PROVINCIA DI MATERA: I LAVORATORI EX COSIN NON HANNO BISOGNO DI DEMAGOGIA MA TI IMPEGNI CONCRETI
“La Provincia di Matera ha sempre trattato la problematica dei lavoratori ex Cosin – ha dichiarato il vice presidente della Provincia di Matera, Giovanni Bonelli – con grande attenzione e profondo senso di responsabilità, sappiamo quanto ha fatto e quanto sta facendo il presidente Stella.”
“Chi fa riferimento, forse per errore, alla demagogia – ha proseguito Bonelli – è qualcuno che, in maniera pretestuosa, fa finta di ignorare l’impegno di tempo, personale e risorse che hanno visto l’Amministrazione provinciale in prima linea nel tentativo di recuperare prospettive per i 60 lavoratori coinvolti.
Quelle stesse persone che oggi millantano interesse e solidarietà, mentre accusano l’unico Ente che si è adoperato strenuamente nel tentativo di aiutare gli ex Cosin, nei mesi scorsi si sono guardati bene dal formulare proposte valide, eppure sedevano insieme a noi e ai Sindacati, ai tavoli di concertazione dedicati alla trattazione della vicenda.”
“Le difficoltà di bilancio, inoltre, è bene ricordarlo – ha spiegato il vice presidente dell’Ente di via Ridola – non hanno mai rappresentato una via di fuga perché, di fatto, sono condizioni oggettive di difficoltà che non hanno semplificato, quanto piuttosto aggravato il percorso di risoluzione della vicenda a cui noi non abbiamo rinunciato. Adesso, però, sarà fondamentale che i sostenitori dell’ultima ora dimostrino di tenere seriamente agli operai, perché quando arriveranno le proposte progettuali che la Provincia sta mettendo a punto dovrà essere loro premura prendere le parti del territorio che rappresentano e orientare positivamente le scelte che la Regione sarà chiamata a compiere. Allora sì, vedremo la qualità e la serietà di un impegno così tardivamente mostrato.”
VICENDA EX COSIN, INTERVENTO DEL CONSIGLIERE LUCA BRAIA
Nel primo pomeriggio di martedì 20 Luglio, presso il palazzo della Regione Basilicata di Potenza, si è tenuto un incontro chiave per le sorti dei 60 lavoratori APEA ex Cos.in., disoccupati ormai dal 7 Luglio scorso. Al tavolo oltre alla mia presenza anche quella dei rappresentanti sindacali, del Direttore Generale dell’amministrazione regionale dott. Nardozza , del Presidente della Provincia di Matera ed il presidente dell’APEA.
La demagogia, l’interesse politico e le difficoltà di bilancio contingenti a questo o quell’ Ente a mio parere, in questo momento, non contano… e nelle mie vesti istituzionali, così come demandatomi, mi impegno a sollecitare e sostenere una soluzione plausibile, compatibile, solidale e possibilmente stabile e soprattutto tempestiva: le ipotesi in campo da definire il prossimo 29 Luglio sono rappresentate da una serie di misure che passano dalla mobilità in deroga (da utilizzare in modo transitorio e per un tempo definito) attraverso l’utilizzo del Fondo Sociale Europeo, al finanziamento di nuovi progetti di manutenzione stradale che la stessa APEA stà preparando da finanziare grazie anche ad una specifica manovra finanziaria “correttiva” studiata appositamente dalla Regione Basilicata che consentirebbe alla Provincia di rispettare il patto di stabilità e liberare risorse economiche utili a finanziare le attività dell’Ente Provincia ivi compresa l’APEA.
Su queste ipotesi di lavoro messe in campo ad un tavolo , riunito forse un pò in ritardo, in cui tutti in maniera costruttiva hanno dato un proprio contributo, lavoreremo in maniera costante ed efficace coinvolgendo le parti sociali e le istituzioni con la prospettiva che – sentite le oggettive e contingenti difficoltà derivanti dalle scelte di Governo (Finanziaria e tagli vari) relazionate dal dott. Nardozza – soluzioni definitive e durature possono pianificarsi solo nel 2011.
Fondamentale in questa fase di crisi generale è garantire un sostegno economico e “dignità” a circa 60 famiglie, di cui molte monoreddito, anche se parallelamente per il 2011 vanno ricercate soluzioni più stabili che guardino a servizi finalmente utili per la pubblica amministrazione che non può garantire più stipendi a “tutti” senza avere in cambio servizi adeguati , efficienti e realmente utili alla collettività .
Su questa impostazione vertirà il personale impegno finalizzato soprattutto a rendere efficace la spesa pubblica ed elevare la qualità dei servizi della Pubblica Amministrazione.
