dissesto idrogeologico lungo il litorale ionico della provincia di Matera”.
“E’ passato più di un anno dalla firma di un Accordo di Programma con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare per lo studio e la ricerca di interventi di mitigazione del fenomeno di erosione dell’arco costiero metapontino, firma avvenuta nel luglio 2011, delegando un ruolo importante a Metapontum Agrobios, ma – aggiunge – i risultati particolarmente attesi da operatori turistici, in primo luogo i titolari dei lidi, lasciano a desiderare, mentre sono proprio i titolari dei lidi a rilanciare l’SOS alla Regione perché senza spiaggia non si fa turismo balneare.
Uno degli interventi urgenti previsti e finanziati con l’Accordo – ricorda Benedetto – riguardava in particolare il tratto di Metaponto Lido dove il fenomeno erosivo ha nuovamente mostrato maggiormente la sua incisività e quindi, il livello di rischio associato continua a presentarsi elevato.
Quell’accordo prevedeva interventi urgenti di mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare, tra gli altri, con la collaborazione tecnico scientifica della Metapontum Agrobios che ha messo a disposizione le consolidate esperienze nel campo della difesa del territorio e le conoscenze nei diversi comparti ambientali quali aria, acqua, suolo. E’ anche questa la prova dell’affrettata e sciagurata scelta di “congelare” Metapontum Agrobios sino a “sdoppiare” la società in struttura tecnico-scientifica e struttura di servizio all’agricoltura, mettendola praticamente in una condizione di scarsa operatività.
Non si può più perdere tempo, anzi – continua – si deve guadagnare quello perduto per dare attuazione al “Progetto di stabilizzazione della costa mediante barriera soffolta” definito già da qualche anno per la costa jonica metapontina e attuato solo parzialmente”.
Il Comitato Sos Costa Jonica di Metaponto Lido riporta all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni lo studio che documenta le cause che hanno determinato nel giro di quattro anni l’erosione della costa sul litorale di Metaponto.
Ai consiglieri, assessori e dirigenti regionali,
ai consiglieri, assessori e tecnici comunali di Bernalda,
ai professori universitari e magnifico rettore dell’Università di Basilicata,
agli operatori turistici e a tutti quelli che con i loro atti e le loro omissioni hanno consentito tutto ciò chiediamo solo se ogni tanto non provino un po’ di vergogna.
L’ultima richiesta, alla Regione Basilicata e all’ARPAB, per verificare se erano state rispettate le prescrizioni previste nella Legge Regionale n.6 del 2 marzo 2004 durante la costruzione del Porto degli Argonauti, l’abbiamo presentata il 13 settembre e ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione.
Il lato tragico di questa storia è che, da oltre due anni, stiamo solo chiedendo il rispetto di una Legge Regionale e di una Delibera di Giunta Regionale non ricevendo nessuna risposta ma trovando un muro di gomma e tante scimmiette, compresi i consiglieri regionali d’opposizione che avrebbero dovuto chiedere, loro, ciò che stiamo chiedendo noi.
Altro lato tragico è che le foto aeree del 2008 e del 2012 sono state prese dal Geoportale della Regione Basilicata (RSDI Basilicata) e quindi mentre noi denunciavamo l’arretramento per quel che potevamo vedere da terra, venendo periodicamente derisi, il Dipartimento Ambiente, l’Arpab e l’Università di Basilicata avevano la situazione aerea in tempo reale e si guardavano bene dal renderla pubblica.
Dall’ing. Greco, a questo punto, gradiremmo sapere in base a quali dati, foto e studi scientifici, nel presentare lo studio sulle barriere da realizzare a Metaponto, ha detto che c’era stato un accumulo naturale di sabbia in zona sottoflutto (lato Metaponto) del Porto degli Argonauti.
Vedendo la foto aerea, altro che “scherzi a parte”, siamo in presenza di un falso certificato.
Ha qualcosa da dire sull’argomento il magnifico rettore, prof. Fiorentino, o anche lui non vede non sente e non parla?
In questi giorni si parla dell’inizio dei lavori delle barriere soffolte a Metaponto e, vedendo le foto, pensiamo che invece di spendere altri soldi pubblici per le barriere è preferibile che paghi chi ha causato il danno o chi non ha fatto rispettare le delibere regionali.
Comitato Sos Costa Jonica – Metaponto
Di seguito la lettera consegnata agli uffici regionali e all’Arpab
SOS COSTA JONICA
La realizzazione dei porti turistici ha segnato, inesorabilmente, il punto di non ritorno.
Dott. VIGGIANO Donato – Dir. Dip. Ambiente e Territorio – Reg. Basilicata
Potenza
Dott. LAMBIASE Salvatore – Dirig. Uff. Comp. Ambientale – Reg. Basilicata
Potenza
Dott. NARDOZZA Angelo –Dir. Gen. Presidenza della Giunta
Potenza
Dott. VITA Raffaele – Direttore Gen. A.R.P.A.B.
