Potenza 13 novembre 2012 – L’Assemblea regionale, all’unanimità, ha approvato un documento con il quale chiede al Parlamento di modificare, in sede di conversione, il D.L. 188/2012, al fine di assicurare la permanenza sul territorio della Regione Basilicata delle due province.
Il Consiglio regionale, nella seduta pomeridiana, ha approvato all’unanimità una mozione in materia di riordino delle Province. Con il documento il Consiglio regionale “preso atto che la Provincia di Matera, il Comune di Matera e tutti i comuni della provincia, congiuntamente riuniti in data 11 novembre 2012, hanno ribadito la netta e ferma contrarietà alla soppressione della provincia di Matera e la necessità di mantenere, in un territorio così vasto come quello della Basilicata, la provincia di Matera e la provincia di Potenza”; condividendo il contenuto e il deliberato congiunto della Provincia di Matera e dei Consigli comunali della provincia fa voti al Parlamento (art.11 dello Statuto) “di modificare, in sede di conversione, il D.L. 188 del 5 novembre 2012, al fine di assicurare la permanenza sul territorio della Regione Basilicata delle due Province di Potenza e Matera tenuto conto della vastità del territorio (10mila kmq), prevalentemente montano che, altrimenti, non consentirebbe una efficace azione di governo e il raggiungimento degli obiettivi alla base del riordino stesso delle province”.
Nota del Consigliere regionale del PD Luca Braia su mozione approvata dal Consiglio regionale per difendere le due province lucane.
La mozione approvata all’unanimità oggi dal Consiglio Regionale è da considerarsi un’importante presa d’atto del deliberato varato domenica scorsa nel corso della seduta congiunta del consiglio provinciale di Matera e dei 31 consigli comunali riunitisi in maniera solenne per manifestare fortemente contro la soppressione della provincia di Matera.
Un atto dovuto che rafforza e recepisce quanto già espressamente contenuto al primo punto della delibera di Consiglio Regionale del 16 ottobre scorso, nel corso del quale al termine di un lungo ed articolato dibattito, si è approvato un documento che, a quella data, in attesa della emanazione del decreto di riordino delle province da parte del governo, formulava anche un indirizzo politico utile alla elaborazione di una proposta di riequilibrio territoriale istituzionale, ambizioso e lungimirante, in grado di rafforzare ulteriormente l’unità regionale ed evitare inutili e pericolosi centralismi istituzionali.
L’incontro di sabato scorso con il Ministro Monti, voluto opportunamente da Presidente De Filippo, ha fatto comprendere e condividere la tesi, da tutti sempre sostenuta, della inopportunità anche economica della decisione, poi assunta dal Governo, di accorpare in un’ unico ente (il più esteso d’Italia con i suoi 10.000 Kmq) le province di Matera e di Potenza e confermato la totale, da noi sempre sostenuta ed oggi legiferata disponibilità, dello stesso Governo, di mantenere la massima flessibilità sull’’allocazione, sul territorio regionale, delle sedi periferiche dello Stato.
Il mandato consegnato oggi a tutti i parlamentari ed in particolare ai nostri senatori che affronteranno il tema a Palazzo Madama sin dai prossimi giorni, con la mozione approvata in consiglio che ai sensi dell’art. 11 dello Statuto, fa voti in parlamento, è l’unica allo data attuale possibile, ovvero quello di modificare, in sede di conversione, il DL 188 del 5/11/2012, al fine di assicurare la permanenza sul territorio della Regione Basilicata le Province di Matera e di Potenza, un’obiettivo possibile se intorno alla formulazione dell’emendamento si riuscirà a trovare oltre alla direi scontata unità dei nostri rappresentanti, un’ampio ed autorevole sostegno da parte della politica nazionale, che ci auguriamo per una volta si dimostri attenta alle istanze di un territorio, che per dirla con le parole del nostro Presidente, ha una geografia del sottosuolo conosciuta da tutti ma compresa ancora da pochi.
Luca Braia, Consigliere regionale PD
Matera 11 novembre 2012 – La storia non si cancella e oltre cinquecento persone partecipano a Matera alla manifestazione per ribadire la necessità di conservare le due province nella regione Basilicata scongiurando quindi gli effetti del decreto del Ministro Patroni Griffi che vuole la cancellazione della Provincia di Matera a vantaggio dell’unica Provincia di Lucania con sede a Potenza. Il concentramento è in via Ridola, davanti alla sede della Provincia di Matera intorno alle ore 9. In prima linea i gonfaloni dei 31 comuni del Materano, Stella, Chietera, Adduce, Massenzio, De Filippo, Folino, Latronico, il vescovo della diocesi di Matera-Irsina Monsignor Ligorio, don Filippo Lombardi, i consiglieri regionali materani Braia, Santochirico e Sarra, i consiglieri comunali della città di Matera e sopratutto tanti rappresentanti della società civile. Chi sperava nel funerale deve ricredersi. Si parte con l’inno di Mameli eseguito dalla banda “Paolicelli” di Matera l’Inno di Mameli e la battaglia di storia e civiltà è sostenuta anche dai clown dell’associazione Oasi del Sorriso, guidata dal carismatico cavaliere Giovanni Martinelli. Dopo il messaggio di pace di don Filippo Lombardi, arrivano i discorsi dei sindaci di Matera, Cirigliano, Policoro, Pisticci, del presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino, del presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e del presidente della Provincia di Matera Franco Stella.
Michele Capolupo
Riportiamo di seguito il discorso del presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e del sindaco di Matera Salvatore Adduce.
Riordino province, presidente Vito De Filippo: “Partita ancora aperta, altrimenti ci sarà forte reazione”
Il governatore giudica positivamente l’incontro col ministro Patroni Griffi, invita le forze politiche regionali a mobilitarsi con quelle nazionali perché l’emendamento lucano non sia valutato al pari dei tanti localismi. È avverte: “Se non hanno capito la geografia del soprassuolo, gli faremo capire la geografia del sottosuolo”
“Secondo la mia esperienza e secondo la mia capacità avverto che non tutto è stato perso. Abbiamo tempo per poter riconquistare un obiettivo che è stato deturpato nelle sue grandi possibilità. Le mie capacità interpretative mi fanno cogliere anche nella visita e l’interlocuzione con Patroni Griffi elementi che amplificano il dovere delle istituzioni di continuare con serietà rigore e anche lealtà per il popolo che ci dà forza. In aggiunta dobbiamo avere anche una strategia ulteriore. Con le persone serie non si può scherzare e i lucani sono al primo posto della serietà in questo Paese. Ma,dobbiamo dire che questa serietà non può essere manomessa e non riconosciuta. Se non lo capiscono con le buone lo devono capire con le cattive. Se non hanno capito la geografia del soprassuolo, gli faremo capire la geografia del sottosuolo”. Così, facendo riferimento anche al contributo energetico dato dalla Basilicata al Paese, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo alla riunione solenne dei Consigli Provinciali e dei 31 Comuni della Provincia di Matera contro l’ipotesi di riduzione della Basilicata a un’unica Provincia.
De Filippo ha indicato motivi di speranza e invitato tutti alla mobilitazione, a partire da quanti rappresentano le Istituzioni. “Le parole dette dal ministro ieri – ha detto – sono significative specie in un momento difficile di una riforma nata su un fuoco concentrico che ha visto più parti accanirsi contro le Province. Su questa onda, il Governo ha costruito un provvedimento dannosissimo per molte parti di Italia, ma specialmente per questo territorio che presenta indici unici, la densità demografica più bassa d’Italia, una grande regione geografica, con da secoli solo 600mila abitanti che hanno diritto ad avere siti adeguati e non essere travolti”. De Filippo ha aggiunto che “non è solo una questione di identità, è un problema di storia che già di per se dovrebbe far rabbrividire e ripensare queste iniziative. Dobbiamo spiegare al Governo che se vuole fare una riforma in cui si consuma di meno e si hanno più servizi, basta guardare la cartina geografica e capire che la sola provincia con dieci mila chilometri quadri della Basilicaa non può dare servizi efficienti e portare risparmi”. Per far passare questi concetti De Filippo ha invitato le forze politiche a pronunciarsi “specie quelle che sostengono il Governo Monti. Dobbiamo far capire che la Basilicata sta sostenendo che in quella riforma c’è un grande errore. Se le funzioni che il Governo ha attribuito alle Province sono essenzialmente legate al territorio, con queste dimensioni di scala non sono esercitabili. Su questo – ha concluso – dobbiamo nelle prossime ore farci carico di consultare le forze politiche nazionali per evitare che l’emendamento serio della regione Basilicata non sia immesso nel circuito parlamentare in mezzo a centomila localismi, perché se tutto è uguale a tutto, questa battaglia non la vinciamo. Mi è parso che su questo punto anche il ministro ha considerato l’argomento con molta serietà”.
