Manifestazione studenti a Matera, Angelino plaude al Questore di Matera Pasquale Errico.
Quella foto diffusa dagli organi di stampa che ritrae le forze dell’ordine in compagnia degli studenti in testa al corteo che ha manifestato sabato mattina a Matera per sollecitare l’attenzione delle istituzioni verso le emergenze che riguardano gli istituti scolastici del Materano ha confermato non solo la maturità dei nostri ragazzi ma ha messo in evidenza quel senso di appartenza al nostro territorio che contraddistingue la nostra comunità e per questo in qualità di consigliere comunale sento il dovere di ringraziare il Questore di Matera Pasquale Errico per il grande risultato raggiunto.
La scelta delle forze dell’ordine di condividere i problemi degli studenti e di marciare insieme per rivendicare i diritti in ambito scolastico ha permesso di scrivere una pagina alto valore culturale e civile in una città che si candida a capitale europea della cultura nel 2019 ma che detiene già il titolo di città della pace e dei diritti umani.
Credo che questa giornata sarà ricordata a lungo non solo dagli studenti ma anche dalle forze dell’ordine e dai cittadini che si sono ritrovati nel centro storico materano ad assistere anche per qualche minuto alla manifestazione pacifica che ha visto insieme forze dell’ordine e mondo della scuola uniti per un solo obiettivo: migliorare le condizioni di studio sul nostro territorio senza trascurare un aspetto importante, quello della sicurezza.
Giovanni Angelino, Consigliere comunale UDC
Pioggia e nuvole non hanno fermato gli studenti materani scesi in piazza nella mattinata di sabato 17 novembre per l’International Students’ Day, quella che viene riconosciuta come Giornata Internazionale per il diritto allo studio. “Presente” hanno risposto tanti giovani studenti, scesi in piazza contro la legge n.953 (ex DDL Aprea) che non garantisce il diritto di assemblea e prevede l’ingresso di privati nei consigli di autonomia in cui, fra l’altro, diminuirà ulteriormente il numero di rappresentanti degli studenti.
Gli studenti si sono espressi anche contro le politiche di austerità attuate dal Governo Monti, che continua sulla stessa falsariga di quelle fallaci già attuate in precedenza, in particolare dall’ex Ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini. Tali politiche prevedono ulteriori tagli alla scuola pubblica, di pari passo con un aumento dell’età pensionistica dei docenti. Ne consegue, dunque, che il livello degli insegnamenti cala e che ciò, insieme alla mancanza di strumenti adeguati, comporta gravi disservizi per gli studenti, che col passare degli anni diventano più insicuri e guardano con timore reverenziale al loro futuro nel mondo del lavoro.
Altro tema di discussione è stato quello della “privatizzazione del sapere”, come recitava lo striscione di apertura del corteo partito da Piazza Matteotti. E’ palese che la politica stia investendo in un’idea di scuola ben diversa da quella pubblica. Basti pensare che sono stati stanziati 223 milioni di euro per le scuole paritarie e che, nonostante l’austerity, tali fondi giungeranno perfettamente intatti alle scuole private. Insomma, mentre alle scuole pubbliche vengono tagliati fondi destinati all’avanzamento tecnologico od a garantire strutture sicure, il governo continua a sponsorizzare le scuole d’élite.
Tra i cardini del diritto allo studio c’è da sempre quello dell’edilizia scolastica, ed è di questo che ha parlato Rossella Tritto, studentessa del Liceo Artistico. Le strutture sono fatiscenti, le scuole cadono a pezzi, le aule sono sovraffollate e fare lezione diventa più difficile, giorno dopo giorno. Questo sostanzialmente il pensiero dei ragazzi di tutte le scuole del materano. Si pensi all’istituto Professionale Maschile, accorpato all’istituto Professionale Femminile “I. Morra” in seguito ad un cedimento strutturale dell’edificio situato in “Contrada Rondinelle”.
Importante anche lo spazio che i ragazzi hanno voluto dedicare alla storia del 17 Novembre. Giovanni Montemurro, della consulta provinciale studentesca, ha infatti aperto il corteo con alcuni racconti legati a questa data: “Nel 1939, a Praga – ha detto lo studente materano – squadre di tedeschi nazisti uccisero capi di associazioni studentesche, su ordine di Hitler, che così puniva una manifestazione spontanea cui gli studenti avevano dato vita due giorni prima. Ad Atene invece, nel 1973, un carro armato del Governo militare greco, abbattè i cancelli del Politecnico, passando sopra alcuni studenti che vi si erano arrampicati in segno di protesta contro il regime. Nuovamente a Praga, nel 1989, un corteo studentesco decise di abbandonare il percorso previsto per la loro manifestazione per continuare nel centro della città: la polizia, però, ricevette ordine di reprimere la manifestazione violentemente e ciò provocò parecchi feriti…”.
