Massimiliano Amenta, rappresentante del Comitato Matera Si Muove, lancia un appello a tutti i Consiglieri comunali della città di Matera di sostenere la mozione presentata dai 12 consiglieri affinchè si possa avviare il referendum per chiedere l’annessione del territorio materano alla Regione Puglia. Di seguito la nota integrale
Il Comitato “Matera SI muove” intende lanciare un appello, a tutti gli altri consiglieri Comunali,di aderire alla richiesta di deliberazione del referendum che verrà discussa nella prossima seduta del consiglio comunale. Chiediamo loro di unirsi,assieme a noi, in questa battaglia. Ci rivolgiamo in modo particolare a coloro che non credono o non sono sicuri di optare per l’aggregazione alla Regione Puglia;ci sarà il tempo per il confronto nella campagna referendaria tra il SI ed il NO, ora però è importante che giunga un segnale forte da parte di Matera, una città che non scherza più, una Città che ha suonato la campanella dell’ultimo giro di boa e che dimostra la sua ferma opposizione a giochetti di interessi o da scaricabarile,con un referendum che penderà su chi sta giocando con il futuro di Matera.
Ringraziamo,ancora una volta, coloro i quali hanno firmato sin da subito la nostra petizione e i Consiglieri Comunali che hanno espresso pubblicamente la loro adesione al referendum.
Massimiliano Amenta, Comitato Matera Si Muove
Sulla mozione per chiedere il referendum sull’annessione di Matera alla Puglia presentata da 12 consiglieri comunali si esprime il gruppo consiliare del PDL. Di seguito la nota integrale diffusa dal Consigliere e capogruppo in Consiglio comunale Adriano Pedicini.
Il Gruppo Consiliare del PDL, sin dall’inizio, ha avuto una posizione estremamente chiara sulla questione “Soppressione Provincia”: quella di produrre ogni sforzo necessario al mantenimento delle due province in Basilicata. Attendere sino al termine dell’iter legislativo (che avverrà al più tardi il 6 gennaio prossimo). E’ la naturale logica delle cose che affida al buon senso la conclusione di una vicenda che interessa la popolazione e la politica estesa di questa regione. La presentazione della mozione avanzata da 12 consiglieri comunali, allo stato attuale appare prematura e affrettata, discussa oggi porrebbe le condizioni per una sterile ed inutile discussione, che potrebbe dare l’impressione di essere più una ripicca verso Potenza che una reale esigenza e sentimento. Siamo convinti del buon lavoro portato avanti sino ad oggi della rappresentanza parlamentare del PDL, e confidiamo che tale impegno possa produrre nei prossimi giorni gli effetti sperati. Si sottolinea che la nostra presa di posizione per il mantenimento delle due province (dopo un’iniziale incertezza che non ha aiutato la causa, ed ha posto in contrapposizione due territori, quelli di Matera e di Potenza, che certamente non ne sentivano il bisogno) sta finalmente trovando accoglienza in quasi tutti i gruppi politici lucani, con adesioni ampie, ed oggi si rivolgono al Governo Nazionale con forza e determinazione, a voler significare che la Basilicata vuole continuare ad esistere come territorio e come popolazione. I parlamentari del PDL e delle altre forze politiche, hanno ricevuto mandato a sostegno di un emendamento per il quale siamo convinti che, con un intenso lavoro per spiegare le ragioni di buon senso e non di sterile campanilismo poste alla base della proposta, si possa trovare il sostegno anche da parte di altri esponenti a livello nazionale, che non si potranno rimanere insensibili alle ragioni di un territorio che, considerata la sua peculiare condizione geografica (grande estensione territoriale e orografia montana), non può prescindere dall’avere due province. Solo al termine dello svolgimento dei lavori parlamentari e, qualora questi dovessero dare effetti indesiderati, il gruppo consiliare del PDL sarebbe pronto a valutare e sostenere l’azione referendaria, (come peraltro già dimostrato nel famoso consiglio comunale del 22 ottobre scorso), in un’ottica non solo geografica ma soprattutto rivolta ad un distretto economico comprendente quell’area vasta, che avvicina la città di Matera ai suoi immediati interlocutori economici, rappresentata dalle città di cornice della confinante Puglia, con cui si potrebbe costituire quel famoso “polo murgiano” che, nei fatti, è già radicato nella nostra storia e nella nostra economia.
Adriano Pedicini, Consigliere comunale PDL
Matera si muove produce i suoi primi risultati: i consiglieri comunali Doriano Manuello, Augusto Toto, Enzo Acito, Marco D’Andrea, Biagio Vizziello, Antezza Carlo, Angelo Tosto, Alessandro Tortorelli, Angelo Montemurro, Angelino Giovanni, Tommaso Perniola, Fiore Domenico hanno inviato una mozione al Presidente del Consiglio Comunale Brunella Massenzio per richiedere ufficialmente un referendum con cui chiedere ai materani che il territorio materano sia separato dalla Regione Basilicata per entrare a far parte integrante della Regione Puglia. Di seguito il testo integrale della mozione da discutere nella prossima seduta del Consiglio comunale di Matera.
Oggoetto: Mozione in base all’Art. 60 del Regolamento del Consiglio Comunale. Richiesta referendum ex art.132 costituzione.