Discorso del sindaco di Matera Salvatore Adduce
Presidente del Consiglio Provinciale, Presidente del Consiglio Comunale di Matera, Presidente della Provincia, Colleghi Sindaci, colleghi consiglieri comunali, consiglieri provinciali…
Consentitemi innanzitutto di rivolgere a S.E. l´Arcivescovo di Matera, Mons. Salvatore Ligorio, il saluto più affettuoso. Sono certo di interpretare i vostri sentimenti di gratitudine nei suoi confronti per aver anche a nome di tutta la conferenza episcopale ribadito la necessità di mantenere integra la Basilicata attraverso il mantenimento della provincia di Matera. Grazie Arcivescovo!
Desidero ringraziarvi tutti per aver voluto condividere questa importante riunione che rappresenta una sorta di “Stati generali” della provincia di Matera e dare a voi tutti il benvenuto nella nostra città. Benvenuti a Matera il nostro capoluogo della Provincia di Matera.
Sono qui oltre ai consiglieri comunali e provinciali tanti rappresentanti autorevoli delle istituzioni che saluto. Così come saluto le associazioni, le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, culturali del volontariato. E naturalmente i tanti cittadini e cittadine che hanno sentito il dovere civico di partecipare. Grazie di vero cuore!
Saluto e ringrazio le forze dell´ordine per il lavoro che stanno compiendo anche in questa occasione.
Siamo qui tutti i rappresentanti direttamente e democraticamente eletti in modo capillare dal nostro popolo e dunque i legittimi interpreti della volontà dei cittadini.
La solenne riunione del Consiglio Provinciale di Matera e dei 31 Consigli Comunali della nostra provincia si è resa necessaria a causa della decisione assunta dal Governo di sopprimere alcune province italiane tra cui la provincia di Matera con una serie di provvedimenti in verità molto discutibili non solo nel merito ma anche nella forma. Cioè per la modalità singolare attraverso cui sono stati emanati.
Abbiamo tutti avuto l´impressione che l´iniziativa del Governo rispondesse più alla necessità di fornire tempestivamente una qualunque risposta alle necessità di razionalizzazione della spesa in un momento molto delicato in cui il Governo è stato chiamato a mettere argine ad una crisi epocale profondissima che ha interessato e sta interessando in particolare l´Europa piuttosto che ad una esigenza di vero e proprio riordino istituzionale per offrire al Paese un progetto di riforma organico.
Non a caso il riordino delle province prende corpo nel decreto cosiddetto della spending review, per la revisione della spesa. Non è dunque un organico progetto riformatore.
Non intendo qui criticare solo la parzialità dell´iniziativa del Governo che pure meriterebbe qualche considerazione.
Ma devo rilevare che la serie di provvedimenti, decreti risentono di un vizio di fondo: non è stato costruito ed annunciato un progetto completo in tutte le sue parti e si è proceduto per approssimazioni successive, impedendo persino al Parlamento e naturalmente a tutti noi di poter percepire con nettezza il punto di approdo dell´intera manovra.
Anche gli stessi lavori parlamentari hanno risentito di questo grave limite. Sembrava ad esempio che la proposta ragionevole di tutti i parlamentari lucani di mantenere almeno 2 province per ogni regione potesse alla fine essere presa in considerazione.
Non c´è dubbio che noi siamo di fronte a problemi inediti sia dal punto di vista economico che politico.
C´è chi dice che questa crisi è persino più grave di quella del 1929. Ma soprattutto siamo di fronte ad un gravissimo problema di delegittimazione della politica a cui è possibile porre rimedio solo con provvedimenti molto forti e per certi aspetti esemplari. La politica insomma deve dare il buon esempio. E ciò che è accaduto negli ultimi mesi sicuramente non ha contribuito a far recuperare credibilità alla politica, ai suoi rappresentanti, soprattutto a quelli che siedono nelle istituzioni.
E´ mortificante tutto ciò. E lo è soprattutto per tanti Sindaci, consiglieri comunali e provinciali che sono chiamati a fronteggiare situazioni gravissime dei bilanci, tagli che mettono in crisi gli equilibri dei conti. Impossibilitati a dare risposte alle crescenti difficoltà di tanti cittadini che perdono il lavoro o che non lo hanno mai trovato. Vecchie e nuove povertà. Disagi familiari.
Non è giusto definire tutto CASTA! Tutte queste persone, questa parte della classe dirigente che svolge con onore e spirito di servizio il compito di amministratore contribuisce, spesso volontariamente, alla tenuta di un territorio.
Una tenuta che è messa a dura prova dalla crisi, dalla mancanza di lavoro soprattutto per i giovani e le donne. Una tenuta che è messa in difficoltà dalla perdita di lavoro. La chiusura delle poche aziende rimaste.
I problemi che si registrano anche in settori trainanti come le costruzioni che registra cifre paurose di contrazione. Una tenuta che è messa in discussione infine dai tagli agli enti locali dei trasferimenti dello Stato.
Vorrei dire al Governo che la spending review, le province, i comuni l´hanno cominciata a fare molto tempo prima che questa definizione fosse inventata. E dunque alle province e ai comuni, agli enti locali nessuno può venire a fare lezioni! I Consiglieri qui presenti possono smentirmi, se vogliono!
Insomma una situazione difficilmente sostenibile ed in cui comincia a scarseggiare quel fattore fondamentale in qualunque contesto: la fiducia! Ebbene, noi siamo chiamati innanzitutto a ridare fiducia a tanti cittadini che si aspettano considerazione e attenzione.
A chi sostiene che stiamo organizzando fuori tempo massimo questa nostra manifestazione rispondiamo che si sbaglia: oggi è il tempo della discussione, della mobilitazione e della proposta. Oggi, dopo che il Governo ha manifestato la sua definitiva intenzione è venuto il tempo per manifestare il nostro punto di vista ed intendiamo farlo pesare in modo forte.
E la classe dirigente della Basilicata, anche correggendo qualche contraddizione, deve esprimere oggi nei prossimi giorni nelle prossime settimane il suo punto di vista.
Anche su questo punto vorrei chiarire a chi ha sollevato dubbi sulla capacità dei rappresentanti di questo territorio e dell´intera regione di difendere le nostre buone ragioni che si tratta di polemiche fuori luogo in considerazione proprio di ciò che ho richiamato prima, la singolarità dell´iniziativa del governo da una parte e la sua dimensione generale che ha coinvolto l´intero Paese. Come tutti sanno la stessa nostra sorte hanno avuto altre regioni, altre province, altri territori. Non è dunque un problema di chi sa difendere meglio la propria casa. Qui c´è una questione più complessa.
Dobbiamo recuperare in pieno in Basilicata l´unità di tutte le forze politiche e dei loro rappresentanti istituzionali che sono certo con serietà vogliono risolvere questo problema. Abbiamo avuto qualche difficoltà e qualche contraddizione nella costruzione delle proposte e delle iniziative.
Ora è il tempo dell´unità e della coesione! Ecco perché siamo qui ora.
A pochi giorni dall´emanazione dell´ultimo decreto, il 5 novembre, con cui il Governo ha dichiarato definitivamente la sua intenzione. E l´intenzione del Governo è di sopprimere la provincia di Matera insieme ad altre 34 province italiane. Senza per nulla considerare la contraddittorietà di far coincidere in Basilicata come in Molise e in Umbria, lo stesso territorio con regione e provincia.
La Basilicata è un territorio vastissimo, orograficamente vasto, aspro e impervio dal punto di vista della mobilità, si estende su una superficie che è grande due volte quella della Liguria con una popolazione di quattro volte inferiore. E diventa, pertanto, fondamentale, organizzare i servizi in modo articolato, con presidi statali e locali sui territori. Se le cose rimanessero così come sono state decise dal Governo, Potenza sarebbe la Provincia più grande d´Italia, con una superficie grande 10 mila chilometri quadrati determinando inevitabilmente gravi negative ricadute, non solo di natura economica, su tutta la popolazione distribuita in 131 Comuni.
Ed è impensabile pretendere che al tempo stesso si possa presidiare il territorio, garantire il suo equilibrio in assenza delle persone. La ricchezza principale sono le persone a cui bisogna però offrire delle opportunità.
Va detto forte e chiaro al Governo e al Parlamento che la cassaforte ambientale, paesaggistica, storica, architettonica, culturale e, permettetemi, energetica costituita dalla Basilicata per essere protetta ha bisogno di uomini, strutture, infrastrutture, servizi, una forte amministrazione pubblica, presìdi efficienti dello stato. E tutto questo non può costare pro-capite come in Lombardia dove vivono 10 milioni di persone! Toglietevelo dalla testa!
E´ una illusione pensare che problemi di tale portata si risolvano con accorpamenti o peggio ancora smembramenti. Anche chi pensa alle cosiddette “macroregioni” probabilmente non ha fatto fino in fondo i conti con il Mezzogiorno e la sua secolare “questione”. E forse non ha fatto i conti neppure con la realtà del territorio.
