OSPEDALE DI TINCHI. SMOBILITA ANCHE LA MEDICINA
TINCHI DI PISTICCI – Rischia ormai di degenerare e di assumere toni ancora più gravi il contenzioso sulla sorte dell’ospedale di Tinchi, per il quale sembra essersi instaurato, ognuno arroccato verso le proprie posizioni, un vero e proprio braccio di ferro tra Asl da una parte ed i membri del Comitato per la Difesa dell’Ospedale e dei Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto dall’altra, intenzionati a mantenere al oltranza il presidio sul tetto e a non arrendersi prima di aver avuto ampie assicurazioni sul mantenimento del nosocomio. Martedì mattina la nuova puntata di una interminabile telenovela ha ancora più esacerbato gli animi dei manifestanti, più arrabbiati del solito, dopo aver appreso dello smantellamento del reparto di Medicina. La protesta è salita di tono contro la Direzione Sanitaria e sono annunciate nuove e più eclatanti manifestazioni di protesta. La grande manifestazione popolare evidentemente non ha prodotto i risultati sperati. Durante la manifestazione di lunedi scorso, Domenico Giannace, già sindaco di Pisticci. aveva, fra l’altro, polemicamente accusato la direzione sanitaria di aver impedito l’uso dei servizi igienici. Il presidio continua dunque e promette ulteriori colpi di scena in una estate torrida che mette a dura prova il fisico ed il morale dei manifestanti, alcuni dei quali nei giorni scorsi hanno accusato dei malori. Il Comitato Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto ed il Comitato Difesa Ospedale hanno commentato con grande soddisfazione il successo della manifestazione popolare, conclusasi alla mezzanotte di lunedì scorso davanti all’Ospedale. Quasi mille persone, provenienti da tutti i comuni del metapontino, hanno salutato con applausi gli interventi dei rappresentanti dei Comitati in lotta (Nicola Dolce, Pietro Tamburrano, Domenico Giannace), dell’attore lucano Ulderico Pesce, del consigliere regionale Nicola Benedetto, del sindaco di Bernalda Leo Chiruzzi che ha partecipato alla manifestazione col gonfalone di città e con la giunta comunale. Anche il sindaco di Pisticci Michele Leone, ha voluto salutare sul tetto più alto dell’ospedale i dimostranti lì asserragliati ormai da 14 giorni e 14 notti. I Comitati fanno rilevare in una nota che da parte delle istituzioni intervenute è stato garantito l’impegno a difesa dell’Ospedale nei rispettivi contesti istituzionali. I dimostranti hanno ribadito che non scenderanno dal tetto fino a quando gli impegni di ripristino di tutti i servizi ospedalieri sottratti alla cittadinanza non saranno garantiti ed invitano le Associazioni, i Movimenti, le Parrocchie, Caritas e Avis dell’area metapontina, le Forze sindacali e i rappresentanti istituzionali a costituire un fronte unico di lotta per la conservazione dei servizi sanitari nel nosocomio pisticcese. Propongono che la resistenza contro chi opera per la chiusura dell’Ospedale sia attuata con maggiore forza e convinzione. L’accorato appello dei Comitati è diretto con uguale calore alle Associazioni laiche e cattoliche, ai Parroci, ai giovani, perché questa lotta è umanitaria, è cristiana, per far “tornare la speranza e la fiducia nei tanti cittadini sani e malati”. In questa lotta non ci sono obiettivi partitici, ideologici o interessi particolari. Il problema è sociale, e come tale lo si vuole sentire e affrontare.
Giuseppe Coniglio
LA CRONACA DELLA GIORNATA NEL COMUNICATO INVIATO DAI CITTADINIATTIVI DI BERNALDA E METAPONTO
IL PRESIDIO SI ALLARGA ALLA DIVISIONE DI MEDICINA
Alle ore 11,00 di stamane una parte dei manifestanti asserragliati sul tetto dell’Ospedale di Tinchi ha occupato anche la divisione di Medicina sita al 2° piano dello stesso.
Ciò al fine di contrastare l’ordine emanato dalla direzione generale ASM (Azienda Sanitaria del Materano) a una squadra di operai giunti da Policoro, per smantellare le attrezzature e i letti di degenza siti nella divisione di Medicina ormai chiusa dai provvedimenti dei giorni scorsi.
I dimostranti hanno opposto resistenza passiva sdraiandosi sul pavimento del corridoio del 2° piano.
Dopo l’intervento della Polizia e del consigliere regionale Nicola Benedetto che ha telefonato a un dirigente ASM, è arrivato in modo ridicolo e grottesco il contrordine di sospensione dello smantellamento tentato.
I dimostranti hanno comunque deciso di mantenere, oltre al presidio del tetto più alto dell’ospedale, anche quello iniziato oggi nel reparto di Medicina, per evitare altri “tiri mancini” ad opera della dirigenza aziendale.
Chiedono inoltre che venga loro fornito un formale elenco inventariale di ogni attrezzatura esistente in tutto l’Ospedale di Tinchi, al fine di evitare ogni ulteriore e indebita sottrazione di materiale appartenente al nosocomio stesso.
I cittadini hanno diritto di conoscere la consistenza e la destinazione di un patrimonio pubblico costato molto allo Stato e destinato a sanare le loro infermità.
Non permetteranno a chicchessia di mettere le mani su questo patrimonio, alienandolo dalla sua originaria destinazione.