Considerato che:
• Il D.L. 06 luglio 2012 n.95, come modificato e integrato dalla L.07 agosto 2012 n.135, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, all’art.17, comma 4-bis, nell’ambito del disposto riordino delle Province italiane, prevede che “assume il ruolo di comune capoluogo delle singole province il comune già capoluogo di provincia con maggior popolazione residente, salvo il caso di diverso accordo tra i comuni già capoluogo di ciascuna provincia oggetto di riordino”;
• In ragione della facoltà riconosciuta dalla richiamata normativa, dunque, veniva lasciata ai comuni di Potenza e Matera la facoltà di decidere quale delle due città dovesse assumere il ruolo di capoluogo dell’unica provincia di Basilicata.
• Nella seduta consiliare del 15 ottobre 2012 il Comune di Potenza, di fatto arbitro unico della decisione finale, rappresentando la stessa Città quella con maggior numero di popolazione residente, ha deciso che sia Potenza ad assumere il ruolo di Città capoluogo dell’unica provincia di Basilicata, decretando, così, la morte, previa cancellazione, della Provincia di Matera.
• La scomparsa della Provincia di Matera reca con se notevolissimi gravi disagi, compresa la ormai certa chiusura e la allocazione in altro luogo di tutti quegli Enti di ispirazione provinciale (Prefettura, Questura, Vigili del Fuoco, Motorizzazione Civile, Azienda Promozione Turistica, ecc.); tanto rappresenta, senza dubbio, un grave impoverimento per la città di Matera, oltre che un evidente ridimensionamento delle legittime aspettative della Nostra Città a ricoprire un ruolo primario nella economia e nella politica Regionale.
• La mancanza di una comunità di intenti con la Città di Potenza, aggravata dal contegno dei politici locali, silenziosi e restii a salvaguardare gli interessi della Città di Matera, hanno dato vita al processo di allontanamento della opinione pubblica dalla realtà regionale per accogliere, sempre più, l’idea della vicinanza con la Puglia, terra da sempre simbiotica con il territorio materano.
• La volontà della Città di Matera risulta ampiamente dimostrata dalla raccolta di firma che, da circa un mese, è stato promosso dal Comitato Referendario Cittadino “MATERA SI MUOVE”, depositario alla data odierna di oltre n.6.000 (seimila) firme con le quali si intende sollecitare l’avvio dell’iter referendario, come previsto dall’art.132 della Costituzione italiana, tendente a ottenere il distacco della Città di Matera dalla Regione Basilicata per essere invece aggregata alla Regione Puglia.
• Il detto art.132 cost. espressamente prevede che “si può con l’approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli Regionali, consentire che Province e Comuni, che ne facciano richiesta siano staccati da una Regione ed essere aggregati a un’altra”. La disciplina legislativa dei referendum per la modificazione territoriale delle Regioni previsti dall’art.132 della Costituzione è contenuta negli artt.41-47 della L.352/1970.
• E’ ormai evidente la volontà della maggior parte dei cittadini di Matera, manifestata quotidianamente con la continua sottoscrizione della petizione popolare, in aumento costante, oltre che con continui articoli sulle riviste e quotidiani locali e nazionali, arricchita da pubblici dibattiti di essere diretti protagonisti delle sorti della Città attraverso lo strumento referendario consultivo.
Tutto ciò considerato e ritenuto:
I consiglieri comunali sottoscrittori della presente mozione chiedono la convocazione urgente del consiglio comunale per discutere e approvare l’adozione della delibera finalizzata alla richiesta di referendum consultivo, ex art.132 cost., per dare risposta al seguente quesito:
“VOLETE CHE IL TERRITORIO DEL COMUNE DI MATERA SIA SEPARATO DALLA REGIONE BASILICATA PER ENTRARE A FAR PARTE INTEGRANTE DELLA REGIONE PUGLIA ?
I consiglieri comunali Doriano Manuello, Augusto Toto, Enzo Acito, Marco D’Andrea, Biagio Vizziello, Antezza Carlo, Angelo Tosto, Alessandro Tortorelli, Angelo Montemurro, Angelino Giovanni, Tommaso Perniola, Fiore Domenico.
Nota del Comitato Matera SI Muove su mozione presentata dai dodici consiglieri comunali in seguito alla raccolta di seimila firme: “I materani ringraziano!”
Il Comitato “Matera SI muove” intende ringraziare pubblicamente a nome dei 6.000 Materani, i Consiglieri Comunali, Angelo Tosto,Doriano Manuello, Augusto Toto,Enzo Acito,Marco D’andrea,Biagio Vizziello,Antezza Carlo,Alessandro Tortorelli,Angelo Montemurro,Angelino Giovanni,Tommaso Perniola,Fiore Domenico per aver presentato quest’oggi la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale con l’odg l’adozione della delibera di referendum.
Non possiamo non constatare che all’interno dell’assise Comunale vi sono una parte non marginale di consiglieri che non sono affatto sordi alle istanze che provengono dalla città,di cui in questi giorni il Comitato si è fatto interprete.
Ora la parola passa al Consiglio Comunale, augurandoci che la discussione sul futuro della Città venga allargata alla partecipazione dei cittadini,soprattutto se il destino della Provincia di Matera -a cui noi teniamo , nel desiderio che possa essere salvata- rimane ancorato alla speranza di una modifica parlamentare.
Il nostro appello è rivolto ai nostri amministratori comunali che con coscienza e senso civico, concedino democraticamente ai cittadini il referendum e lascino scegliere la città in un momento storico così importante che coinvolge il destino di un popolo quale quello Materano.