L’accentramento di tutte le funzioni in un solo comune capoluogo è dannoso per la Basilicata e per la stessa città di Potenza. La dislocazione delle sedi periferiche dell’amministrazione dello stato non può essere concentrata in una sola città.
Tenere unito il territorio, tenere unita la Regione, tenere coesa la Basilicata, significa valorizzare Matera e Potenza, pensare al protagonismo dei territori, e aprire una relazione proficua con lo Stato per concordare come riorganizzare la sua presenza in Basilicata. ??I pochi spiccioli risparmiati a confronto dei disagi dei cittadini per spostarsi, a confronto di tante altre questioni legate alla soppressione di uffici governativi all’interno di questa provincia, dovrebbe portare il Governo a fare un passo indietro.
Per queste ragioni chiediamo che il governo riconsideri la necessità di mantenere in Basilicata le due province.
D´altra parte la soluzione adottata dal Governo non riduce in modo significativo la spesa, non migliora la qualità dei servizi per i cittadini e il loro rapporto con le istituzioni e, al contrario, promuove depauperamento e tensioni fra le comunità, alimenta spinte centrifughe.
A questo proposito l´ho detto esplicitamente: non condivido questa idea di portare Matera in Puglia!
E non la condivido per diverse ragioni. Innanzitutto storiche.
350 anni fa, nel 1663, Matera uscì dalla Terra d´Otranto,di cui fino ad allora fece parte, per diventare capoluogo della Basilicata e sede di Regia Udienza. Un titolo che le rimase fino al 1806 quando Giuseppe Bonaparte trasferì le competenze a Potenza (corsi e ricorsi!…). Passarono oltre 100 anni perché nel 1926 gli venisse attribuito il ruolo di capoluogo di provincia recuperando appieno la sua funzione centrale e di cerniera fra la pianura che scivola verso il mare e le colline interne.
In questi 85 anni la identità culturale economica e sociale di Matera e della sua provincia si è andata man mano rafforzando. Grandi trasformazioni e progressi grazie alla bonifica delle terre frutto delle grandi lotte contadine che ruppero il blocco agrario latifondista fino ad allora egemone, premessa di una trasformazione irreversibile della società economica agricola,che portò alla riforma agraria. Grandi progressi dovuti alle industrie. Alcune grandi infrastrutture. Grandi capacità di relazione con il mondo della cultura che in questa parte del territorio lucano ha trovato significativa ispirazione.
La storia della nostra città e della nostra provincia è la storia di una intera Regione che nel corso di questi 350 anni ha saputo accumulare un patrimonio di idee, di cultura, di valori che non può essere spazzato via in un sol colpo.
Ma c´è una ragione di carattere politico ed economico: Matera, la città soprattutto, con la sua capacità di divenire centro culturale, attrattore turistico, luogo fondamentale di iniziativa nel Mezzogiorno e punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale deve svolgere positivamente la sua funzione in rapporto al suo entroterra provinciale non solo come capoluogo burocratico ma come grande centro dove si sviluppino opportunità, occasioni per l´intero territorio. Come grande centro culturale e di servizi. Penso all´Università e all´ospedale e a tutta la struttura sanitaria. Penso alle innumerevoli attività culturali: il teatro che quest´anno già alla seconda stagione coinvolgerà un gran numero di comuni della provincia e anche pugliesi; il Conservatorio che costituisce un luogo di eccellenza al servizio di un vasto territorio; i musei; la Soprintendenza ai beni artistici ed etnoatropologici; i tanti festival della letteratura che coinvolgono scrittori e scrittrici di tutto il mondo …. Insomma la Capitale europea della cultura … Una capitale anche
Per la pianura rigogliosa del Metapontino ricca di produzioni agroalimentari e grande luogo turistico, per la bellissima collina con i suoi paesaggi, i prodotti turistici ed enogastronomici, il ricco patrimonio ambientale con la Riserva regionale San Giuliano, il Bosco Pantano di Policoro, Oasi del WWF, e la Riserva naturale speciale dei Calanchi di Montalbano Jonico, il Parco naturale di Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane, il Parco archeologico storico naturale delle Chiese rupestri del Materano, ma anche per i comuni con grandi infrastrutture industriali che meritano attenzione e cura; la straordinaria ricchezza storica e culturale di tutti i 31 comuni della provincia di Matera, quelli che il Presidente Stella ama chiamare le “31 perle” sono un patrimonio della nostra bella regione che va difeso e valorizzato. L´organizzazione di tutto questo non può essere messo in crisi dall´azzeramento di un ente intermedio strategico come la Provincia di Matera.
Di questo sono consapevoli anche i comuni pugliesi della Murgia e che guardano a noi con grande interesse. Quegli stessi comuni sono preoccupati del loro destino in rapporto alla città metropolitana di Bari e dunque deve partire da qui da Matera dalla Provincia di Matera una controffensiva intelligente che conquisti nuovi rapporti, nuove occasioni che fanno bene a Matera e a tutta la sua provincia e dunque alla Basilicata.
Queste idee, queste intuizioni possono diventare in poco tempo progetti. E possono restituire nuove funzioni alla provincia di Matera al suo intero territorio.
I piccoli numeri della nostra provincia e della nostra regione ci costringono a ragionare in grande! Ci impongono maggiore impegno e non ci consentono scorciatoie!
Dunque, guai a farsi prendere la mano dalle emozioni o da illusorie derive.
Della provocazione referendaria accetto il metodo. Ne è prova l´ordine del giorno che anche con il mio consenso il Consiglio Comunale di Matera ha approvato il 22 ottobre: in materie così sensibili non è pensabile che si proceda contro il parere delle comunità. La consultazione deve fornire un indirizzo preciso sulla base di una domanda precisa e ragionevole.
Ieri sono andato all´incontro con il Ministro Patroni Griffi voluto dal Presidente De Filippo: Mi sono presentato con un ramoscello d´ulivo in una mano e una spada nell´altra: in una mano avevo un volume di bellissime fotografie di Matera e di alcuni paesi della nostra provincia; nell´altra avevo invece il documento, l´ordine del giorno che vi abbiamo distribuito e che i presidenti Massenzio e Chietera vi chiederanno di votare. E´ solo un pezzo di carta con su scritte alcune righe ma quello sarà il parere dei nostri consiglieri comunali provinciali che rappresentano 200.000 abitanti, 200.000 cittadini. Io penso che questo semplice pezzo di carta sia più pesante ed efficace di una spada!
W la provincia di Matera W la Basilicata.
IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MATERA
IL CONSIGLIO COMUNALE DI MATERA
I CONSIGLI COMUNALI DI:
ACCETTURA / ALIANO / BERNALDA / CALCIANO / CIRIGLIANO / COLOBRARO / CRACO / FERRANDINA / GRASSANO / GORGOGLIONE
GRASSANO / GROTTOLE / IRSINA / MIGLIONICO / MONTALBANO / MONTESCAGLIOSO / NOVA SIRI / OLIVETO LUCANO / PISTICCI / POLICORO / POMARICO / ROTONDELLA / SALANDRA / SAN GIORGIO LUCANO / SAN MAURO FORTE / SCANZANO JONICO / STIGLIANO / TRICARICO / TURSI / VALSINNI
congiuntamente riuniti a Matera Domenica 11 Novembre 2012 alle ore 10 nel Cinema Comunale
all´unanimità dei voti favorevoli espressi per alzata di mano approvano il seguente ordine del giorno:
CONSIDERATO
Che l´art. 17 della l. 135/2012, “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, individua le procedure per la cancellazione di alcune province italiane demandando a ciascuna regione una proposta di riordino delle province ubicate nel proprio territorio nel rispetto dei requisiti minimi determinati sulla base dei dati di dimensione territoriale e di popolazione, fissati dal CdM;
Che l´attuale art. 17 della l.135/2012, in combinato disposto con la delibera del CDM del 22 luglio 2012 sui limiti dimensionali delle province, provoca in Basilicata l´effetto dell´assurda coincidenza dei confini amministrativi di Provincia e Regione, innescando un potenziale rapporto competitivo e conflittuale fra i due Enti;
Che sarebbe stato ed è tuttora necessario che in ogni regione, e quindi anche in Basilicata, si conservino almeno due province;
Che il Consiglio provinciale di Matera nella seduta del 31 gennaio 2012 ha approvato all´unanimità un ordine del giorno “No all´Italia senza le province” con cui si esprime contrarietà all´abolizione delle province italiane;
Che il Consiglio delle Autonomie Locali della Basilicata il 3 ottobre 2012, si è espresso con nettezza per il mantenimento delle due province;
Che il Consiglio Regionale della Basilicata in data 16 ottobre 2012 ha fatto proprio il “Documento della Conferenza delle Autonomie Locali di Basilicata, approvato il 3 ottobre 2012;
Che i Comuni della Provincia di Matera attraverso i loro Consigli comunali hanno espresso la netta contrarietà alla cancellazione della Provincia di Matera approvando ciascuno uno specifico ordine del giorno;
Che in particolare il Consiglio comunale di Matera, nella seduta del 22 ottobre 2012 ha deliberato all´unanimità di fa proprio sia il “Documento della Conferenza delle Autonomie Locali di Basilicata, approvato il 3 ottobre 2012” sia il deliberato del Consiglio regionale approvato nella seduta del 16 ottobre 2012 auspicando che tutti concorrano responsabilmente a rafforzare le ragioni dell´integrità, della coesione e dell´unità regionale;
Che nella stessa seduta del 22 ottobre 2012 il Consiglio Comunale di Matera all´unanimità ha approvato un ordine del giorno in cui manifesta la volontà di avviare la procedura per una consultazione referendaria finalizzata alla verifica della volontà popolare in merito al destino della città di Matera auspicando che lo stesso strumento referendario venga adottato dagli altri comuni della provincia di Matera.
