Un’intensa tre giorni a Matera dal 14 al 16 dicembre 2012, per riscoprire nuove prospettive di valorizzazione dei beni culturali a partire dal metodo usato da Gaudì nel costruire la sua cattedrale della Sagrada Familia, a Barcellona. Infatti, di cosa c’è bisogno oggi per valorizzare le bellezze storico-artistiche e naturalistiche? La posizione dell’Associazione “L’Umana Dimora”, associazione onlus di promozione culturale e ambientale presente a Matera dal 1999, è in un nuovo soggetto educativo e creativo che in modo sussidiario collabori con l’istituzione pubblica, altrimenti oberata di emergenze dai tempi infiniti e dai costi proibitivi. Parafrasando una recente affermazione del ministro Ornaghi, il presidente Nunzio Lionetti riassume la questione in una “limpida” cooperazione tra pubblico statale e privato sociale per una corretta gestione e valorizzazione dei beni culturali. Collaborazione che sappia dialogare nella società al fine di liberare lo Stato da ciò che ha assunto su di sè in modo improprio. Occorre cominciare a vedere la cultura come forma del welfare della società, esattamente come la salute. Ma ciò è possibile con soggetti educati a “credere e apprendere”, o come direbbe Benedetto XVI, soggetti che fanno del rapporto fede-ragione una condizione qualificante del loro agire. Nella tre giorni sono previsti incontri con giovani delle scuole superiori di Matera (Classico e ITIS) e la presentazione il 14 dicembre 2012, ore 18.30, presso la Casa di Spiritualità S.Anna, in via Lanera, a Matera, del libro “La cattedrale d’Europa / La Sagrada Familia, la sfida di Gaudì alla modernità” di Luca Nannipieri – Ed. San Paolo. Nannipieri è direttore del Centro Studi Umanistici Abbazia San Savino – Pisa, cura la collana “Arte e fede” della San Paolo Edizioni, ha scritto “La bellezza inutile” – Ed. Jaca Book e conduce da critico e saggista una battaglia di valorizzazione del patrimonio storico-artistico, troppo spesso in stato di degrado e di abbandono. Per Nannipieri, Antoni Gaudì (1852-1926) ha costruito un popolo attorno alla sua cattedrale, ben più che la cattedrale stessa. «Chi ammira soltanto la bellezza travolgente della chiesa deve sforzarsi di capire la vera sfida che Gaudì ha voluto lanciare al nostro tempo» afferma Nannipieri, che prosegue: «a Gaudì interessava costruire un popolo – e questo ha fatto – ben più che uno stile artistico. La bellezza della Sagrada Familia non è tanto nel suo essere in costruzione, ma nel suo venire su grazie alla volontà di libere donazioni, liberi lavori offerti gratuitamente, libere consegne donate affinchè venisse realizzata. La Sagrada Familia rappresenta in Europa l’esempio massimo di quanto possano fare le libere insorgenze di persone e comunità attorno ad un luogo cristiano e al mistero della bellezza». Infine, Nunzio Lionetti ricorda che anche tra noi ci sono persone con questa passione e cita Placido Passarelli, suo collega di studi a Scienze Religiose a Matera, che ha raggiunto la Casa del Padre l’anno scorso. Placido era sostenuto dalla stessa passione per la Bellezza, nota a molti per la sua collaborazione in spettacoli che valorizzavano le chiese, illuminandole con luci ed effetti speciali (e non solo). Lionetti cita anche gli amici della coop. “Oltre l’arte” che stanno lavorando nelle chiese dei Sassi con un rischio di impresa di notevole valore, soprattuto in questi tempi di crisi. La coop. “Oltre l’arte” ha collaborato con entusiamo alla buona riuscita della tre giorni, che chiuderà i battenti con una passeggiata nei Sassi domenica 16 dicembre. Infine, la parrocchia Santa Famiglia di Matera ospiterà Nannipieri con una “cena con l’autore”, sabato 15 dicembre. L’io, la persona, cioè il privato sociale trovano così anche a Matera semplici espressioni di come un lavoro che non “ingabbia” la bellezza è possibile, molto probabilmente attraverso una “limpida” e consapevole collaborazione sussidiaria con l’istituzione pubblica.