Massimiliano Amenta, Portavoce Matera SI muove
Intervento del professore e storico materano Giovanni Caserta: “Matera, 350 anni or sono”
Mi ha fatto malinconicamente sorridere l’accorato appello dell’assessore Viti e del sindaco Adduce, che, rivoltisi alla generosità del sindaco Santarsiero e dell’intero Consiglio comunale di Potenza, chiedevano di aver riguardo per la città di Matera e per i suoi bisogni di sopravvivenza. Si chiedeva una cosa che quelli avrebbero potuto fare solo a condizione che, dopo la delibera per Matera provincia, si fossero dimessi e, immediatamente dopo, fossero corsi a preparare le valigie per emigrare verso qualche lontano paese del Terzo Mondo o, meglio ancora, verso le terre artiche o antartiche. Era, infatti, un favore impossibile, che non avrebbe fatto nessun sindaco e nessun consigliere comunale, meno che mai se di Potenza, città tutta burocratica e tutta arroccata in una ferrea politica di accentramento, soprattutto da quando, forte di 20 consiglieri regionali contro 10, si inventò il progetto Potenza–città regione, che nessuna intelligenza normale riesce a definire bene, ma che ha funzionato da pretesto per accentrare tutto in sé, sempre e solo a danno della consorella Matera, a dir la verità piuttosto prona, data la sua debolezza e l’ovvia convenienza politica. Oggi Santarsiero, con battuta involontariamente ironica, se non beffarda, come compenso al danno oggettivamente e scientemente prodotto nei confronti di Matera, promette di dare tutto il suo contributo alla proclamazione di Matera città della cultura europea 2019!
Con questa battuta avrà forse contentato il collega Adduce, che sul 2019 ha puntato tutto il futuro della sua città; ma ha sbagliato i calcoli e gli effetti, perché, inaspettatamente, ha creato una situazione anteriore al 1663, cioè al 350° anniversario della assunzione di Matera a capoluogo della provincia-regione di Basilicata, allorquando essa fu di forza distaccata dalla terra d’Otranto, ove – dicono le cronache – viveva di vita tranquilla, ricca di popolazione e di grano. Prima di arrivare a Matera, si era tentata la collocazione del capoluogo della novella provincia a Stigliano, Irsina, Tolve, Tursi, Vignola… Si era tentata anche la via di Potenza. Ma la città fu ritenuta poco adatta per clima, per collocazione geografica e per orografia. Insomma fu dichiarata inidonea, anche se qualcuno dice che a Potenza non si gradiva un potere giudiziario e politico che limitasse fortemente il potere baronale locale!
Quale che sia stato il motivo, sta di fatto che Matera e Potenza si voltarono sempre le spalle, separate dalle impervie montagne delle Dolomiti lucane. Potenza si proiettò verso Napoli; Matera verso la Puglia e l’Oriente; Matera fu feudale e agricola, Potenza ebbe attività terziarie e soprattutto professioni. E non fu un male per essa, avendo avuto una più nutrita schiera di dottori, oltre che una Chiesa molto più libera, obbediente al re prima ancora che al papa. Potenza, per tutto il Settecento, fu infatti illuminista, repubblicana nel 1799. Repubblicano fu anche il suo vescovo, caduto sotto la furia della reazione borbonica. Matera, invece, rimasta sotto il controllo di una Chiesa controriformista e sotto la tutela del potere giudiziario-politico della Regia Udienza, fu feudale, monarchica nel 1799. Nel 1806, per punirla della sua pervicace fedeltà borbonica, il nuovo governo francese, con Giuseppe Bonaparte, assegnava il ruolo di capoluogo di provincia a Potenza, togliendolo a Matera. Per rivalsa, per tutto il Risorgimento, mentre Potenza fu liberale, Matera continuò a professare la sua fede borbonica, supplicando il ritorno al ruolo di provincia. Sta di fatto che il Risorgimento potentino si chiudeva con Piazza 18 agosto, quello materano con l’eccidio Gattini, ritenuto un simpatizzante liberale. Avvenne poi che, a ridare dignità a Matera, intervenisse, con un semplice telegramma, Mussolini, il quale ridava alla città il ruolo di capoluogo di provincia. Potenza e Matera erano ormai allo stesso livello, anche se la provincia di Potenza risultava essere il doppio di quella di Matera, con evidente squilibrio che, fino a qualche anno fa, si cercava di correggere, auspicando la istituzione di una terza provincia a Melfi, desiderosa di averla.
