Mutamenti a mezzogiorno e Città Plurale riaprono il dibattito sulle scelte urbanistiche nella città di Matera alla luce dei permessi a costruire che l’Amministrazione comunale sta concedendo in deroga grazie all’interpretazione definita “autoctona” della Legge 106. Riportiamo integralmente la nota inviata alla nostra redazione e la fotogallery che documenta le zone della città di Matera citate nel documento.
Quando la politica non abbandona il campo
In questi ultimi mesi la città assiste attonita al rilascio da parte del dirigente dell’ufficio urbanistico di una serie di permessi a costruire in deroga agli strumenti urbanistici. Dove il piano regolatore prevede il verde, oggi, grazie ad una interpretazione del tutto autoctona della legge 106/2011, si autorizzano palazzine residenziali. Ma il dato preoccupante di tutta questa vicenda risiede nella cosiddetta “incompetenza” della politica più volte dichiarata dal sindaco e assecondata dalla giunta. Questo
significa che si è di fronte ad un arretramento della politica nel governo della città e ad un avanzamento preoccupante degli interessi particolari della rendita fondiaria speculativa. A sostegno dell’incompetenza e dell’irresponsabilità della politica, scende in campo la teoria del “destino inevitabile”, teoria sostenuta da nostrani quanto interessati urbanisti e architetti locali.
Incompetenza, irresponsabilità, destino inevitabile, sembrano le tre parole chiave che governano le trasformazioni urbanistiche nella nostra città. L’urbanistica, al contrario di quanto sostengono autorevoli rappresentanti del partito del mattone, in quanto disciplina sociale, è cultura e politica di governo delle città. Tre piccole storie che dimostrano esattamente il contrario di quanto sostenuto dal sindaco, dalla sua giunta e non ultimi da illuminati professionisti locali.
La prima storia riguarda l’area antistante lo storico quartiere La Nera. Alla fine degli anni novanta, l’area
libera a ridosso del tracciato della ferrovia Calabro Lucana era stata aggiudicata dal comune, tramite
procedura concorsuale, ad una società cooperativa per realizzare un piano costruttivo di circa 90 alloggi. Sembrava che il processo di cementificazione dell’area fosse inevitabile, erano stati adottate atti deliberativi e sottoscritti protocolli. Tutto era pronto per essere cantierizzato. Eppure, grazie all’azione convincente di alcune associazioni culturali, la politica è stata capace di riprendere la questione e cambiare il destino dell’area. Oggi il quartiere dispone di un ampio parco pubblico.
La seconda storia riguarda l’ex area a destinazione sanitaria sita in via La Nera, compresa tra l’ex istituto
Sant’Anna e l’ex Ospedale. Nel 2004, venute meno le norme di salvaguardia, l’area stava per essere trasformata in appartamenti e ambulatori privati secondo i diritti edificatori “legittimi”derivanti dal piano regolatore Piccinato. Tutto era pronto. Eppure, grazie all’azione convincente di alcune associazioni culturali, la politica è stata capace di riprendere la questione e cambiare il destino dell’area. Successivamente, l’area è stata oggetto di una variante anticipatoria del PRG che destina l’area a verde attrezzato di completamento del parco del castello. Oggi l’area, a seguito di un concorso di progettazione vinto dallo studio arch. Associati, attende di essere cantierizzata.
La terza storia riguarda l’area destinata a orto giardino sita nel quartiere storico di Serra Venerdì. Anche in questo caso, l’amministrazione comunale non ha indietreggiato di fronte al permesso a costruire rilasciato dal dirigente per la costruzione di palazzine residenziali. La politica ha chiesto ed ottenuto la revoca del permesso a costruire. Oggi l’area orto-giardino è a disposizione degli abitanti del quartiere. Nel frattempo è intervenuta la magistratura che ha rinviato a giudizio ex amministratori e funzionari pubblici.
Questa politica e soprattutto questa sinistra materana, non fa altro che assecondare i vari PADRONI DEL MATTONE!, altrimenti perdono il consenso elettorale!. Solo una persona nella passata legislatura materana, non è scesa a questo ricatto, preferendo dare le dimissioni. Purtroppo la gente non l’ha capito ed ha votato questi personaggi che adesso stanno per finire di SEPPELLIRE! la ns. città nel cemento più profondo!!!!!. Poveri noi!!! chi ci salverà?…
E GLI ORGANI DI CONTROLLO DOVE SONO ?
Rettifico un’inesattezza nel comunicato di Morelli e Trizio.
Circa “la seconda storia”, cioè l’area vicino l’Istituto sant’Anna, dove un concorso di idee ha visto vincente un bel progetto degli Architetti Associati, l’intervento risulta stralciato dal Comune, e non è prevista alcuna cantierizzazione.
Rendiamoci conto in quell’articolo gli autori hanno avuto il coraggio di riportare fatti di rilevanza penale che PRETENDONO chiarimenti dagli attuali amministratori della cosa pubblica materana.
Non possiamo continuare a fare finta di niente: il PD non può continuare ad attaccare gli inquisiti quando stanno negli altri partiti e poi non chiedere un passo in dietro a chi è coinvolto in fatti gravissimi che sono all’attenzione della magistratura e che hanno comportato un rinvio a giudizio.
La presunzione di non colpevolezza è un diritto sacrosanto di ogni cittadino, ma parimenti ogni cittadino amninistrato non può avere il dubbio che il “GESTORE DELLA COSA PUBBLICA” nel caso in cui alla fine del processo penale dovesse risultare compevole dei gravi fatti per cui è rinviato . . . .
Moralità e trasparenza, questo dobbiamo pretendere.
NON ESISTONO (o non dovrebbero esistere) GLI INTOCCABILI,