La questione ecologica nella città di Matera è assolutamente l´ultimo dei problemi delle nostre amministrazioni. Siamo da pochi giorni reduci da un dietro front della Regione Basilicata sul conferimento dei rifiuti solidi nella precaria discarica di Matera che, altra emergenza di lungo corso si profila prepotentemente nella torrida estate materana.
Emergenza che sembra avere il disinteresse di tutti, solo perché ad esserne interessate e sentirne il peso, sono solo poche famiglie ed alcune attività economiche insistenti nel perurbano della nostra città.
E´ dal mese di gennaio di quest´anno che i pozzi neri non vengono svuotati, da tempo sono oramai stracolmi, i liquami traboccano in terra e filtrano nel sottosuolo o ancor peggio raggiungono direttamente rigagnoli che confluiscono in corsi d´acqua.
Inutile chiamare le ditte specializzate al prelievo, queste non sanno dove conferire i liquami, mentre a sentire Provincia e Comune la questione è definita con l´incarico di assorbire e depurare le acque reflue, al consorzio industriale che dopo pressanti accordi, soprattutto di natura economica, ha accettato di conferire presso i propri depuratori.
Ma come tutte le situazioni urgenti in materia di ecologia dove, come ho detto in una precedente nota, la programmazione non esiste, c´è sempre qualche carta che manca, qualche autorizzazione da cercare, qualche dirigente assente e così a quasi due mesi da quell´accordo ed a sette dall´emergenza, la situazione rimane immutata: i liquami si disperdono nell´ambiente, mentre il Consorzio Industriale non ha ancora avviato alcun conferimento.
Il dramma prende avvio nel mese di gennaio quando, il depuratore dell´acquedotto lucano di contrada La Vaglia, viene sequestrato, in quella discarica le autobotti dello spurgo dei pozzi neri, riversavano le acque nere da depurare prelevate dalle abitazioni e dalle attività economiche non allacciate al sistema fognante.
Il sequestro si rese necessario anche per mettere a norma l´impianto e per evitare disastri ecologici al torrente Gravina che, come ricorderete, emanava sgradevoli odori. Da allora cosa è stato fatto? Nessuno ne parla, ciò che si è tentato di preservare, viene perduto dall´altra parte con centinaia di pozzi neri che colmi tracimano direttamente nei terreni o chi sa dove.
A questo punto non rimane altro da fare, quale paradosso giuridico, che porre i sigilli nei gabinetti delle abitazioni e di quelle attività della periferia.
Siamo stufi di assistere e denunciare questi fatti, la politica prenda provvedimenti in materia di rifiuti, siamo anche stanchi di rincorrere le emergenze in un territorio che subisce colpi mortali al suo delicato ecosistema, talaltro a bassa densità abitativa che dovrebbe agevolare politiche così delicate.
Aldilà delle appartenenze politiche, da cittadino della Basilicata e con serenità, devo affermare che in materia di ecologia e tutela del territorio questa politica, da anni ha un solo atteggiamento: l´indifferenza.
Adriano Pedicini Consigliere Comunale PDL