Che il Consiglio dei Ministri, ha approvato il decreto-legge 5 novembre 2012 n. 188 “Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane”, che dal 1° gennaio 2014 riduce il numero delle province a statuto ordinario da 86 a 51, comprese le città metropolitane cancellando, fra le altre, anche la provincia di Matera;
Che a seguito della approvazione del decreto-legge n. 188/2012 nella città di Matera un Comitato di cittadini denominato “Matera si muove” ha organizzato una petizione finalizzata a indire un Referendum ai sensi dall´art. 132 della Costituzione che stabilisce che “si può, con Referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli Regionali, consentire che Province e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione ed aggregati ad un’altra”, raccogliendo al momento oltre 7.000 firme;
Che più in generale i provvedimenti del Governo hanno suscitato grave allarme e preoccupazione in vasti strati della popolazione con conseguenti iniziative e mobilitazione ad ogni livello;
Che nel corso dell´iter parlamentare di conversione del decreto-legge 5 novembre 2012 n. 188 è ancora possibile introdurre modifiche alla proposta del governo per il mantenimento in Basilicata della provincia di Matera;
Che la Provincia di Matera, il Comune di Matera e tutti i comuni della provincia sono impegnati nella fondamentale battaglia di salvaguardia della integrità e unità regionale che sarebbe minata da un declassamento della città di Matera che deve, invece, nel generale riassetto delle istituzioni locali, conservare una forma, un luogo, una capacità, un punto di rappresentanza istituzionale; ?
RIBADISCONO
La netta e ferma contrarietà alla soppressione della provincia di Matera;
La necessità di mantenere, in un territorio così vasto come quello della Basilicata, la provincia di Matera e la provincia di Potenza;
IMPEGNANO
Il Presidente e i consiglieri della Provincia di Matera, il Sindaco e i consiglieri del comune di Matera, i Sindaci e i consiglieri di tutti i Comuni della provincia di Matera a chiedere al Governo e al Parlamento anche attraverso i parlamentari e tutti i rappresentanti istituzionali ai diversi livelli di continuare ad adoperarsi perché durante l´iter parlamentare per la conversione in legge del decreto-legge n 188/2012 venga introdotta una deroga rivolta a mantenere in Basilicata la provincia di Matera scongiurando per le tre regioni interessate (Basilicata, Umbria e Molise) la coincidenza del territorio regionale con una unica provincia e rafforzando le ragioni dell´integrità, della coesione e dell´unità regionale che non può fare a meno del ruolo e delle funzioni istituzionali della città di Matera in rapporto al suo territorio provinciale;
CHIEDONO
al Presidente della Regione Basilicata che, d’intesa con il Presidente della Provincia di Matera e con il Sindaco della città di Matera e con i Parlamentari lucani, attivi con il Parlamento ogni utile iniziativa finalizzata a mantenere la provincia di Matera.
Riordino province, nota del Consigliere regionale del PDL Mario Venezia, che nel lamentare l’assenza di D’Andrea, Colombo e altri rappresentanti istituzionali invita l’intera classe politica a dimettersi nel caso in cui in Parlamento non dovesse passare la richiesta di deroga.
La manifestazione tenutasi, oggi, a Matera, a consuntivo, è apparsa più come la celebrazione di avvio della campagna elettorale del Partito Democratico, ovvero di De Filippo e Folino, che come reale iniziativa di contestazione alla decisione, già assunta, di soppressione della Provincia di Matera”. A dichiararlo il consigliere regionale del Pdl, Mario Venezia che aggiunge: “dall’essere, nelle premesse, l’occasione per dimostrare la volontà lucana di conservare l’unità regionale, il teatro comunale si è trasformato nel palcoscenico dell’ipocrisia regionale e della strumentalizzazione, pro Pd, di un evento drammatico per la storia della Basilicata. Uno dei nostri problemi principali è che, spesso, abbiamo la memoria corta. Abbiamo dimenticato che la Basilicata esprime un sottosegretario di stato, quindi uomo di governo, il prof. D’Andrea ed un senatore a vita, padre costituente, Emilio Colombo che hanno brillato per la loro assenza, tanto nel corso di tutta la vicenda che nella manifestazione odierna”.
“Secondo me – prosegue Venezia – l’assenza di tali personalità, assenza non giustificata e non giustificabile, è la dimostrazione più forte che i giochi, a danno di Matera, sono stati già fatti. Se a queste assenze illustri aggiungiamo quelle dei sindaci del potentino, del sindaco Santarsiero, del presidente Lacorazza e di altri esponenti politico-istituzionali, Giunta compresa, di quella parte di regione, credo che, anche al più distratto degli osservatori, non possa sfuggire che la frammentazione della Basilicata sia già in atto. A questo punto, il Partito Regione ha trovato il modo, il più subdolo, per salvare la faccia e, quindi, recuperare, a Matera, una credibilità persa”.
“Fra tutti gli interventi – prosegue ancora Venezia – quello di De Filippo, incorniciato da digressioni di carattere polare, merita alcune considerazioni. Nel momento in cui il Presidente ha posto l’out-out al governo Monti ha dimenticato, volutamente ed in maniera grottesca, di ricordare alla platea che lo status delle cose è la conseguenza di una pessima conduzione della trattativa a livello regionale con la consueta abitudine di lasciare il cerino acceso nelle mani dell’ultimo e di decidere di non decidere. La naturale, conseguenza ê stato lo scontro tra i due sindaci in linea con il più classico gioco delle parti. Oggi, commessi errori madornali, si vuole aizzare la piazza sperando in una nuova Scanzano non considerando che sono cambiati i tempi e gli umori dell’opinione pubblica, assente alla manifestazione di oggi perché stanca dei soliti teatrini. Dopo il tentativo estivo di capeggiare la rivolta con la moratoria sul petrolio, fallita miseramente, De Filippo con il suo intervento ha voluto rispolverare vecchie battaglie con ridicole minacce. È chiaro che Matera è stata abbandonata proprio da chi oggi la vuole fomentare strumentalizzandola. Basta con le vuote parole, le false promesse, i proclami, gli inutili ottimismi, il rimbalzo delle responsabilità, le pagliacciate. Dobbiamo essere seri, rispettosi della comunità regionale e, di conseguenza, lanciare messaggi concreti, pragmatici ed efficaci”.
“Siamo davvero – si chiede il consigliere del Pdl – tutti convinti di voler, davvero, salvare l’unità regionale? Siamo certi che il campanile o il bieco interesse di partito non siano alla base degli errori commessi? Allora se siamo, tutti, convinti di questo e abbiamo serie intenzioni di dare una svolta alla politica dobbiamo essere uniti ed agire di conseguenza per salvare la Basilicata, non solo la Provincia di Matera. E allora, nel caso il cui in Parlamento non dovesse passare la richiesta di deroga e, quindi, la conservazione delle due province lucane, l’intera classe politica deve dimettersi. Si deve dimettere, in primis, il senatore a vita Colombo ( sarebbe l’atto più eclatante della storia repubblicana ), il sottosegretario D’Andrea, De Filippo, Folino e l’intero Consiglio regionale, tutti i parlamentari, i Presidenti delle Province e tutti i sindaci della Basilicata. I Direttori Generali delle aziende sanitarie, i presidenti e i consigli di amministrazione di tutti gli enti regionali devono rimettere il mandato. In definitiva la Basilicata politico-istituzionale, preso atto dello storico fallimento, deve rassegnare, seduta stante ed in concerto, le dimissioni irrevocabili”.