Potenza
Oggetto: Accesso agli atti di cui alla L.241/90 e s.m.i.-Porto degli Argonauti
In riferimento all’oggetto il sottoscritto Passarelli Giuseppe Antonio, nato a Nova Siri il 7 luglio 1960 e residente a Metaponto in Via Laveran 6, in qualità di referento del Comitato sos costa jonica chiede:
1) Il Piano di monitoraggio approvato di cui alla lettera B delle prescrizioni della DGR 526 del 9.3.2004 relativo al progetto per la realizzazione del porto turistico denominato “Porto degli Argonauti” nella zona dei lidi di Pisticci;
2) Il monitoraggio eseguito prima, durante e dopo la costruzione del porto, e per ciò che concerne l’esercizio in riferimento anche all’evoluzione della linea di costa sia in zona sopraflutto che in zona sottoflutto di cui ai comma 4 e 5 della predetta lettera B;
3) Copia del “Rapporto finale relativo alle possibili interferenze che la realizzazione del sistema dei porti turistici potrebbe generare sul litorale jonico lucano” redatto dal Dipartimento di Scienza della terra dell’Università di Ferrara riportato nel verbale del Comitato Tecnico Regionale Ambientale del 14/11/2002;
4) Copia della fidejussione da stipulare prima dell’inizio della costruzione del Porto degli Argonauti per i danni che lo stesso poteva arrecare alla spiaggia di Metaponto come da Allegato B Variante Piano Paesistico del 2 marzo 2004.
In attesa di positivo riscontro, si porgono cordiali saluti.
Metaponto 13 settembre 2012
Da questa latitanza politica e illegalità amministrativa, per certi versi, si vede quanto la regione dia prova di come attui la politica dei figli e figliastri.
Non per essere campanilisticamente contro Potenza, però si avverte un disgusto per quanto fatto per Maratea (meravigliosa) e quanto fatto per le coste ioniche lasciate allo sciacallaggio dei cementificatori che hanno fatto manbassa delle coste con il beneplacido interesse dei nostri politici che si sono avvicendati alle inaugurazioni dei vari villaggi.
Si sono realizzati i villaggi belli, luccicantii, divertenti e fuori hanno lasciato il degrado e l’incuria totale: il deserto è più interessante, quale sviluppo turistico c’è stato per il territorio? Quel mesetto di mare senza regole che altrove non si può fare? Quale integrazione con il territorio c’è stata?
Il nulla assoluto, e così la costa è stata sempre più lasciata alla “deriva”, per dire, anzi i nostri politicanti e governatori si sono solo fatti portavoce di interessi alquanto remunerativi del progetto di nuove ricerche petrolifere al largo di Metaponto; altro che salvare la costa, e c’è ancora chi nicchia e soprattutto tace!
Cara Mina, in questo caso, Potenza non c’entra perchè la giunta che nel giro di 7 giorni (dal 2 al 7 marzo 2004) ha prima variato il Piano Paesistico per poter realizzare porti, dove prima non era possibile, e poi dato il via libero definitivo alla costruzione del Porto senza tener conto del parere negativo della Provincia di Matera, era quella con presieduta dall’attuale senatore Bubbico.
Il consigliere Benedetto, che come tutti gli altri consiglieri regionali fà finta di non capire, può farci sapere se è stato fatto il monitoraggio durante la costruzione del porto e se è stata stipulata la fidejussione per i danni che la costruzione dello stesso poteva arrecare alla spiaggia e come poi è realmente accaduto e che era stato previsto dalla provincia di Matera?
Può far proprie le nostre richieste agli Uffici Regionali e all’Arpab rendendo un servizio alla comunità lucana?
Non intendevo Potenza come città, ma la sede regionale, che comunque è solo un luogo dove i nostri consiglieri provinciali (anche i parlamentari) stanno al gioco e intando ingrassano!
Un’altra domanda mi frulla per la testa: ma l’Arpab per chi lavora, possibile che anche se le vicende siano a volte strumentalizzate da movimenti ecologisti e politici interessati, non dia mai notizie certe e magari in seguito escono relazioni che giacevano nei famosi cassetti oscuri?
(Vedasi caso Fenice, Pertusillo, Viggiano, costa Metapontino e magari qualche discarica abusiva disseminata per la regione).
Purtroppo l’Arpab, come il Dipartimento Ambiente ed altri organismi di controllo, che dovrebbero tutelare il bene comune, devono avallare le scelte politiche, anche perchè è dai politici che vengono nominati.
Ogni tanto c’è qualche eccezione positiva e, nel nostro caso, parliamo del dott. Valentino, funzionario della Provincia di Matera, che ha messo nero su bianco ciò che sarebbe successo alla spiaggia di Metaponto costruendo il Porto degli Argonauti, e il sindaco di Scanzano, Salvatore Jacobellis, che nel marzo di quest’anno ha inviato una nota alla Regione Basilicata in cui evidenziava che, dopo la costruzione del Porto di Marinagri, la spiaggia in loc. Terzo Madonna era arretrata di 150 metri, chiedeva anche Lui conto del monitoraggio e delle azioni che la Regione Basilicata avrebbe intrapreso per ripristinare lo stato dei luoghi.
Ad oggi, a parte una passeggiata di funzionari regionali sul posto, non ha ancora ricevuto alcuna risposta.
Ciò che noi cittadini possiamo fare è continuare a denunciare nella speranza che le eccezioni positive aumentino.