In arrivo nuovi tagli alle strutture sanitarie private accreditate che si aggiungono a quelli precedenti già attuati: l’ASP (Azienda Sanitaria Locale di Potenza) con una nota del 9 novembre scorso ha preannunciato, a partire dalla liquidazione della mensilità di dicembre sul consuntivo 2011, l’applicazione della norma prevista dalla legge sulla Finanziaria Regionale 2012 all’art. 23 (riduzione dello 0,5% per il 2012, dell’1% per il 2013 e del 2% per il 2014). Accade così che, da una parte la Regione con la cosiddetta “legge salva salari” approvata per garantire il pagamento degli stipendi ai dipendenti del Don Uva intende tutelare i lavoratori della sanità privata affidata ad onlus, che di fatto sono società vere e proprie, e, dall’altra, taglia risorse finalizzate a pagare salari e garantire servizi per l’utenza.
E’ quanto sostiene Antonia Losacco, presidente di FeNASP Basilicata, per la quale si tratta, invece, di considerare tutte le ricadute sul sistema della sanità privata lucana e di conseguenza sulla domanda di prevenzione e cura che viene dai cittadini. La decisione relativa alla fuoriuscita di prestazioni di medicina fisica dai LEA – continua – ha generato una modifica sostanziale e unilaterale dei contratti vigenti che ha comportato un grosso danno specialmente alle piccole strutture che svolgevano principalmente attività ambulatoriale. Buona norma di equità sarebbe rimborsare quindi le strutture che hanno un tetto contrattuale inferiore al tetto regionale di quanto è stato decurtato con la L.R.17/2011 (quella dei tagli).
In sostanza, pur riconoscendo le problematiche relative al problema Cup (Centro unificato di prenotazione) e l’impegno assunto per risolverle – dice Losacco – ritengo che vi siano altre questioni importanti e che, al pari, vanno affrontate e risolte subito. L’assessore Martorano, in proposito, si era fatto garante di promuovere un incontro con i Direttori Generali per discutere e trovare soluzioni sull’applicazione dell’ art 23 L.16/2012, sull’applicazione dei risparmi di settore. L’assessore ha chiuso l’incontro del 18 ottobre scorso con le associazioni della sanità privata – evidenzia la presidente di FeNASP – con l’impegno chiaro e netto di voler individuare soluzioni alle varie problematiche e ci ha chiesto di comunicargli entro dieci giorni dall’incontro le priorità al fine di poter calendarizzare e dare seguito ai lavori, primo fra tutti l’incontro con il Direttore Generale.
Per la Fenasp è urgente il superamento della vecchia e inopportuna distinzione tra le strutture di riabilitazione (ex 26 ed ex 25) che sono da equiparare sul presupposto imprescindibile del possesso dei requisiti minimi strutturali, organizzativi e professionali, in quanto operano nella stessa branca di Medicina Fisica e Riabilitazione. Questa prospettiva – precisa Losacco – consentirebbe a tutte le strutture che ne hanno i requisiti di effettuare e assicurare prestazioni di riabilitazione estensiva a costi inferiori nel rispetto della qualità e della congruità, consentirebbe quindi una riduzione di spesa immediata in quanto patologie ora trattate con percorsi multidisciplinari a costi elevati sarebbero trattati a costi inferiori, nonché si adempirebbe al principio posto a presidio del diritto del cittadino di scegliere liberamente la struttura cui rivolgersi per la cura della sua patologia, (principio codificato nell’art.8 bis del d.lgs n. 502/92). E’ da tempo inoltre che chiediamo l’inserimento delle Strutture Private Accreditate nel Servizio ADI (Assistenza domiciliare integrata) con l’affidamento dell’erogazione di prestazioni. I soggetti naturali preposti alla erogazione delle prestazioni sanitarie in ADI sono le strutture private autorizzate ed accreditate. Il vantaggio immediato per la Regione sarebbe una riduzione dei costi e la agevolazione delle ASL di avere come interlocutori soggetti autorizzati ed accreditati con una organizzazione strutturale, tecnologica e di personale che garantisce continuità, tempestività e qualità con il monitoraggio continuo da parte dei distretti sanitari competenti per territorio. Quanto alle nuove autorizzazioni, l’associazione FeNASP Basilicata opera concretamente con rapporti corretti con le Istituzioni e con tutti gli interlocutori interessati alle vicende del Settore. Tuttavia, la disponibilità e lo spirito collaborativo che da sempre caratterizzano la nostra condotta – dichiara Losacco – non implicano la passiva ed incondizionata accettazione delle azioni, delle proposte e delle idee degli altri. Riteniamo che tutto ovviamente deve funzionare con la garanzia dell’Istituzione Regionale improntata alla Correttezza, Legalità e Trasparenza.
L’appello urgente all’assessore – conclude la presidente FeNASP – è quello di mantenere l’impegno assunto e soprattutto tutelare le strutture che si sentono “parte” e non “controparte” del sistema sanitario regionale, non permettendo la diminuzione del personale e delle prestazioni, anzi, pretendendo anche da tutto l’apparato, che quel che funziona venga valorizzato e non bloccato.
Nov 23