Caro De Filippo – conclude Venezia – il ruolo di Masaniello, combattente contro l’oppressione, non ti si addice, tanto più quando proponi strumenti di lotta inattuabili. Gli eletti dal popolo ed i nominati hanno un unico strumento, forte e persuasivo: le dimissioni immediate. Questa è l’unica strada che può ridare dignità alla politica e, forse, se percorsa contemporaneamente dalle altre regioni, nelle stesse condizioni della Basilicata, convincere il Parlamento ed il governo Monti”.
Mario Venezia, Consigliere regionale PDL
UGL a manifestazione per difesa della provincia di Matera.
“L´Ugl di Matera ha partecipato alla importante manifestazione di oggi a difesa della Provincia di Matera che ha visto la presenza di tutte le Amministrazioni comunali e del Consiglio Provinciale. Il Governo può e deve tenere in grande considerazione la eventualità di una deroga al riordino istituzionale delle province nel ns. paese, non dimenticando che la regione Basilicata ha una estensione territoriale di 10.000 m2 che non giustifica affatto la presenza di una sola provincia in Basilicata”. E´ quanto dichiarano congiuntamente i segretari UGL, Luigi D´Amico e Giuseppe Giordano che hanno capeggiato con una folta rappresentanza all´importante evento. Per i sindacalisti, “il ministro Patroni Griffi nella sua visita in Basilicata, non ha scartato l´ipotesi di una soluzione che permetta ai lucani di non aggravarsi di costi e di eventuali disservizi per i cittadini, tenuto conto che una cerniera tra la Regione Basilicata ed il territorio, occorre averlo. Ci auguriamo che – proseguono i due leader dell´UGL -, la vicenda trovi una sponda nel buon senso del Governo e che tutte le istituzioni locali, gli stessi parlamentari, senza distinzione di ruoli e di colore politico, facciano muro a difesa della provincia di Matera. La città di Matera che per storia e tradizione si candida giustamente a capitale europea della cultura nel 2019, non può essere vessata e mortificata nel tentativo di spoliazione istituzionale della Provincia, ma l´UGL Basilicata auspica ed augura che la ” città dei sassi” possa continuare ad essere capoluogo di provincia sia in prospettiva del mantenimento delle due province che, nell´ipotesi scellerata di avere nella regione Basilicata un´unica ente locale provinciale. Ribadiamo a voce alta la ferma posizione dell´UGL Basilicata – concludono i segretari D´Amico e Giordano – nel ritenere convinti che il decreto è sbagliato. Non possiamo offendere la Nazione, ricordiamo che un illustre personaggio politico lucano, il senatore a vita, Emilio Colombo unitariamente come lui, ad altri padri costituenti, vollero almeno due province per ogni regione e dove non fu possibile, come la Valle D’Aosta, non ne previdero alcuna. Apprezziamo, concordando totalmente, questa netta affermazione fatta dal sen. Cosimo Latronico”.
Intervento del Senatore Cosimo Latronico (PDL)
“Ho preso parte all’iniziativa dei consigli comunali, dei sindaci, dei consiglieri provinciali della Provincia di Matera per confermare il nostro impegno come parlamentari del Pdl di modificare il decreto legge di riordino delle province in discussione al senato”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico. “Le due province di Matera e Potenza vanno preservate per difendere i servizi ai cittadini e l’unità della regione.
Naturalmente la sfida della revisione della spesa pubblica regionale e provinciale, esaminando selettivamente la funzione ed il costo di tutti gli enti sub regionali e provinciali, va colta selezionando gli enti che servono ai cittadini e quelli che sono sperpero e segno di inutilità.
Ci aspettiamo che chi ha responsabilità di governo a livello regionale abbia un sussulto mettendo sul tavolo del governo nazionale un progetto istituzionale capace di segnare risparmi ed efficienza”.
Cosimo Latronico, Senatore PDL
Riordino province, senatore Chiurazzi: “Il Governo ha commesso un errore e lo deve correggere”
L´assemblea di oggi, con i Sindaci tutti della Provincia di Matera, le istituzioni regionali, la Provincia ed i parlamentari , è servita per dire che il Governo ha commesso un errore e lo deve correggere. L´attuale riforma delle Province ha creato, per la Basilicata, un mostro giuridico e istituzionale; non può esistere, per le competenze attribuite alla Provincia, una istituzione che copra una estensione di 10 mila chilometri quadrati, quasi un piccolo stato, come ce ne sono in Europa, dove salterebbero sia gli elementi della funzionalità che quelli del risparmio, ovvero gli stessi obiettivi perseguiti dal Governo, perché, al contrario, si creerebbe solo disorganizzazione.
Carlo Chiurazzi, Senatore della Repubblica italiana
Il Comitato “Matera si muove” commenta il documento letto dal sindaco di Matera durante il Consiglio provinciale promosso al Cinema Comunale di Matera: “Apprezzamento per il riconoscimento all’istanza di democrazia portata avanti dal Comitato.
Matera SI muove ha avuto l’indubbio merito, di aver portato nella città ,un elemento di discussione e di partecipazione popolare su una questione che riguarda, non la poltrona della politica, ma il destino sociale ed economico della città.
La manifestazione di quest’oggi, a nostro avviso tardiva, potrà essere apprezzata se lo spirito sarà quello di non proporre soluzioni politichesi o peggio ancora ipotesi marginali per una città patrimonio dell’Unesco, da troppi anni assoggettata al sistema di potere Potenza capoluogo Regione.
L’ordine del Giorno che stamane i 31 Consigli Comunali della provincia hanno approvato e che ci vede concordi nella parte in cui si reagisce con fermezza alla soppressione della provincia di Matera, non ci impedisce di ribadire la nostra considerazione relativa al fatto che l’impotenza e l’inefficacia della classe dirigente politica, che non ha saputo difendere il territorio, apra di fatto alla necessità di ricorrere alla consultazione referendaria e di far decidere ai cittadini materani.
Il comitato prende atto tuttavia e apprezza che nell’ordine del giorno venga, di fatto riconosciuta la necessità politica di adire il referendum consultivo sulla questione relativa al futuro di una città, che non può essere né marginalizzata né, da oggi, tantomeno ignorata soprattutto quando è supportata dalla partecipazione dei cittadini nel voler decidere sul loro futuro.
Comitato Matera SI Muove
Riordino province, nota di Amatulli (segretario provinciale Cisl): “Provincia Matera, il parlamento corregga il pasticcio di Monti”. Per il segretario della Cisl Basilicata Amatulli dopo la desertificazione industriale si rischia la desertificazione istituzionale. Forte preoccupazione per gli effetti sul lavoro.
“Sulle Province il governo Monti ha combinato un pasticcio e mi auguro che in sede di conversione parlamentare si possano correggere le situazioni più controverse come Matera”. A dirlo è il segretario regionale della Cisl Basilicata Giuseppe Amatulli che mette in guardia dagli effetti deleteri che la soppressione della Provincia di Matera verrebbe a determinare sul territorio. “Alla vigilia della conferenza sulla Val Basento – spiega Amatulli – vorrei far notare che dopo la desertificazione industriale e occupazionale, che ha lacerato profondamente il tessuto economico e sociale del materano, ora si rischia la desertificazione istituzionale perché eliminare la Provincia vuol dire cancellare o nella migliore delle ipotesi ridurre al lumicino la presenza dello Stato sul nostro territorio”.
Amatulli esprime preoccupazione per gli effetti che la soppressione della Provincia e delle dislocazioni locali degli enti nazionali potrebbe determinare sul lavoro. “Se soppressione sarà – avverte Amatulli – non sarà certo a somma zero sul piano occupazionale, e perdere un numero rilevante di posti di lavoro in un’area già fortemente provata dalla crisi economica vuol dire compromettere ogni prospettiva di ripresa”.
Per il segretario della Cisl “il taglio delle Province è stato un provvedimento frettoloso e abborracciato che non tiene conto delle specificità di un territorio complesso come quello lucano perché un conto e accorpare le Province in regioni pianeggianti e densamente infrastrutturate come la Lombardia o l’Emilia-Romagna, un altro conto è farlo in una regione montuosa, con infrastrutture di trasporto antiquate e attraversata da forti spinte centrifughe. Meglio sarebbe stato, allora, affrontare con serietà una riforma complessiva della governance locale. Bene ha fatto, dunque, il consiglio regionale a deliberare l’ordine del giorno a difesa delle due Province, anche se lo spettacolo che la classe dirigente lucana ha dato sulla vicenda è stato assai poco decoroso e decisamente contraddittorio”.
La fotogallery del corteo promosso per la difesa della Provincia di Matera (foto www.sassilive.it)
E’ vero LA STORIA NON SI CANCELLA…
Ma voi fate qualcosa per l’intera comunità Materana, CANCELLATEVI e ANDATE VIA!!
il governo Monti decreta la fine della provincia e tra i manifestanti a sostegno della provincia ,DEPUTATI e SENATORI che sostengono il governo Monti ! non vi sembra una ERESIA ! certe facce potevano restare a casa?il cittadino cosa deve pensare?
