“La strada scelta mostra attenzione per i territori, ma non risolve i problemi. Serve continuare a lavorare su messa in sicurezza. Una beffa se tutto si risolvesse nell’aumento delle accise”.
Il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e il vice presidente Agatino Mancusi hanno espresso l’intesa della Regione Basilicata al Governo per l’ottenimento della dichiarazione di stato di emergenza per il terremoto del Pollino.
“Riteniamo tuttavia – hanno spiegato De Filippo e Mancusi – che questa strada non sia di per sé sufficiente ad affrontare la questione in modo corretto, poiché risolvere le emergenze determinate dalla scossa del 26 ottobre scorso non basta. Alla luce della situazione sismica della zona – hanno aggiunto – la parte più consistente dell’attività deve essere quella di messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio, portando avanti e rafforzando un’azione già fatta per essere certi che anche eventi futuri trovino quei territori pronti e le popolazioni siano tutelate, ed è su questo che ci aspettiamo ulteriori provvedimenti”.
Per i due rappresentanti della Basilicata “la scelta del Governo di attivare le procedure per la dichiarazione dello Stato di emergenza è sicuramente un segnale di attenzione alle aree colpite dal sisma e alle due Regioni di cui fanno parte, ma se il tutto si risolvesse nell’automatico aumento delle accise sui carburanti nei due territori per finanziare gli interventi, a danno dell’economia delle famiglie e della competitività dei sistemi produttivi, l’attenzione potrebbe trasformarsi in beffa e anche di questo chiediamo si tenga conto”.
CONFERENZA VALBASENTO: BENEDETTO, SCIAGURATA DECISIONE DI “RITIRO STRATEGICO”
Dichiarazione Nicola Benedetto, consigliere regionale IdV: sciagurata decisione di “ritiro strategico della Conferenza Valbasento.
La sciagurata scelta di rinvio della Conferenza regionale sulla Valbasento con l’altrettanto sciagurata decisione di “ritiro strategico” nel Palazzo della Giunta a Potenza, che mi ricorda l’editto del generale Badoglio per mettere in salvo re Vittorio Emanuele e la famiglia reale, ha prodotto l’unico risultato, ampiamente previsto, di una legittima e fondata campagna di comunicazione contro il Governo Regionale in fuga dalla gente. Valgono per tutti, i titoli assai significativi di due quotidiani regionali (che mi auguro trovino spazio nel quotidiano online BasilicataMezzogiorno): Il Quotidiano della Basilicata con “Valbasento, la politica ha paura”; La Nuova del Sud con “Ora la Regione se la fa sotto”.
Condivido in pieno le valutazioni e le osservazioni che provengono dai giornali perché l’atteggiamento assunto dagli assessori Viti e Pittella, “padri luminari” della Conferenza, non solo risulta da tempo inconcludente, specie nel merito dei numerosi problemi della Valbasento, incancreniti a causa di irresponsabili ritardi, ma produce un danno di immagine per l’intera istituzione regionale al punto da richiedere un immediato intervento del Presidente De Filippo per ripristinare comportamenti con regole improntate innanzitutto al rispetto dei cittadini, della democrazia e della trasparenza.
Mi sembra sin troppo chiaro che tenere la conferenza sulla Valbasento a Potenza si svuota completamente di quegli obiettivi, sia pure ancora nebulosi, annunciati alla vigilia, anche perché, come è facile immaginare, sarà segnata da importanti e pesanti diserzioni.
Evidentemente, si continua a sottovalutare il vero ed unico rischio che mi ostino da tempo a segnalare agli uomini dei Palazzi del potere regionale di viale Verrastro: la sfiducia nelle istituzioni e nella politica non si recupera rinchiudendosi nei Palazzi, ma favorendo l’ascolto e il dialogo con i cittadini sui territori. Dunque la Conferenza da tenere in Valbasento può rappresentare una prima occasione di ripresa e rilancio del confronto, a condizione che i diretti interessati, i lavoratori, i cassaintegrati e quelli da anni in mobilità, i titolari di imprese che operano in Valbasento, le amministrazioni locali, siano messi nella possibilità di partecipazione diretta. Altrimenti, viene meno ogni motivazione alla base dell’iniziativa che diventa un’ennesima riunione tra politici ed assessori, magari con la rappresentanza sindacale ed imprenditoriale.
Per me siamo ancora in tempo – e il Presidente De Filippo deve esserne consapevole – : si ritrovi il coraggio di sconvocare quella parvenza di Conferenza inutile a Potenza programmata per il 14 prossimo e si indichi una nuova data con la conferma della sede a Ferrandina.