Che cosa, infatti, significa avere una provincia, lo dice la difesa a denti stretti del ruolo di Potenza operata dal sindaco Santarsiero e dall’intero Consiglio comunale potentino. E lo dice, nella storia, il grande exploit demografico, edilizio, urbanistico, culturale ed economico che ebbe la città di Matera nel 1663 e nel 1926, alla data del suo riconoscimento a capoluogo di provincia. Si può facilmente capire, perciò, che cosa significherà per la città di Matera la perdita dello stesso ruolo. Certamente ci sarà un immediato svuotamento demografico, edilizio e urbanistico, con gravissime conseguenze economiche, soprattutto in coincidenza con l’odierno tracollo dei salottifici, della Ferrosud e della valle del Basento, che, nel generoso impegno del sindaco Santarsiero, dovrebbe essere compensato dalla proclamazione di Matera a capitale della cultura europea 2019 (se ci sarà). Invece, si voglia o non si voglia, Matera ormai non sarà nulla più di Montalbano, Ferrandina, Pisticci, Miglionico, destinata a franare verso altre località…
Al contrario, Potenza si trova ad essere capoluogo di regione e di provincia nello stesso tempo, con una sovrapposizione incongrua, che ricorda i lucidi dei geometri e degli ingegneri. E’ un doppio e inutile lusso che in una regione di meno di 580.000 abitanti non ci si può consentire. Ho sempre sostenuto la tesi della inutilità e costosità della Regione Basilicata da almeno vent’anni. Perciò non mi si può accusare di revanchismo e campanilismo. Ritengo, peraltro, che il campanile sia una delle cose più nobili e più belle che un paese o un borgo o una città possa avere. Ed è vero, sotto questo profilo, che il campanile di Matera ha sempre suonato campane “marine“, cioè pugliesi. Oggi, privata di tutte le sue funzioni di servizio a favore di Potenza, può cercare la salvezza solo in una economia produttiva. Ha bisogno, cioè, di entrare in un’area forte, qual è la Puglia, verso la quale è naturalmente portata e al cui interno può esprimere tutto il suo potenziale. L’esempio di Jesce deve pur significare qualcosa, nonostante tutto e nonostante gli ultimi esiti, che, forse, anch’essi, stanno a significare il disimpegno della Regione Basilicata verso la città di Matera. Oggi si tratta di recuperare millenni di storia dopo 350 anni di incongruità. Lo dice il geografo Giuseppe Isnardi, voce non sospetta, che, nel 1955, al tempo della Commissione Friedmann e dell’indagine su Matera, definiva questa un “assurdo geografico della regione Basilicata, cui Matera è fatta appartenere… Natura e storia [infatti] assegnano concordemente Matera, sin dall’età classica alla regione apula (e ”peucezia” in particolare), non alla Lucania, cui abbastanza recentemente si è voluto far corrispondere, contro ogni evidenza appunto di natura e di storia, la, se mai, puramente storica Basilicata”. E’ come dire che il Consiglio comunale di Potenza e il sindaco Santarsiero hanno saggiamente restituito Matera alla sua storia e geografia, correggendo un assurdo. La classe politica materana, di conseguenza, non può essere da meno e non può dimostrarsi meno saggia di quella potentina, sottraendosi e sottraendo la città al referendum per un suo passaggio alla Puglia. Che cosa poi succederà della regione Basilicata, è cosa che riguarda altri, perché d’altri essa è. Anzi, a detta del geografo Giuseppe Isnardi, essa è “regione assolutamente priva di unità fisica, anzi inesistente, in fatto di pur approssimativa coincidenza di caratteri e limiti fisici con una entità regionale in senso storico-amministrativo”. Insomma, il giocattolo si è rotto. E sarà difficile ripararlo.
Giovanni Caserta (tratto dal Quotidiano della Basilicata)
Io voterei anche a favore del distacco, ma in Puglia come saremo trattati??
Se qualcuno è a conoscenza dei PRO e dei CONTRO può elencarli tranquillamente a beneficio di chi legge.
secondo me peggio ancora per vari motivi tra cui aumento notevole dell rc auto,
Mamma mia che paura…ahahahahah
DAL QUOTIDIANO DI IERI :
-“HO SEMPRE SOSTENUTO LA TESI DELL INUTILITA’ E COSTOSITA’ DELLA REGIONE BASILICATA DA ALMENO 20 ANNI.PERCIO NON MI SI PUO ACCUSARE DI REVANESCISMO E CAMPANILISMO.RITENGO,PERALTRO,CHE IL CAMPANILE SIA UNA DELLE COSE PIU NOBILI E PIU BELLE CHE UN PAESE O UN BORGO O UNA CITTA’ POSSONO AVERE.ED E’ VERO SOTTO QUESTO PROFILO CHE IL CAMPANILE DI MATERA HA SEMPRE SUONATO CAMPANE “MARINE”CIOE’ PUGLIESI..OGGI,PRIVATA DI TUTE LE SUE FUNZIONI DI SERVIZIO A FAVORE DI POTENZA ,PUO CERCARE LA SALVEZZA SOLOIN UN ECONOMIA PRODUTTIVA.HA BISOGNO ,CIOE’,DI ENTRARE IN UN AREA FORTE ,QUAL’ E’ LA PUGLIA ,VERSO LA QUQLA E E’ NATURLAMENTE PORTATA E AL CUI INTERNO PUO’ ESRPIMERE TUTTO IL SUO POTENZIALE ” prof .Giovanni Caserta storico intellettuale materano ed ex consigliere regionale PCI
DAL QUOTIDIANO DI IERI :
-”HO SEMPRE SOSTENUTO LA TESI DELL INUTILITA’ E COSTOSITA’ DELLA REGIONE BASILICATA DA ALMENO 20 ANNI.PERCIO NON MI SI PUO ACCUSARE DI REVANESCISMO E CAMPANILISMO.RITENGO,PERALTRO,CHE IL CAMPANILE SIA UNA DELLE COSE PIU NOBILI E PIU BELLE CHE UN PAESE O UN BORGO O UNA CITTA’ POSSONO AVERE.ED E’ VERO SOTTO QUESTO PROFILO CHE IL CAMPANILE DI MATERA HA SEMPRE SUONATO CAMPANE “MARINE”CIOE’ PUGLIESI..OGGI,PRIVATA DI TUTE LE SUE FUNZIONI DI SERVIZIO A FAVORE DI POTENZA ,PUO CERCARE LA SALVEZZA SOLOIN UN ECONOMIA PRODUTTIVA.HA BISOGNO ,CIOE’,DI ENTRARE IN UN AREA FORTE ,QUAL’ E’ LA PUGLIA ,VERSO LA QUALE E’ NATURALMENTE PORTATA E AL CUI INTERNO PUO’ ESPRIMERE TUTTO IL SUO POTENZIALE ” prof .Giovanni Caserta storico intellettuale materano ed ex consigliere regionale PCI
voltabandiera che ti hanno promesso per promuovere sta farsa?
