Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, nel corso di una conferenza stampa convocata per presentare il piano “Previsioni generali di recupero” dei Rioni Sassi approvato nella serata di mercoledì 21 novembre in Consiglio comunale, ha annunciato che chiederà alla Regione Basilicata di convocare a Matera un consiglio regionale monotematico interamente dedicato ai Sassi e a Matera 2019.
“Ieri sera – ha detto Adduce – abbiamo approvato un documento molto importante e atteso da tantissimi anni che costituisce un nuovo ed ulteriore tassello degli atti di pianificazione urbanistica (Programmi Biennali) che da oltre 20 anni, stanno “governando” il processo di recupero dei due antichi rioni materani, e del prospiciente Altipiano Murgico (Piano-Quadro del Parco). Purtroppo, però, da oltre dieci anni, lo Stato non ha più investito neanche un euro a sostegno dei Sassi. E’ del tutto evidente, invece, che la salvaguardia e la valorizzazione di questo straordinario patrimonio storico e culturale, di proprietà dello Stato, non può più ricadere solo sui residenti e sull’amministrazione comunale. Occorre, invece, che il tema del recupero dei Sassi vada riportato sul piano nazionale ed internazionale. Né possiamo aspettare che l’attenzione arrivi solo dopo eventuali crolli, così come è successo per Pompei. E’ diventato pertanto urgente ritrovare il massimo sostegno delle amministrazioni regionali, nazionali ed europee perché si continui con la maggiore determinazione possibile il processo di recupero e valorizzazione di questo patrimonio mondiale dell’umanità”.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il presidente della Commissione consiliare ai Sassi, Nico Trombetta, che, nel ringraziare l’ex assessore Maria Pistone per aver ripreso il lavoro e l’attuale assessore, Ina Macaione, per averlo portato a termine, ha rimarcato come il provvedimento sia stato condiviso, dopo un’ampia discussione, anche dalla principale forza di opposizione, il Pdl.
“Con la modifica dell’art. 19 con la quale le subconcessioni non vengono più assegnate attraverso procedure discrezionali – ha detto Trombetta – e con la modifica dell’art. 13 sull’arredo urbano nel centro storico stiamo rimettendo ordine a tutto il sistema della gestione dei Sassi definendo un quadro di regole molto più chiare e molto più trasparenti”.
L’assessore Ina Macaione, a tal proposito, ha annunciato che “si stanno riorganizzando gli uffici attestando quello dei Sassi all’ufficio urbanistica perché gli antichi rioni devono sempre di più diventare parte integrante della città, mentre in estate arriverà in dirittura di arrivo il piano di gestione. Nel frattempo, sul sito internet del Comune, abbiamo avviato un forum interamente dedicato ai Sassi che rappresenta la base di discussione per gli incontri che ogni due settimane, ogni lunedì, abbiamo iniziato a fare con i residenti e gli operatori commerciali”.
A spiegare nel dettaglio il provvedimento approvato ieri è stato l’arch. Lorenzo Rota:
“Le Previsioni Generali di Recupero (Pgdr) adottate in Consiglio comunale e pubblicate nel maggio 2006 (Amministrazione Porcari), nascono dalla consapevolezza, fortemente accresciutasi nell’ultimo decennio, della necessità di procedere ad una revisione e messa a punto delle normative giuridico-urbanistiche e culturali di definizione degli interventi di recupero, sulla scorta dell’esperienze realizzate nei primi due decenni di attuazione dei due Programmi Biennali.
Revisione orientata specificatamente su obiettivi di “qualità”, che devono sempre più caratterizzare detto processo, fermo restando l’indirizzo culturale del “risanamento conservativo” del tessuto architettonico-urbanistico dei due rioni, e del loro riconoscimento, a pieno titolo, quale “centro storico” della città di Matera, parte eminente della città e compartecipe del suo destino di sviluppo.
Le PGdR pertanto, danno ulteriore esito normativo a quella linea culturale individuando alcuni precisi obiettivi di qualità degli interventi attraverso i quali essa si realizza.
Tra gli obiettivi vanno evidenziati:
– qualità della funzioni: individuazione di una griglia normativa di compatibilità funzionale, urbanistica e tipologico/culturale, delle funzioni insediabili all’interno dei Rioni Sassi; compatibilità da verificare anche in relazione agli interventi di recupero già consolidati;
– qualità degli interventi: in riferimento alla “ricomposizione tipologica” delle antiche architetture che danno forma urbana ai Sassi, alla coerenza stilistico-formale ed al mantenimento dei “segni” che caratterizzano storicamente dette architetture (materiali e tecniche costruttive);
– qualità delle procedure: corresponsabilizzazione degli operatori (committenze e strutture comunali), controlli e monitoraggio degli interventi, pausa di riflessione per approfondire lo “stato dell’arte” nel trasferimento ai privati degli immobili in sub-concessione, e relativi interventi;
– qualità della vita: gestione delle “camere urbane” (vicinati, ballatoi, ecc.), accessibilità e percorribilità, traffico motorizzato e parcheggi, fruizione turistica, commerciale e per eventi; valorizzazione delle “presenze” religiose (chiese rupestri ed edicole votive);
– qualità della città: i Sassi attraggono, la città accoglie: un’unica politica di qualità per la città, che deve avere esiti significativi negli strumenti urbanistici generali (RU e PSC) in via di predisposizione.
Le PGdR danno infine indirizzi per il recupero delle “sacche di abbandono” che, a pelle di leopardo, caratterizzano attualmente il recupero complessivo dei due Rioni compromettendone, in alcuni casi, esiti e fruibilità: tra queste quella importantissima e strategica delle terrazze del Casalnuovo (Museo Demo-Etno-Antropologico)
Si apre così una nuova stagione di impulso a quel processo di recupero che, come un filo rosso, lega quasi 40 anni di storia civile, culturale, urbanistica ed (ormai) economica della città di Matera, proiettandola nel firmamento internazionale delle “città d’arte e cultura” riconosciute dall’UNESCO, con la sua specificità di città “rupestre” intrisa di significative e stupefacenti rielaborazioni della cultura della città europea, sedimentatesi nei secoli (romanico, rinascimento, barocco), ed immersa in un contesto naturale (Altipiano Murgico) ancora intatto e salvaguardato (Parco).
Stagione che ha, come obiettivo a medio termine, ed alla portata della città, quello del riconoscimento quale Capitale Europea della Cultura 2019”.
Il piano sarà pubblicato sul sito internet del Comune di Matera.