“L´entrata in funzione del Registro Tumori non è più rinviabile”. Così il consigliere regionale Alfonso Ernesto Navazio presenta la sua proposta di legge “Modifica all´art.48 L.R .31 ottobre 2001, n.39 – Riordino e riorganizzazione del Sistema Sanitario Regionale. L´osservatorio Epidemiologico Regionale e il Registro Tumori della
Basilicata”. L´iniziativa legislativa verrà presentata alla stampa giovedì 15 novembre alle ore 11.30 presso la sala B del Consiglio regionale.
Si tratta di una proposta di legge accompagnata dal Codice etico e di comportamento del Registro Tumori, utile a predisporre gli strumenti necessari a rendere concretamente operativo il Registro Tumori in
Basilicata ad oggi sostanzialmente inoperante.
Attraverso una delibera di Giunta regionale, la n. 1277 del 26 giugno 2000, ad oggi ci si è limitati a: istituire il Registro dei tumori; stabilire che a formare il Registro dei tumori siano le seguenti strutture: Sistema Informativo Regionale, Osservatorio Epidemiologico Regionale, Ufficio Sanità presso il Dipartimento Sicurezza e Solidarietà
Sociale; demandare a tutte le aziende sanitarie della regione la nomina di un referente per i rapporti con il Crob per l´applicazione dei protocolli per il funzionamento del registro; affidare la gestione al
Crob di Rionero in Vulture.
Sulla base di questo, la proposta di legge di Navazio vuole porsi dunque alcuni semplici obbiettivi: Definire i soggetti interessati nel funzionamento del Registro Tumori; definire, attraverso l´obbligo all´adozione del Codice etico e di comportamento, i criteri per la comunicazione di informazioni confidenziali. E infine chiarire i
rapporti tra le strutture incaricate di gestire il Registro Tumori ed obbligarle al concreto operare.
“Sento il dovere morale, prima che quello civile di Consigliere, di proporre una modifica alla L.R. 39/2001 istitutiva del Sistema Sanitario Regionale, oltre che proporre un Codice Etico e di Comportamento per il
funzionamento del Registro Tumori”.
È questa la motivazione che ha spinto Navazio ad agire con forza per obbligare le istituzioni al loro dovere di fare analisi, elaborazioni ed informazioni ai cittadini per la cura e la prevenzione sui tumori.
“Non possiamo più permettere che i lucani siano cittadini di serie B rispetto alle regioni del Nord, cui mi piace fare il confronto per puntare ad obiettivi difficili , ma importanti e significativi per la salute pubblica”.
Nov 13