Alle prossime elezione, sig Di Lorenzo, non esce neanche se Matera la fa diventare capitale!!!
Incoerenza!!! Questa generazione di politici è quella che dobbiamo mandare a casa!!! Hanno rovinato tutto, e non è ancora finita (se non ci svegliamo)!!! Non serve andare in Puglia, basta andare a casa TUTTI!! Sono TUTTI marci!! Riordinare TUTTA la classe politica comunale e regionale!! Svegliamoci!!!!!!!!!!!!!
Di Loré, a parole tue?
ahahahahahahahahahah….
Attualmente,ancora non sisà se siamo o no provincia:
Se non saremo più provincia, credo di essere purtroppo d’accordo
e il consigliere Scarola dove sta??
non ha firmato?? eppure se non esso qualche giorno fa, si era detto pro-referendum o sbaglio??
Queste le conseguenze causate da chi ha avuto l’arroganza (giunta potentina) di voler concentrare tutto su Potenza, e l’immobilismo di una classe politica durata sino a domenica scorsa. Sono d’accordo, purtroppo, per l’azione referendaria, solo per la ormai quasi certa soppressione della provincia di Matera , la mozione presentata dagli 11 consiglieri comunali, ai quali va il mio ringraziamento, parla chiaro. Matera non può ricoprire un ruolo marginale, CHE SE LO METTANO BENE IN TESTA.
ancora dobbiamo sapere se continueremo a esser provincia….questi già chiedono di andare in puglia….ma per piacere……poi che fior fior di gente ha firmato sta mozione…..angelo tosto, perniola, angelino……MAMMA MIA, CI PENSATE???? POI CI LAMENTIAMO…..PRIMA VOTIAMO STI PERSONAGGI E POI VOGLIAMO ANDARE IN PUGLIA PER RIMEDIARE AGLI ERRORI????
NO AL REFERENDUM, NO ALLA PUGLIA
SI ALLA PROVINCIA DI MATERA IN VITA……anche se purtroppo c’è chi gufa contro….
In poche righe hai scritto una valanga di sciocchezze.. invece di dire no a tutto, informati un pò meglio sulla questione e dopo ragiona con la tua testa, invece che con gli slogan.
Materano 101% solo nel nome vero ? Anonimus, non ti è consentito denigrare il nome di chi, comunque, propone qualcosa che dovrà essere valutata dai cittadini di questa splendida città. mai sentito parlare di democrazia ? Il referendum ne è il principale emblema. Forse devo spiegarti cosa significa emblema: simbolo!!! Favorire un referendum non è sbagliato, perchè poi è la gente chiamata a votare che decide. Puoi sempre cambiare residenza e trasferirti a Potenza, oppure a San Severino Lucano, ma non puoi negare ai cittadini di Matera di decidere del loro futuro. I personaggi a cui fai riferimento sono, probabilmente, quelli che ti hanno ridotto in questo stato. Sono quelli che non hanno battuto ciglio quando il Consiglio Comunale di potenza ha deciso di tenere tutto, di far morire Matera, togliendole la Provincia. Decisione che non competono ai Consiglieri comunali di questa città che, al contrario, si sono battuti nel loro consiglio (per quanto potesse contare, visto che la decisione veniva presa nelle sedi dei partiti di governo (PD, PDL, IDV, UDC), già, perchè forse ti sfugge che il governo Monti è sostenuto da tutti i partiti, e tutti i partiti sapevano del decreto di stabilità. Matera vuole il referendum. Non è detto che al momento del voto tutti decidano per il SI, ma quantomeno tutti potranno essere protagonisti di decidere delle sorti di questa città. E la prossima volta che insulti la gente, abbi almeno il coraggio di dire chi sei !!!
E poi aggiungo che è vero che gli altri consiglieri stanno aspettando di vedere cosa accade a Roma, anche se quasi tutti sanno che la Provincia di Matera non c’è più…. La sfilata funebre di domenica ne è la dimostrazione. I soliti noti truffatori che sono venuti a Matera per dire solo cavolate, senza che nessuno di loro ha mai detto che è stato commesso un solo grave errore, cioè quello di consentire che Potenza accentrasse in se ogni funzione. Sappiate che nessuno a POtenza, ancora oggi, ha avuto un attimo di ripensamento, sappiate che ancora oggi, a Potenza, ci definiscono come ha fatto un loro Consigliere comunale, quando ha detto che siamo dei contadini, che non conosciamo la civiltà perchè solo sino a 50 anni fa vivevamo nelle grotte, con i porci e le capre… Questo è quello che pensa di Noi il popolo eletto dai Nostri politici (onorevoli e consiglieri regionali) quale unico popolo della Regione Basilicata. I Nostri politici hanno decretato la morte di questa città, a Noi il compito di farla rinascere.
