In un Paese normale un episodio del genere non dovrebbe mai accadere. Ma l’Italia evidentemente non è un Paese normale. Matera, 30 agosto 2010. Il Matera sta per giocare la prima gara del nuovo campionato di Seconda Divisione davanti al pubblico amico e allo stadio decide di ritornare anche un grande tifoso del Matera, Gianfranco Cappiello. Un ragazzo eccezionale che ha sempre seguito da bordo campo grazie alla sua bicicletta a rotelle la sua squadra del cuore a causa della sua disabilità motoria. Gianfranco da ormai diversi anni si sposta in città con una moto-carrozzina elettrica e con questo mezzo di trasporto ha raggiunto lo stadio per seguire la partita Matera-Latina, gara che segnava il ritorno dei biancoazzurri nel calcio professionistico a distanza di 13 anni. La legge garantisce l’ingresso gratuito ma Gianfranco dopo essere stato addirittura perquisito da un funzionario delle forze dell’ordine prima di poter accedere allo stadio con la sua moto-carrozzina è stato “parcheggiato” in tribuna laterale, con l’obbligo di seguire la partita a bordo del suo mezzo di trasporto senza avere la possibilità di accomodarsi in uno dei posti che con le nuove norme sono stati anche numerati. La visuale era praticamente nulla da quella posizione e così Gianfranco non ha potuto seguire la partita in modo adeguato. Ma il funzionario delle forze dell’ordine ha precisato che se non riceverà l’autorizzazione della società per l’ingresso gratuito allo stadio non avrebbe potuto più accedere. Assurdo. Domenica prossima il Matera giocherà nuovamente in casa contro il Fondi e Gianfranco vorrebbe naturalmente tornare allo stadio. Ci chiediamo a questo punto perchè non venga data la possibilità a questo ragazzo di poter seguire la partita comodamente in tribuna vip, in modo da vivere la gara in assoluta sicurezza. Se ci sono delle norme da rispettare per la tessera del tifoso e ai cittadini viene chiesta anche la carta d’identità prima di entrare allo stadio con il biglietto nominale, ci chiediamo come mai sia stato calpestato il sacrosanto diritto di Gianfranco Cappiello di poter guardare la partita da una posizione più consona al suo stato fisico. La società è obbligata ad impiegare durante le gare interne tantissimi stewards. Un paio di queste persone potrebbero accompagnare Gianfranco in tribuna e i problemi denunciati dal nostro tifoso sarebbero risolti. Vedremo cosa accadrà domenica prossima. Non sappiamo se Gianfranco avrà ancora voglia di tornare allo stadio dopo quello che è accaduto il 30 agosto scorso ma lo stesso problema potrebbe riguardare altri ragazzi come lui.
Michele Capolupo
VERGOGNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA……………………..
é un diritto sacrosanto,la società che dice di essere così “avanti”,doveva perlomeno garantire l entrata gratuita al disabile e all eventuale accompagnatore,magari munendo lo stadio di una postazione comoda per i disabili (dato che a bordo campo è anche pericoloso per l incolumità dello stesso)! Ma ormai si sa: sta società è “avanti” solo quando si tratta di incartare moneta!!
Complimenti alla nuova normativa ed allo ZELO dei funzionari che la applicano. Massima solidarietà a Gianfranco e VERGOGNA a chi l’ha perquisito.
P.S. visto che lo stadio è diventato peggio di una caserma, domenica prossima se mi scappa vorrei andare al bagno nell’intervallo, A CHI DEVO CHIEDERE IL PERMESSO?
Ormai è abbastanza chiaro a tutti che tutte queste nuove norme servono solo per allontanare la gente dagli stadi.Dipende tutto dalle televisioni, meno gente va allo stadio,piu’ abbonamenti televisivi si fanno…….io personalmente vado allo stadio da 30 anni e vedendo quello che è successo sia con il Latina e soprattutto con il Melfi(siamo stati prigionieri nello stadio,senza una bottiglia d’acqua e non permettevano di uscire a nessuno per dissetarsi,e per entrare c’erano 3 “posti di blocco”)penso di non andare piu’ allo stadio,ma nemmeno abbonarmi a queste televisioni.Il calcio in Italia è FINITO!!!!!!!!
Consiglio al Funzionario della Polizia di farsi perquisire a dovere quella scatola cranica che ha sul collo, può darsi che per errore ci sia qualcosa che assomigli ad un cervello. DEFICENTE è a dir poco un complimento.