In tutta Italia, nel 2012, questo 17 Novembre ha un significato importante dal punto di vista degli studenti. Centinaia sono stati i feriti in tutta la penisola, in seguito agli scontri di piazza tra forze dell’ordine e manifestanti. Gli studenti materani, invece, hanno scelto di distinguersi e di porre in risalto le loro reali rivendicazioni, impedendo di fatto a giornali e politici di amplificare i risvolti “violenti” e far passare in sordina gli intenti dei manifestati. E’ per questo che prima del corteo alcuni rappresentanti degli studenti hanno deciso di fare una fotografia insieme al Questore Pasquale Errico e ad alcuni membri delle forze dell’ordine di Matera, dimostratisi disponibili e disposti a dialogare pacificamente con i manifestanti.
Nonostante vivano una situazione difficile, nonostante la possibile soppressione di un Ente importante come la Provincia, studenti e forze dell’ordine di Matera hanno deciso di rappresentare l’esempio vero della democrazia. Fare fronte comune e cercare di fornire una risposta di coesione sociale e morale alla politica che continua a fare orecchie da mercante di fronte a rivendicazioni chiare, lungimiranti e democratiche, come sono quelle degli studenti, forse troppo lontane dagli intenti oscuri, oligarchici e amorali dei nostri governi.
“La giornata di oggi, quelli che sono stati i suoi preparativi e quelli che ne saranno gli sviluppi, sono la conferma di quanto gli studenti rappresentino una risorsa fondamentale per la società e di quanto essa debba cominciare a riservagli lo spazio che meritano. Gli studenti si fanno avanti con le armi della democrazia: il dialogo e la libera manifestazione. Hanno preso coscienza di quelli che sono i propri diritti e cercano gli interlocutori giusti con cui sognare e costruire il futuro” suggerisce Giuseppe Cicchetti, presidente del Coordinamento Regionale degli Studenti di Basilicata.
Roberto Colucci, studente materano.
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(nella foto di Roberto Colucci la partenza del corteo con le forze dell’ordine assieme agli studenti e alcuni momenti della manifestazione – foto www.sassilive.it)
Ti piace vincere facile… !!?
Condivisibilissime le motivazioni degli studenti, ma mi domando cosa centrano le bandiere con falce e martello o l’aver cantato l’inflazionatissima “bella ciao” con la manifestazione odierna.
A volte mi viene il dubbio (ma solo il dubbio eh!) che ci siano strumentalizzazioni politiche in queste manifestazioni…..ma di sicuro sbaglio, vero?
Anche se ormai è passato qualche annetto da quando non sono più uno studente provo a darti una risposta; i ragazzi hanno manifestato contro le politiche di austerità del Governo Monti ed essendo la sinistra comunista una forza di opposizione all’attuale esecutivo c’erano le bandiere con la falce e martello. Non vedo strumentalizzazioni in tutto questo, in queste occasioni chi non si sente rappresentato da certi simboli e bandiere si sposta in un’altra zona del corteo o della piazza. Presumo sarebbe successo lo stesso se ci fossero state anche bandiere di movimenti di opposizione di destra, com’è accaduto in altre città.
Quindi nonconforme, in risposta alla tua domanda, credo proprio di si, ti stai sbagliando.
E’ legittimo protestare, specie quando lo si fa in maniera civile e basata su questioni concrete: le pessime condizioni degli edifici scolastici. Ad ogni modo, credo sia altrettanto opportuno dare un consiglio ad alcuni studenti: meno Iphone, meno capelli alla moda e più ore sui libri.
Scusami Francesco, anche io non sono più studente da anni e sono stato sempre propenso alle manifestazioni senza simboli. Purtroppo a mio avviso certe manifestazioni sono strumentalizzate ed anche parecchio da alcuni partiti, e la cosa che più mi infastidisce è sapere che dietro molte manifestazioni contro i tagli alla scuola pubblica c’è il PD, quello stesso partito che ha votato a favore di tutti i provvedimenti presi da questo governo di banchieri e massoni.
Comunque ripeto, anche cantare “bella ciao” mi sembra parecchio fuori luogo.
P:S. Pure per me nel Ventennio ci sono state tantissime iniziative e leggi (la maggior parte a mio avviso) ottime ed utili per il Paese,credo che certe affermazioni come quella dell’ altro utente qui su lasciano il tempo che trovano. E’ tanto chiedere di sforzarsi a coniugare un paio di verbi? Ah il congiuntivo…..questo sconosciuto…..