ANGELINO tra i firmatari. Angelì, ma almeno leggile le cose che firmi! Adduce non ti ha sgridato?
se ci sarà un ripensamento a Roma, che sia per la provincia unica lucana a Matera, visto che il ministro ha affermato che sarebbe stata una trovata geniale, e non il mantenimento delle 2 province.. se può modificare la legge che la modificasse in questo senso, altrimenti REFERENDUM e tutti in Puglia, piuttosto che essere un paesone di una delle “regioni” più ridicole d’Italia, che presto scomparirà insieme all’inutile e sanguisuga putenz..
p.s. come fa ad affermare un ministro che il sindaco Santarsiero non a voluto la provincia unica a Matera.. ma SCHERZIAMO!?! se il ministro vuole, in un istante può modificare il progetto lasciando alle 3 regioni con solo 2 province, la provincia unica nella città non capoluogo di regione, visto che la trova anche una “genialata”..
che prendesse SUBITO PROVVEDIMENTI!!
Talmente belle e suggestive da sembrare finte. Nel mondo ci sono città che hanno la particolarità di essere scavate nella roccia. Non sono tante e quelle poche il più delle volte fanno parte dei Patrimoni Unesco. In Italia il nostro fiore all’occhiello è Matera.
Matera
Matera è famosa in tutto il mondo per gli storici rioni Sassi che costituiscono il centro storico della città e nel 1993 sono stati iscritti nella lista dei Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. http://viaggi.virgilio.it/curiosita/citta-nella-roccia-petra-matera.html
Commento di ieri sulla prima pagina di Virgilio, come ci ha ridotto la classe politica filopotentina, si era a conoscenza già da tempo del rischio che correva la provincia di Matera, e cosa hanno fatto? A livello parlamentare nulla ed addirittura abbiamo permesso ad un ignoto sindaco di un fantomatico paese e la sua scellerata giunta di decidere sul futuro della ns. citta.
Basta con le farse è l’ora dei fatti, ma che siano i cittadini i protagonisti e non i politici, , il mondo sta cambiando, e quando arriverà il cambiamento facciamoci trovare pronti, perchè il popolo sarà decisivo sulle scelte politiche-socio-economiche del proprio paese.
Hai letto il commento a quell’articolo?
Angie61pienamente d’accordo con te.
per materano 101%,visto che denigri i 12 consiglieri che hanno firmato la mozione refendaria vuol dire che sei un le……no dei politici potentini e sei un accanito sostenitore del clientelismo e dello scellerato governo che abbiamo in città perchè nn vi fate i bagagli tutti insieme andandovene fuori dalle pa..e è ci lasciate in pace di decidere il nostro futuro.
Questa si chiama democrazia cosa ha voi sconosciuta.
Caro Direttore,
mi chiamo Gennaro Di Gennaro anni 53, vivo a Rimini da 20 anni, ma sono nato a
Matera; le scrivo in merito all’articolo sulla partita di Basket giocata nella
“città dei Sassi”.
In questi anni di cambiamenti in cui le province vengono accorpate, eliminate
o spostate in altre regioni, volevo comunicarLe che attualmente Matera è ancora
in Basilicata, anche se a breve vorrebbero accorparla nella regione Puglia.
Sono un appassionato di sport e in generale leggo molti articoli, negli anni,
i giornalisti, hanno “spostato” Matera in Calabria, Puglia e Molise, ma non
eravamo mai arrivati in Abruzzo, bellissima regione ma tanto lontana da Matera.
Dopotutto la mia regione ha già due nomi, oltre a Basilicata, è chiamata anche
Lucania, perché cercare altri nomi…
Cordiali saluti
Gennaro Di Gennaro
Per tutti coloro che critica il comitato pro referendum, che si sente Basilisco o Lucano, che non vuole andare in Puglia perchè ha paura mah! Perchè non organizzate un referendum a livello REGIONALE per far decidere all’intera popolazione lucana chi deve essere l’unico capoluogo tra noi e pz? Se vince pz allora tutti zitti e continuiamo a subire ma almeno sapremo che non contiamo niente per l’itera regione e non solo per un consiglio comunale interessato.
Pedicini che c’è le orecchie ti fanno tanto male da scrivere un comunicato privo di contenuti se non quello di scopiazzare la nota dei tuoi “superiori”
Sei ridicolo e sottomesso come i tuoi colleghi VERGOGNA !!!!!!!!!!!!!
,,,Pedicini forse non sa leggere!!
Raffa non serve innervosirsi con quelle “persone”…
Se fai forse un bel disegno capisce qualcosa…
Idem per Angelino…
non collegatevi a chi da cittadino fa qualcosa (d’accordo o contrari) ma cercate di fare qualcosa Voi prima!!
mi correggo…tempo scaduto…
Scusate ma non sono d’accordo sulle critiche a Pedicini ed al PDL.
Io credo che la questione sia molto complessa, e non vada affrontata “di pancia”.
