“Nonostante la Regione Basilicata abbia assolto ai propri adempimenti chiudendo al 31 ottobre scorso il bando 2012 per il servizio civile, aggiornando i criteri per la determinazione dei punteggi da assegnare a ciascun progetto da approvare ed allargando di un’altra trentina di soggetti l’Albo regionale, si rischia di saltare l’annualità 2013 a causa dei tagli del Dipartimento Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri che non ha ancora provveduto all’attivazione del bando, in quanto non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale”. E’ quanto rileva il vice presidente del Consiglio Regionale Nicola Benedetto (Idv) sottolineando che “i tagli in tutto il settore del welfare penalizzano soprattutto i giovani per i quali la piccola indennità mensile di 430 euro è una sorta di ammortizzatore sociale oltre al pericolo di interrompere servizi utilissimi per l’assistenza a disabili, anziani, e quelli erogati dai Comuni. Solo qualche centinaia di posti verrebbe garantito, a livello nazionale, secondo quanto è stato possibile sapere dal Dipartimento competente della P.C.M., grazie a due bandi straordinari pubblicati il 30 novembre scorso per 368 volontari per progetti relativi all’accompagnamento degli invalidi e non vedenti e altri 500 per i volontari destinati alle aree terremotate delle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, che dovrebbe uscire a gennaio. Si pensi che solo in Basilicata sono tra i 200 e i 250 gli enti, associazioni, onlus, Comuni accreditati ed iscritti nell’apposito Albo regionale”.
Nel sottolineare che “il servizio civile garantisce da anni una forma di sostentamento reddituale per chi si trova nel limbo tra un ciclo di formazione appena concluso (scuola o università) e l’ingresso nel mondo del lavoro che invece si dilata sempre più per le note difficoltà occupazionali dei giovani” il vice presidente del C.R. riferisce che “secondo fonti ministeriali il bando 2012 potrebbe scattare ad aprile 2013, non prima di un ulteriore taglio di cinque milioni di euro previsto nella Legge di Stabilità al fondo ad hoc per il servizio civile. Questo comporterebbe una insopportabile riduzione dei postio di servizio civile nella nostra regione. E’ perciò necessario attivare un’iniziativa congiunta Regione, associazioni di volontariato e del Terzo Settore, Comuni, parlamentari lucani per sbloccare la situazione”.