Consigliere Regionale PD Luca Braia
COMUNICATO CGIL MATERA
Elevato lo sconcerto espresso dai lavoratori ex dipendenti dell’APEA durante l’assemblea sindacale convocata in seguito all’incontro che la Provincia di Matera ha promosso presso la Regione Basilicata.
Le aspettative di ascoltare notizie di soluzioni concrete e immediate al loro problema si sono presto infrante contro un ulteriore rinvio.
La data cruciale e risolutiva è il 29 luglio 2009; entro quella giornata le parti (Regione e Provincia) si sono impegnate ad individuare percorsi certi per riattivare il servizio interrotto ed i contratti di lavoro.
Per la prima volta, dopo 10 anni, i 60 operai si trovano a fare i conti con il baratro della inoccupazione, beffati da una legge che ha finanziato imprese in cambio di una “stabilizzazione” comunque a tempo determinato.
Assurdamente, oggi, questi lavoratori ricevono un trattamento di minor favore pur non essendo più LSU, pur avendo raggiunto nel 2001, grazie alla stabilizzazione, la dignità di lavoratori dipendenti con diritti e doveri.
La vera trattativa è iniziata soltanto il 20 luglio in Regione e questo naturalmente significa che il ritardo lo stanno pagando, in maniera quasi esclusiva, i lavoratori e la collettività visto che, stando così le cose, non si riuscirà, ad assicurare il servizio di manutenzione delle strade provinciali.
D’altronde sarebbe irresponsabile assegnare risorse per l’espletamento del servizio a ditte “esterne”, che lo svolgerebbero con dipendenti propri, lasciando i 60 operai nella più totale disperazione.
Il Sindacato auspica che la Provincia di Matera non proceda per questa via: la strada maestra indicata dalla delibera n.126/2009 (che prevedeva l’impiego dei 60 operai in diversi ambiti: manutenzione rete viaria, tutela Oasi di San Giuliano, ecc.) resta ancora valida nonostante il ritardo con il quale l’Ente sta provvedendo al reperimento delle risorse necessarie per darvi attuazione.
Al tavolo regionale la posizione sindacale è stata chiara: è inaccettabile tenere il destino di 60 persone-lavoratori appeso ad un filo di speranza che è già in partenza risibile e debole; è inaccettabile individuare esclusivamente nell’intervento finanziario della Regione Basilicata la soluzione al problema, escludendo a priori altri percorsi.
Percorsi (delibera 126/2009) che erano stati verificati dall’apparato tecnico della Provincia, che qualche mese fa sembravano percorribili (anche attraverso l’approvazione di alcune delibere di Giunta e Consiglio) e che oggi vengono ritenuti da quello stesso apparato delle “utopie”.
Cosa è cambiato rispetto a qualche mese fa?
La sensazione, per fortuna smentita al tavolo regionale, era che questa nuova maggioranza di governo provinciale non intendesse assumersi la responsabilità di dare una risposta definitiva ai 60 precari, come è invece accaduto col percorso, già tracciato ed anche già attuato, per i lavoratori addetti alla manutenzione degli impianti termici.
Questa vertenza è l’occasione per rimarcare che la politica, ad ogni livello, ha il compito di dare soluzioni, anche quando i tempi sono difficili.
Anzi è nelle difficoltà che si misura la capacità di essere in grado ad amministrare nell’interesse collettivo la cosa pubblica e gli interessi collettivi.
In questo caso, è sembrato che si intendesse creare altri problemi occupazionali oltre a quelli che quotidianamente il Sindacato si trova ad affrontare nel settore privato.
La mera solidarietà verso questi lavoratori purtroppo non è più sufficiente ma ora servono segnali e fatti concreti, serve un’assunzione di alta responsabilità, evitando di trasferire su altri l’onere di ricercare soluzioni, che, oltretutto, erano state già precedentemente individuate.
Serve lavorare, in questi 8 gg. che ci separano dal prossimo incontro, in maniera fattiva e propositiva poiché in quella data, il 29 luglio, la parola “lavoro” ritorni fra le maestranze oggi bistrattate e umiliate.
Il Sindacato auspica che l’amministrazione provinciale non deluda i suoi cittadini.
La dignitosa protesta realizzata finora dai 60 lavoratori non deve essere confusa per incapacità a reazioni forti ed eclatanti: questa gente è allo stremo delle forze e non è rispettoso della loro dignità di persone e lavoratori continuare a tirare una corda ormai consumata, che potrebbe spezzarsi e creare danni irreparabili.
Manuela Taratufolo – segretaria generale Cgil Matera