Domenica al Comunale la Politica lucana si è (MEGLIO TARDI CHE MAI) accorta che forse è necessario lavorare insieme x raggiungere qualche risultato; che male c’è se si attende l’esito del lavoro che i parlamentari lucani tutti (almeno spero!!) faranno per salvare la nostra provincia? Poi se va male si vedrà, ed allora ben venga il referendum, ma allora non sembrerà che viene agitato come una minaccia, allora davvero sarà carico di significato ed veramente i cittadini potranno/dovranno decidere!! Se invece il risultato di tenere 2 province in Basilicata venisse raggiunto allora nessuno impedirebbe di intavolare ragionamenti con i comuni della Murgia, che allora potrebbero essere loro interessati a venire da noi, nella nostra provincia, rafforzandola, e permettendoci di contare di più, con buona pace dei potentini!
In questo momento, a mio avviso, è necessario avere buon senso, fermo restando che la nostra propensione verso l’area murgiana è innegabile, NESSUNO PUO’ TOGLIERCELA, ed andrà rafforzata sempre più, in ogni caso!!
x Materano doc: Per questo non c’è problema, a Roma tutto sarà deciso entro martedi prossimo. La mozione presentata dai 12 consiglieri non sarà presa in esame prima di tale giorno.
x il consigliere PEDICINI: la mozione presentata dai 12 consiglieri, non mi sembra un gesto prematuro ed affrettato come lei sostiene, ne tantomeno vuol dare un’impressione di ripicca verso Potenza. Ma scherziamo? Dare l’impressione di ripicca verso Potenza? Verso quella giunta che la mattina dopo aver approvato quella delibera ,che cancellava l’ipotesi di avere come provincia unica di Basilicata Matera, (subordinata approvata ed indicata dallo stesso consiglio Regionale e consguentemente lodata dallo stesso Ministro GRIFFI) altro non fece che correre a Roma per consegnarla, come a voler temere che qaualc’uno potesse sottrarle quel prezioso documento? Ciò detto,secondo Lei l’iniziativa dei 12 Consiglieri sarebbe un gesto di ripicca? Mi coglie di sorpresa , da Lei una simile dichiarazione non me la sarei mai aspettata. Potenza ha vinto facile, sfruttando la tutela di quella legge che prevede la sede della provincia nella città più popolosa, trascurando l’estensione del territorio. Tornando alla mozione, io l’ho letta, e quando si legge ….considerato che…..ecc..ecc ci sono delle condizioni, in mancanza delle quali si darebbe il via al Referendum. Pertanto TUTTO SI SUBORDINA AD UN’ EVENTUALE ESITO NEGATIVO DELL’ITER PARLAMENTARE DANDO COME RISULTATO LA CANCELLAZIONE DELLA PROVINCIA DI MATERA, CHE CIO’ AVVENGA A NOVEMBRE O GENNAIO O MARZO O LUGLIO POCO CONTA.. bene hanno fatto i 12 consiglieri, con questa mozione stanno dando e ci stanno dando, una volta tanto, l’impressione di essere VIVI, altro che ripicca verso Potenza. Aggiungo, il referendum è una realtà democratica che dà la possibilita di espressione anche a chi la pensa in modo diverso da me da Lei e da chiunque altro.
Ma perchè la politica non sa mai essere chiara, sincera e onesta ? E’ evidente che vi sia una chiara responsabilità delle forze politiche (tutte) regionali e nazionali in quanto accaduto perchè non hanno saputo (e voluto) portare a Matera la unica provincia della Lucania, come suggeriva la legge 135/12, che lasciava alla due città il compito (l’onore e l’onere) di decidere quale tra esse dovesse rimanere capoluogo di provincia. E LA POLITICA LUCANA HA SCELTO POTENZA !!!! Questa è la prima verità. La seconda verità è che la politica ha paura del referendum, perchè l’eventuale fuoriuscita di Matera dal territorio lucano significherebbe la morte anticipata della regione Basilicata (cosa che comunque accadrà nei prossimi anni – vedi programma della Fondazione Agnelli) e, con essa, la morte dei nostri incapaci uonìmini politici, i quali si troverebbero nella pericolosa sistuazione di confrontarsi con politici di eccellenza e con territori ben più vasti (Puglia e Campania). La terza verità è che la politica conta ancora di lavarsi la faccia sperando che il Governo riveda la sua decisione, riassegnando la provincia a Matera, sì riassegnando perchè, di fatto, la provincia ci è stata tolta con il famoso dibattito consiliare potentino del 22 ottobre 2012. Se tanto dovesse accadere (cioè restituzione della politica a Matera) tutti i partiti vorranno prendersi i meriti, dicendo “grazie a noi Matera è capoluogo di Provincia”; se tanto non dovesse accadere, gli stessi partiti diranno “abbiamo fatto il possibile, la colpa non è nostra, Governo ladro !!!!”. Ecco perchè la nota della PDL è stonatissima, perchè si adegua alla voce dei partiti – padroni, appogginadoli spudoratamente in questo tentativo di mettersi l’abito della domenica. Se uno crede nel referendum deve crederci a prescindere, e non solo quando è andato il morto al camposanto, altrimenti, cara PDL, non ha senso scrivere che al territorio pugliese ci accomuna la Murgia, tanto da costruire il polo murgiano “già radicato nella nostra storia. Morale. SIETE RIDICOLI PIU’ DEL PARTITO – REGIONE. Vergogna !!!!