Dopo questa manifestazione, di soli politici, ho capito che siamo gia’ in puglia ….Siamo stanchi di voi!!!!!!
Defilippo sono anni che porti sempre lo stesso giubbino……che non hai soldi per comprarlo……….senti a me fai una cosa cancellati tu e tutta potenza
….ragazzi non ho il calendario 2013 davanti a me…mi aiutate per favore?
Ma CARNEVALE non è a Febbraio?
Grazie
è vero ma ormai è esteso a tutto l’anno
Beh io invece sono andata alla manifestazione e devo dire che mi è piaciuta.
Il popolo c’era e aveva una sua valenza!
Ho dato un’altra chiave di lettura, forse personale e non condivisibile, ma ho percepito finalmente che i politici questa volta hanno capito che per riprendersi un minimo di credibilità devono vincere la battaglia.
E il documento che è stato approntato e votato è fortemente strategico: sottolinea l’importanza della nostra provincia alla pari di quella dell’Umbria e del Molise (per non chiedere privilegi) e sopratutto delega ai parlamentari lucani e al governatore della Basilicata il compito di rappresentare e difendere i diritti dei materani e dei lucani tutti. Perchè non è in gioco solo Matera, ma qualcuno si è accorto che è in bilico la regione stessa…
Quindi politici di qualsiasi colore ora tocca a voi dimostrare che avete qualche capacità, altrimenti il rischio è che ve ne andiate a casa prima del tempo e con la dispensa solenne dagli elettori lucani.
500 PERSONE,tra sindaci,portagonfaloni,e lecchini!!! ANDATE VIA SIETE PATETICI LA VOSTRA ERA è FINITA!!!
POLITICI
Per ottenere il reintegro della provincia di matera dovete fare solo una cosa,sospendere le attivita’ petrolifere e vedrete se il paese italia non si spaventa.
Cara ant66, hai centrato in pieno il problema alla quale i POLITICANTI PRESENTI IN QUESTA MANIFESTAZIONE CHE SA PIU’ DI SFILATA, E CHE SI SONO FINALMENTE ACCORTI CHE IL LORO FUTURO E SERIAMENTE A RISCHIO.
ED ALLORA HANNO DECISO PER IL DOCUMENTO UNITARIO APROVANDOLO AII’UNANIMITA ‘MA SERVE A POCO E’ SMETTETELA DI FARE PARAGONI, ES. IN UMBRIA C’E UNITA’ SOCIALE IL CHE PERMETTE DI FARE UNA BATTAGLIA UNITARIA.
NELLA NOSTRA CARA LUCANIA NON C’E’ QUESTO, MA I POLITICI, AMMINISTRATORI DI POTENZA TUTTO VOGLIONO TRANNE CHE LA NOSTRA MATERA RIMANGA L’UNICO CAPOLUOGO DI PROVINCIA.
POI SE TU DICI CHE TRA I 500 PRESENTI LA POPOLAZIONE AVEVA LA SUA VALENZA VUOL DIRE CHE FAI PARTE DEL LORO SISTEMA.
DICENDOTI QUESTO TI SMENTISCO PERCHE’ SU 5OO PRESENTI ALMENNO 350 ERANO POLITICANTI, ED AMMINISTRATORI VARI, I RESTANTI VIGILI URBANI E PORTABORSE QUINDI L’UNICA DEL POPOLO ERI TU !!!!!!!!!!!! ONORE HA TE
da quello che vedo :
ipotesi 1 i materani sono il solito popolo di caproni e quindi gli sta bene tutto quello che succede lamentandosi solo a casa
ipotesi 2 i materani si sono rotti le scatole e quindi era solo una sfilata fatta in ritardo per parare
cara Ant66 chi lecchino politico ti ha pagato per fare una dichiarazione del genere?
GIUSTO PER CHIAREZZA
Io non voto da molto tempo perchè come voi sono schifata dal comportamento dei politici lucani e fino a quando non troverò qualcuno che mi convinca non darò a nessuno il mio voto.
Ma non sono mai stata una vigliacca: credo nella democrazia e nel valore del popolo che ne sia consapevole.
Sono pronta a scendere in piazza e dire ad alta voce quello che penso e chi mi conosce sa che sono capace di farlo.
Io ieri c’ero ed ho ascoltato, pochi ma buoni e quelli che c’erano hanno gridato ai politici quello che pensavano. E credetemi non è poco!
Forse dovevamo essere molti di più.
Io sono pugliese di origine e materana di adozione. Per me sarebbe molto facile dire andiamocene in Puglia che amo, ma invece credo che per tutti noi questa non è la soluzione!
La soluzione è prendere la palla al balzo al momento giusto e imparare ad alzare il capo.
Difendere se stessi e il proprio territorio e senza padroni.
Questo dobbiamo far capire ai politici lucani e italiani tutti!
E ieri speravo che molti l’avessero compreso e in piazza manifestassero con striscioni e cartelloni.
Non serve solo scrivere su questo sito, bisogna agire!!!
Amici tutti comunque sia, mettiamo da parte le nostre convinzioni e i nostri rancori atavici.Ora tocca a noi e solo a noi.Riprendiamoci la PROVINCIA e poi,invece di lamentarci, cominciamo a pensare al futuro.
La superficie è in regola, mancano 140.000 abitanti, forse ci converrà fare una grossissima riflessione su come recuperare il terreno perduto . Matera, dimentica le sue potenzialità e giocandole bene forse recupera ben più di 140.000 abitanti. Battiamoci anche per un migliore turismo, una università adeguata e buoni mezzi di comunicazione e infrastrutture. Forse avremo meno figli fuori che non tornano più e un futuro migliore per i nostri giovani.
AL DIAVOLO I SOLITI DISCORSI E CAMPANILISMI . RICOSTRUIAMO MATERA .CI SIAMO RESI CONTO CHE E ‘PATRIMONIO DELL ‘UMANITA’A’A’A’A’A’…………………’??!!!???!!!
Matera è una città che merita molto di + di Potenza.
Porci
Politici
Parlate
Poco
Per
Porgere
Pace
Per
Poveri
Popolo
TUTTA UNA FARSA!!!!! FATE RIDERE I VERI PAGLIACCI SONO LORO!!!!!
Nn credo che la cancellazione della provincia di matera cambi qualcosa per noi cittadini,le strade e le scuole rimarranno sempre in uno stato pietoso.il problema è che andavano tutte eliminate per ridurre davvero la spesa pubblica.o
Che pagliacciata
La storia non si cancella, è vero, ma andrebbe anche onorata come molti di questi signori NON hanno fatto in tanti anni di cattiva amministrazione che ha portato carenza di servizi, disoccupazione ed emigrazione.
Mi piacerebbe che dopo la manifestazione per salvare la Provincia ne facessero un’altra per esporre un piano di sviluppo economico e sociale del materano, perchè salvare una istituzione senza garantire un futuro ai suoi abitanti significherebbe solo tenere in vita un CADAVERE POLITICO.
Non ci dimentichiamo che con i materani sparsi per l’Italia e l’Europa saremmo ben oltre la soglia dei 300mila abitanti….
p.s. hanno sbagliato persino a fare il comunicato inserendo due volte Grassano e saltando Garaguso, ma li rileggono i documenti ufficiali prima di diffonderli?
Io, pur non essendo “parte del sistema” e pur non essendo stato “pagato da nessuno”, sono d’accordo con Ant66 e aggiungo per tutti i tastieristi, alzate il culo dalle sedie e scendete in piazza invece di recriminare soltanto, se volete davvero difendere la vostra terra!
per noi semplici mortali tutto sommato cambierà poco ca..i erano e ca..i saranno adesso chi faceva sogni tranquilli oh vdè ceorason……….
d’accordo con furia biancazzurra!!! alzate il c… invece di fare i grandi politici da tastiera e i leoni da tastiera!!! io stamattina con 3 h di sonno mi sono alzato e ho dato la mia presenza per MATERA E ME STESSO al contrario di chi dormiva e di chi non lascia la poltrona della domenica e la sua sedia davanti al pc, così comoda x fare riflessioni profonde ma allo stesso tempo ipocrite e senza senso di appartenenza…QUESTO MANCA A MOLTI..IL SENSO DI APPARTENENZA!!! E MOLTI ANCHE SENZA UNA PROPRIA IDENTITA’!!!! MEDITATE GENTEEEE
Ormai è fatta, inutile arrampicarsi sugli specchi e far finta di essere battaglieri. Il bue sarà anche stanco, ma non fa paura a nessuno, soprattutto se rappresentato da certa gente. Meglio rassegnarsi. La sveglia, tanto i materani quanto i politici dovevano darsela prima, ammesso che qualcuo li avrebbe ascoltati. Non dimentichiamoci che siamo quelli che sono stati abbindolati con i 100 Euro di bonus carburanti…questa sì che è credibilità!
