“Con le diverse previsioni sui consumi delle famiglie italiane e lucane per Natale, tutte caratterizzate dalla forte riduzione di spesa, il Rapporto Censis secondo cui è proprio la famiglia, specie al Sud, a dover superare una sorta di “prova di sopravvivenza”, è la conferma autorevole che non basta l’insediamento della Consulta regionale per la famiglia e tanto meno rinnovare buoni propositi di generico impegno”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio Regionale Nicola Benedetto (IdV) per il quale “si pone l’esigenza di riprendere il Programma di aiuti e sostegni, non solo economici ma di servizi, alle famiglie lucane che vivono sulla soglia di povertà (una su cinque secondo l’Istat) o comunque in grande difficoltà. Anche le leggi regionali esistenti – aggiunge – hanno bisogno di un adeguamento alla nuova realtà segnata comunque, evidenzia il Censis, dalla tradizionale forza della famiglia, soggetto centrale dello scambio di risorse e forme molteplici di sostegno tra i suoi diversi componenti, che assume, in questa fase ormai avanzata della crisi economica, una ulteriore rilevanza. Si tratta di fare tesoro dei dati del Rapporto: complessivamente, il 59,4% delle famiglie ha dato o ricevuto nell’ultimo anno almeno una forma di aiuto, come tenere i bambini (17,3%) o fare compagnia a persone sole o malate (15,9%), partecipando alla rete informale di supporto. Manca nel nostro sistema una logica redistributiva mentre la famiglia si conferma come “rete sociale” prioritaria. Il meccanismo retributivo, in base al quale è erogata la quasi totalità delle pensioni vigenti, fa sì che le prestazioni più alte assorbano una quota rilevante di risorse: il 45,5% dei titolari di pensioni più basse (con reddito pensionistico medio mensile di 579 euro) pesa per il 20,4% sull’ammontare totale delle pensioni, mentre il 4,6% dei titolari di prestazioni della fascia più alta (che ricevono in media 4.356 euro al mese) ha un’incidenza di poco inferiore sul totale della spesa (15,7%). I problemi maggiori – continua il vice presidente del C.R. – nascono con l’aggravarsi delle condizioni di salute. Il Censis ha stimato i costi sociali diretti a carico delle famiglie per alcune patologie croniche e a forte impatto sulla qualità della vita: 6.403 euro all’anno per l’ictus, 6.884 per il tumore, 10.547 per l’Alzheimer”.
Nel sottolineare che “durante la crisi il reddito medio pro-capite delle famiglie è tornato ai livelli del 1993 e negli ultimi dieci anni la ricchezza finanziaria si è quasi dimezzata”, Benedetto afferma “l’esigenza di uno sforzo propositivo maggiore da parte del Dipartimento Salute, che non a caso ha la delega degli interventi di solidarietà sociale, a partire dai Piani sociali di zona per i quali i Comuni riceveranno solo nei prossimi giorni il 25% del primo semestre 2012, con l’aggravarsi delle problematiche connesse alla regolarità dei pagamenti dei servizi erogati dalle cooperative sociali a favore dei comuni, mentre per il prossimo anno si trovano in uno stato di totale incertezza. Aspettiamo in proposito indicazioni nella Legge Finanziaria Regionale di previsione per il 2013 con la concertazione dei Comuni capofila degli interventi programmati nei Piani Zonali”.
Dic 07
Benedetto parla delle famiglie povere. Lo stesso che è indagato per i rimborsi alla regione? Wow!