Vedi Ale, purtroppo siamo alle solite !!!!!!!!!! il fatto che una persona possa cambiare idea e giusto ma che un consigliere o un politicante vedi PEDICINI E BRAIA SCRIVANO COMUNICATI DOPO CHE IL LORO “SUPERIORI” NE HANNO DATO IL NULLA OSTA E’ VEREMENTE DISGUSTEVOLE. POI CE LA VOGLIAMO PRENDERE CON ANGELINO, E NON PER DIFENDERLO E DAVVERO INGIUSTO
COMUNQUE CI SONO DUE COSE CHE IL GOVERNO CITTADINO NOSTRO DOVREBBE FARE E’ CIOE’ INDIRE IL REFERENDUM IN QUANTO IN DEMOCRAZIA IL POPOLO E SOVRANO!!!!!!!!!!!! E SUBITO DOPO RASSEGNARE LE DIMISSIONI IRREVOCABILI
Questa situazione, relativa alla Provincia di Matera, ha qualcosa di surreale. La sensazione è quella di vivere all’interno di una puntata dei SIMPSON. In particolare in quella puntata dove HOMER venne nominato, dai cittadini di Springfield, Commissario ai rifiuti. In breve tempo però la spazzatura comincia a “esplodere” in superficie, e l’intera città di Springfield è costretta a spostarsi letteralmente alcune miglia più lontano. Ecco…….. questo è esattamente ciò che sta accadendo alla nostra città. Dopo che per anni abbiamo eletto i vari Homer Simpson materani, per rimediare ai casini combinati da questi quattro POLITICANTI, oggi ci vediamo costretti a spostare, sebbene non fisicamente, la nostra città in Puglia..ahahahahahahhahaah MI SENTO DI DOVER RINGRAZIARE I VARI ANTEZZA, BRAIA, BUBBICO, ECC…. PER AVER OTTENUTO UN RISULTATO COSI’ ALTO (ossia quello di averci regalato la sensazione di vivere in una puntata dei SIMPSON)……….AHAHAHHAHHAHA SIETE RIDICOLI!!!!!!!!
Sospeso il riordino delle province per una proposta del Senatore Latronico sullo specifico caso della Basilicata.
Se caso mai dovessimo vincere questa battaglia, dal giorno dopo pensare subito ad allargare i confini della Provincia includendo tutti i comuni della murgia che non vogliono diventare periferia nell’area metropolitana barese (ricordo che i suddetti perderanno anche lo status di comuni, saranno quartieri di bari). Questo per due motivi:
1) Avere una provincia piu grossa potra evitare di rientrare in futuri disegni delle province.
2) Avremo una provincia piu grossa di quella di potenza e quindi l’asse della Regione si sposterebbe gioco forza anche da questa parte.
MATERANI, ALTRO CHE LE CHIACCHIERE, VIETATO DORMIRE! RISCOSSA!
D’accordissimo, solo con una provincia ed un area murgiana più forte potremmo avere speranza per il futuro.
E aggiungo anche i comuni dell’Alto Jonio che spesso ci hanno criticato per non aver preso mai in considerazione le loro istanze (roba da pacc). Che forse forse questa crisi, che ormai a Matera è decennale da quando il salotto ha iniziato il declino e è iniziata la spoliazione dei vari enti, potrà davvero portare ad una rinascita?
io ho firmato.
ovviamente se solo ci fosse un briciolo di possibilità per Mt provincia resterei a vita in basilicata.
Ma in caso contrario? ve l’immaginate che sarebbe? non ci voglio pensare. mi vengono i brividi!
SCIAMANIN IN PUGLIA PUGLIA PUGLIA…… ormai siamo fuori …decidete o PZ O BA a voi la scelta…
caro eus c,è un proverbio che dice chi lascia la via vecchia sa quella che lascia e non sa quella che trova,visto che i vecchi proverbi difficilmente si sbagliano non è che finiamo dalla padella alla brace tanto sotto molti punti di vista noi siamo sempre stati un pò provincia di pz quindi cerchiamo di restare lucani e tirare fuori l orgoglio dei materani…….ciao….
Quindi la tua idea di “orgoglio dei materani ” sarebbe quella di seguire gli antichi proverbi, restare immobili perchè non si sa cosa il futuro potrebbe riservarci ? Mettere la testa sotto la sabbia, tanto c’è qualcuno che decide anche per te. Complimenti, sei proprio il classico esempio del mediocre che non ha mai voglia di esporsi, nè tantomeno di prendere dei rischi nella vita. Bravo bravo, le prossime elezioni vota come sempre chi ti ha offerto un tramezzino in più.
peggio di cosi non SI puo’…. FIERI DI DIVENTARE PUGLIESI…
Se Matera resta un capoluogo, la prima cosa che dobbiamo fare è prendere quelle 6.000 persone che hanno firmato per diventare pugliesi e portarle al CEP di Bari! Quella è casa vostra, non MT! 😉
Se invece Matera diventa un ” paesotto ” in provincia di Potenza, manderemo te a pulire i marciapiedi di via del Gallitello… o se preferisci a tagliare il prato al Viviani.
caro lucanus sicuramente si vive meglio al cep di bari che dove vivi te.
o forse vivi delle fregnacce che leggi nei giornali,beh allora dovresti vederlo di persona cos’è diventato da qualche anno il cep . quanti minus habens,poveri noi
i materani conoscono bene bari e la puglia in generale perchè geograficamente e culturalmente sono simili, lucanus vivrà sulle montagne secondo me.
sogna tu sogna……