Se queste sono le facce che ci rappresentano,allora è meglio abolire la provincia e non solo.
Guardando questo corteo faccio una riflessione:””” Questi sono gli uomini che hanno portato alla rovina la basilicata”””una terra bella anche ricca sole, mare ,montagna ,petrolio, gente capace, lavoratori,MA I NOSTRI POLITICI CHE NOI ABBIAMO MANDATO A RAPPRESNTARCI(GRANDI INCAPACI).ANCHE QUI è ARRIVATA L’ORA DI ROTTAMARE VOGLIAMO FACCE NUOVE GIOVANI E CAPACI.
VIA CRUCIS ATTO 2°…MANCAVANO SOLO LE CROCI…PERO’ I PECCATORI E I TRADITORI C’ERANO ED ERANO TANTI…VERGOGNA!!!!
oggi mi sento ancora male dopo averli visti….momerj quella puzza di acqua di colonia su facce di m….a mi dà ancora il voltastomaco!!!!!
Più che una manifestazione era una sfilata che serviva per ricordare alla popolazione materana QUANTO E’ BELLA LA CLASSE POLITICA CHE CI GOVERNA!! Ma guardateli… non vi fanno pena?! Ma vergognatevi, le manifestazioni si fanno per creare disagio… loro invece si sono svegliati, hanno sfilato, sono tornati a casa e hanno mangiato la loro pasta al forno e agnello arrostito con la pace nel cuore che tutto quello che si “doveva” fare si è fatto! Bravi!! Poi in campagna elettorale fanno il diavolo a quattro e sarebbero capaci di vendersi il didietro pur di ottenere dei voti!! Ma bravi….!!!!!
IL SENATORE A VITA COLOMBO AVETE VISTO?? E IL SOTTOSEGRETARIO D’ANDREA???? DIMETTETEVI!!!! SIETE DEI PARASSITI……………………
Non capisco tutti questi criticoni cosa si attendevano dalla manifestazione di ieri.
Ritengo che si sia ottenuto il massimo. Tutti i consigli comunali della provincia di matera hanno approvato un documento congiunto con il quale si chiede di mantenere in basilicata le due provincie.
C’è stata una manifestazione democratica e civile degna di una città e di un poplo che hanno dimostrato ancora una volta di essere all’altezza.
C’erto se ci fosse stata maggiore partecipazione popolare sarebbe stato meglio. Ma qui siamo alle solite:preferiamo stare a criticare, parlare e meno ad agire.
Ma l’errore se la gente è rimasta in pantofole a casa non la possiamo addebitare ai politici. Loro questa volta hanno fatto la loro parte, la gente NO!
Molti anche ieri hanno evocato Scanzano, quella fu una vera rivolta di popolo. Peccato che ieri quel popolo non si è svegliato di buon ora per andare a manifestare a difesa della propria provincia e non mi si venga a dire che la gente non era stata informata ne tanto meno invitata. Non c’è bisogno di inviti; in queste circostanze bisogna solo PARTECIPARE!
Quoto tutto! Invece di lottare state a gufare e ironizzare sui politici (che peraltro avete votato voi…), menomale che molti materani sono diversi ed io che li ho visti di persona (e non in fotografia o sui commenti) dico che quelli (i materani) che c’erano ieri non erano molti ma non erano nemmeno pochi…
P.S. come ho già detto, se non vi piacciono sti politici abbiate le palle di mandarli a casa alle prossime elezioni…
FABIUS LA NON PARTECIPAZIONE A MASSA DEL CITTADINO TI DIMOSTRA CHE NON SI APPASSIONA PIù A LOTTE INUTILI E SOPRATUTTO NON SI PRESTA PIù A GIOCHI POLITICI.ALCHUNI FORSE S’ASPETTAVANO UNA GRANDE FOLLA DA STADIO CONTRO POTENZA O SOSTEGNO A UNA POLITICA CHE CORRE AI RIPARI PER AVERE I MERITI DOVUTI AI FINI ELETTORALI. ……NO GRAZIE! I MATERANI SONO MOLTO PIù CONSAPEVOLI E OBBIETTIVI
MAMMA MIA CHE SCEMPIO!!!
E Colombo campa ancora???
e per non parlare delle “SOLITE FACCE”……….Manifestazione inutile direi!!!!
VIA DALLA BASILICATA!!!! Spazio ai giovani…..andate a rubare da un’altra parte!!!!!
Evidente che se il popolo non ha partecipato preferendo le pantofole come me !!!!!!!!!! è chiaro che hanno (ho) avete fatto ieri e solo scena.
L’unico modo per risolvere la questione è dare la possibiltà in maniera democratica ai cittadini di esprimere la propria leggittima volontà.
QUANTA INUTILITA’ E SPRECO DI TEMPO IN QUESTA MANIFESTAZIONE!!!!!! REFERENDUMMMMMM RITORNIAMO IN PUGLIA !!!!! TROPPE CHIACCHIERE !!!!! PUGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Dico io.. polemizzare in maniera costruttiva! è troppo facile parlare e lamentarsi. io ieri mattina ho fermato Franco Stella, dopo aver assistito al teatrino nel comunale. Avevo un bel pò di cosine da dirgli. Lui mi ha dato appuntamento a stamattina in provincia. è stato disponibilissimo e c’è stato un civile scambio di opinioni. Abbiamo anche preso un altro appuntamento. ora sto cercando di aprire un dibattito con quanta più gente e movimenti possibili per capire come, uniti, possiamo darci da fare e non fermarci alle parole.
Solo ieri De Filippo si è accorto che la Basilicata ha l’oro nero, e vuole minacciare il governo, una regione che avrebbe potuto tranquillamente far parte dell’opec come produzione di Petrolio, oggi avremmo avuto sviluppo,lavoro,strade “ferrovie” e avremmo dato lavoro anche ai disoccupati delle regioni limitrofe, senza dimenticarci dell’oro blu (l’acqua) che costituisce un’altra risorsa importante della regione. Tempo fa parlo di circa 10anni, in un incontro con qualcuno di questi signori, ebbi a ribadire di cio’ che potevamo chiedere al governo per la ricchezza in ns. possesso. Volete la risposta? Quelli con il governo sono accordi chiusi sui quali non si può intervenire. Chiusi per i loro interessi?
Comunque la colpa non è solo loro, ma anche di quelli che per anni li hanno votati, signori cambiamo mentalità basta con la politica clientelare, diamo una svolta al ns.futuro per quello che ci rimane.
Io me ne sono stato tranquillamente a casa e non me ne pento o vergogno di questo. Ho preferito godermi una giornata di relax invece che assistere alla sfilata di politici (tra i quali salverei solo il Presidente della Provincia) che poco ci mancava davano i loro “santini” per le prossime elezioni. E poi di quale partecipazione popolare stiamo parlando se, esclusi i rappresentanti politici, c’erano non più di 300 persone. Guardate le foto e considerate sia che il cinema comunale può contenere 447 persone e che fuori non c’era nessuno davanti al maxi schermo. chi ci è stato mi ha detto che non c’è stata una sola dico una contestazione verbale verso la classe politica. Che vogliamo allora.
Io ho seguito il consiglio all’interno del Teatro Comunale (e volutamente non ho partecipato al corteo…) e ti posso garantire che dopo che ha parlato il Sindaco di Pisticci, che tra l’altro è stato molto apprezzato,
dalla Galleria (dov’era presente il popolo) si sono sollevate voci di protesta, tant’è che Folino è stato interrotto varie volte.
Forse non lo faranno mai vedere in Tv ( ovviamente…) ma ti assicuro che è così.
E meno male!
Pantofolaio, e perchè non sei venuto tu e quelli che la pensano come te a contestare la classe politica invece di rimanere in pantofole e farvi raccontare i fatti da chi c’è stato? Ieri era una grande occasione per dirgli in faccia quello che pensate di loro e invece…
A Scanzano, tanto per fare un esempio, io c’ero come tantissimi altri e ricordo che addirittura dopo la grande manifestazione l’allora presidente della regione fu simbolicamente nominato “generale” della rivolta antiscorie; beh io pur non avendo mai riconosciuto Bubbico come un mio simbolico “condottiero” ho partecipato comunque a quella rivolta, perchè lì bisognava mobilitarsi e basta senza fare troppe discussioni. Chi rimase a casa (pochi per fortuna, allora) pensando che non sarebbe servito a niente ebbe quella volta una bella lezione!
Oggi è lo stesso, quando bisogna mobilitarsi bisogna farlo senza se e senza ma, alle chiacchiere ci penseremo dopo.