Guarda nonconforme, secondo me il problema si presenta nel momento in cui Partiti o movimenti vari che non hanno mai mosso un dito su una questione, o ne sono addirittura complici, si presentano in piazza per ”inzuppare il pane” nelle proteste popolari. E succede spesso purtroppo, sopratutto col PD.
Per quanto riguarda la sinistra comunista, premessi tutti i suoi limiti, mi sembra sia stata coerente nell’opporsi a questo Governo sin dalla sua formazione e di conseguenza penso che quelle bandiere oggi fossero lì legittimamente. Per il resto roberto colucci ha spiegato meglio di me la situazione.
In risposta al tuo p.s., nel ventennio ci sono state alcune riforme di politica sociale riscontrabili nell’80% delle dittature di qualsiasi colore politico. A esse vanno aggiunte però iniziative di politica nazionale ed estera che possiamo definire ”stronzate pazzesche”. E chiudiamola quì, alla fine è un articolo su una manifestazione studentesca quindi non rubiamo la scena ai ragazzi.
Poi “Bella ciao” è una canzone interclassista, non comunista, come potrebbe essere, volendo, “Fischia il vento”. Ricordiamoci che i partigiani non erano solo comunisti!
l’italia è in rovina per colpa del comunismo……se esisteva il grande benito dovevano vedere come dovevano studiare……senza fare scioperi e rivolte
“SE ESISTEVA”????? Per come scrivi credo proprio che sia tu ad aver bisogno di tornare a studiare, magari ripartendo dall’asilo.
Sul ”contenuto” politico di quello che hai scritto non vale la pena nemmeno discutere, è meglio stendere un velo pietoso.
Sei imbarazzante.
Nessuna strumentalizzazione politica, tant’è vero che c’era uno striscione che recitava: “Stella, esci gli attributi”…e non mi pare che il Presidente Stella rappresenti l’estremo destro degli schieramenti politici. Agli studenti non interessa che sia destra o sinistra, le nostre rivendicazioni non hanno matrice politica e non conoscono strumentalizzazioni. Di solito alle manifestazioni ci sono molte più bandiere. Oggi la maggior parte erano bandiere italiane, oltre ad un bandierone “NO PZ” di colore azzurro. Se poi volete CONTINUARE a SPOSTARE l’attenzione su altro, beh, non sappiamo più cosa fare. Se uno si presenta con la bandiera di rifondazione comunista non ci permettiamo di cacciarlo, possiamo invitarla a posare, ma se non lo fa?
Poi si è cantato anche l’inno di Mameli, ma le vostre orecchie hanno forse udito solo “Bella Ciao”…
Lasciate stare strumentalizzazioni politiche ed evitate di strumentalizzare, voi per primi. Concentratevi su ciò che chiediamo, piuttosto che su cosa cantiamo o cosa abbiamo mangiato a colazione.
Lascia stare Roberto Colucci… in Italia le rivendicazioni dei diritti di studenti e lavoratori passano in secondo piano e fa più notizia la violenza dei black block e la repressione delle forze dell’ordine, a Matera si fa una manifestazione, che può essere presa ad esempio da tutto il Paese per metodi e contenuti, e l’attenzione cade sulle bandiere di Rifondazione e su Bella Ciao.
Democrazia significa anche lasciare libero chiunque di alzare la bandiera con il simbolo da cui si sente rappresentato e di cantare. La censura non ci appartiene, non saranno gli studenti a imporsi tra loro stessi
stupide regole inibitorie.
metodi e contenuti….. certo certo. Erano buone la focaccia di Paoluccio e la musica della camionetta 😉
I ragazzi che incontro vogliono studiare di più e meglio …abbiamo libri digitali ma crollano le aule,paradosso? No. Bandiere,colori e canti…il folclore di tutte le manifestazioni…cantate e sventolate le vostre bandiere liberamente ragazzi e non fatevi rubare sogni e futuro… Ho letto lo striscione dei ragazzi dell’istituto professionale,dove insegno,e l’ho trovato bellissimo: DI PROFESSIONALE NON VOGLIAMO SOLO LA SCUOLA MA ANCHE IL POLITICO. E partecipate. Gaber, cantava : la libertà non è uno spazio vuoto…libertà è partecipazione. Abbiamo tutti bisogno della carica e dell’entusiasmo per far cadere il muro di separazione tra cittadini e politica. E splenda il sole sulle vostre richieste,magari!
Ribadisco quanto ho affermato in precedenza: la mia era solo un’ osservazione, trovo giustissimo protestare contro i tagli poichè la cultura è alla base della vita democratica, quindi deve essere garantita a chiunque.
E comunque, bandiere e canti a parte, sono stato felice di aver notato una certa differenza tra le manifestazioni svoltesi in altre città e quelle svoltesi a Matera.