Da sempre sono fiero di essere materano e di far parte di un popolo civile ma fermo e pronto ad alzare la testa quando c’è bisogno di alzarla; ma purtroppo ultimamente, e quando sento certe assurdità ne è la conferma, siamo diventati un popolo perennemente passivo, sempre pronti a fare i criticoni ma mai pronti quando c’è da scomodarsi… fortuna che ci sono ancora tanti combattenti…
Condivido la rabbia perchè sono il primo ad essere arrabbiato, ma non condivido le recriminazioni fini a se stesse e, in questo momento, le divisioni.
C’è stato il tempo della minaccia di secessione, minaccia che secondo me è arrivata forte e chiara a chi doveva arrivare ed ha dato i suoi primi frutti.
Oggi è il tempo della lotta per salvare la provincia, e per fare questa lotta bisogna essere uniti per dare forza a quelli che, piaccia o non piaccia, sono i nostri rappresentanti che dovranno sostenere la battaglia.
Se la battaglia sarà vinta, allora sarà il tempo di provare a riunire intorno a noi le comunità murgiane, per dare più vigore e più “numeri” alla nostra provincia.
Se invece la battaglia sarà persa, beh allora sarà il tempo di mandare tutti a casa, e di far decidere al popolo se rimanere in Basilicata o andarsene in Puglia.
Ogni cosa va fatta a suo tempo; nel tempo della mobilitazione ci si deve mobilitare, tutto il resto sono chiacchiere e scuse di chi vuole solo parlare senza nemmeno provare ad alzare il c..o dalla sedia!
esatto.. sottoscrivo.
condivido in… toto!
andarsene in puglia sarebbe una vera pu…n.ta lasceremmo tutto il nostro patrimonio alla provincia di pz e andremmo a diventare un anonimo paese della provincia di ba quindi dalla padella alla brace.
Anche più povero con Bari…ma con Potenza MANG MURT!
Ma la “SOCIETA’ CIVILE” materana dove sta?
I SINDACATI, le tante ASSOCIAZIONI che pure in altre occasioni importanti che avete ricordato tipo Scanzano erano in PRIMA LINEA, che fine hanno fatto?
Mantenendo la nostra provincia vedremmo confluire molti comuni dalla Puglia e dalla Calabria nel nostro territorio, quindi paradossalmente questa sforbiciata del governo ci farebbe diventare più grandi ed importanti. Mi spiego meglio: se oggi noi conserviamo la provincia (e dobbiamo conservarla A QUALSIASI COSTO), molti comuni pugliesi (tra cui Altamura,Gravina,Laterza e Ginosa) confluirebbero sicuramente nel nostro territorio, dove avrebbero maggiore peso e sarebbero più vicine al capoluogo (negli ultimi 3 anni, infatti, i sindaci di questi comuni hanno più volte ventilato questa ipotesi), per non parlare dei comuni dell’alto jonio cosentino. Con l’annessione dei soli 4 comuni pugliesi di cui sopra, la nostra provincia avrebbe 355.000 abitanti. La provincia di PZ ne ha 382.000 … ho detto tutto. Facciamo molta attenzione perché siamo ad un bivio fondamentale per il nostro futuro: se riusciamo a mantenere adesso il nostro ruolo di capoluogo e la nostra provincia, Matera avrà ben altro peso in regione(e anche se in futuro si dovesse passare alle “macroregioni”, ci entreremo come capoluogo e non come paesino, quindi avremmo solo da guadagnarci). Se ci facciamo dividere e fregare adesso, possiamo accantonare qualsiasi sogno di diventare una Città degna di questo nome.Per sempre. Passando in Puglia, non solo non risolveremmo nessuno dei nostri problemi e resteremmo un paesino dell’estrema periferia di Bari, ma addirittura ci dovremmo accollare pure gli enormi debiti della sanità pugliese.
Il commento più serio letto finora. Vallo a spiegare ai materani. Dappertutto hanno e stanno difendendo la provincia con le unghie perchè sanno che perderla vorrebbe dire fare una brutta fine, anche economica. Qui invece il massimo è firmare per la Puglia, cosa che può anche essere fatta, ma solo come strumento di minaccia. Io ci andrei anche volentieri in Puglia, ma il massimo SAREBBE FARLO DA PROVINCIA!
Corretto. Adesso prova a spiegarlo ai 13 firmatari della proposta di referendum in consiglio a Matera….
se ci sarà un ripensamento a Roma, che sia per la provincia unica lucana a Matera, visto che il ministro ha affermato che sarebbe stata una trovata geniale, e non il mantenimento delle 2 province.. se può modificare la legge che la modificasse in questo senso, altrimenti REFERENDUM e tutti in Puglia, piuttosto che essere un paesone di una delle “regioni” più ridicole d’Italia, che presto scomparirà insieme all’inutile e sanguisuga putenz..
p.s. come fa ad affermare un ministro che il sindaco Santarsiero non a voluto la provincia unica a Matera.. ma SCHERZIAMO!?! se il ministro vuole, in un istante può modificare il progetto lasciando alle 3 regioni con solo 2 province, la provincia unica nella città non capoluogo di regione, visto che la trova anche una “genialata”..
che prendesse SUBITO PROVVEDIMENTI!!
Ma dove erano tutti quei facinorosi che con uova marce ,frutta e verdura volevano dar da mangiare ai politici presenti alla manifestazione ……………..ma si ECCOLI QUI sopra pronti a fare i super eroi dietro a un pc e per di piu’ scagliarsi( esempio ANT66) contro chi con un po’ di cervello ha preferito far sentire la presenza del popolo che non ci sta a tutte ste manipolazioni politiche. RICORDO a tutti voi che il potere c’e’ l’ha in mano il popolo che io ritengo fatta di gente apatica chiacchierona e corrotta qui a MATERA citta’ candidata CAPITALE DEI BLABLABLA….
é finalmente arrivato il comunicato stampa di Braia che ha dato come sempre un contributo indispensabile alla discussione…
La provincia unica in basilicata sarebba la più grande in termini di superfice, ma la meno grande in termini di popolazione e di numero di comuni. Per quale ragione il ministero e il parlamento dovrebbero fare un passo indietro ?..
L’evoluzione tecnologica (firma digitale, sportelli online, firma digitale) stanno variando le modalità di accesso agli sportelli pubblici evitando ai cittadini di recarsi fisicamente agli sportelli dedicati dalle amministrazioni. Se si utilizzeranno questi strumenti, trovarsi a 150km da uno sportello o a 150 mt non farà alcuna differenza !
La soluzione il ministro l’ha già data ovvero distribuire le competenze e gli uffici pubblici nelle due città lasciando a potenza gli uffici regionali e concentrando a Matera quelli provinciali. Il partito di Braia (P.D. ovvero Potenza Democratica) unico e solo responsabile del mancato accordo ora prova a rivendicare deroghe ingiuste in parlamento senza minimamente fare autocritica sulla propria classe dirigente avidamente non è riuscita a rilasciare qualche poltrona ! La verità è solo questa e nessuno ha il coraggio di ribadirla ! Qualcuno di voi è daccordo con me ?
Se il governo aveva suggerito per tempo che le due città si potevano dividere regione e provincia, come mai lo abbiamo saputo dal corriere della sera e non dai nostri politici MATERANI presenti in quella occasione? Come mai nessuno di loro ha parlato durante il consiglio regionale?
Oggi assistiamo alla PIENA del fiume Tevere, domenica invece abbiamo assistito alla PIENA dei nostri NON POLITICI, a manifestare il NULLA del NULLA…..una vera e propria PAGLICCIATA!!!!!. Ma ci rendiamo conto che Matera ormai è diventata TERRA BRUCIATA?, non c’è rimasto più niente solo questi quattro BURATTINI, che pensano ancora di contare qualcosa a livello politico!!!!! NON VI CC:::: PIU? NESSUNO ORMAI!!!!, Questi pensano che esponendo qualche gonfalone, o vestiti a tricolore stile tifosi campionato del mondo di calcio, possano cambiare le sorti della nostra realtà?, ma in tutti questi ANNI dove stavate? dove sta la classe politica che ci doveva rappresentare in parlamento a Roma? Dove sono i nostri senatori? e i nostri consiglieri Regionali?…che fanno tutto il giorno? Ripeto ancora una volta, un giorno di questi ci darete conto di tutto il male che ci avete fatto!!!!
Ma perche’ vi ostinate a parlare dietro un pc perche’ non siete venuti alla manifestazione e tutto cio non dirle apertamente? PERCHE’
Perchè?
Perchè è più facile.
Mi rendo conto che scendere in prima linea comporta un serio pericolo: compromettersi.
E qui ( anche se mi dispiace dirlo ) non siamo pronti e preparati a farlo.
Secoli di storia insegnano che il popolo lucano è stato spesso sottomesso a causa della povertà in cui veniva costretto a vivere.
Ma io sono fiduciosa.
I tempi sono cambiati e la grinta nascosta in ognuno di noi uscirà presto fuori.
E troveremo il coraggio di reagire tutti insieme!
ps. io sono già pronta…quando volete ci sono!