L’assessore all’Ambiente del Comune di Matera, Rocco Rivelli, esprime solidarietà e vicinanza ai comuni che si affacciano sullo Jonio e ribadisce con determinazione il rifiuto anche della città di Matera a nuove trivellazioni nel Mar Jonio. “Anche la città di Matera si schiera accanto ai comuni che hanno detto no alla proposta di nuove trivellazioni da parte di compagnie petrolifere interessate a esplorare e individuare nuovi giacimenti. La Basilicata – aggiunge Rivelli – ha già dato in materia di estrazioni petrolifere con le concessioni in Val D’Agri e Tempa Rossa per un totale di 2100 chilometri quadrati di territorio interessati. Non possiamo permettere a nessun prezzo di mettere ulteriormente a rischio il nostro patrimonio ambientale e naturale che costituisce ancora una straordinaria ricchezza per le nostre comunità. L’Amministrazione comunale di Matera, pur non essendo direttamente coinvolta, si schiera in modo determinato accanto ai Comuni che stanno giustamente tentando di difendere il territorio e apprezza l’impegno assunto dall’assessore regionale all’Ambiente, Wilma Mazzocco, ad approvare rapidamente una delibera di Giunta regionale con cui si esprime il diniego all’attività di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel Mar Jonio. La Basilicata ha già raggiunto il massimo livello di sostenibilità ambientale con le concessioni attualmente in corso e ogni ulteriore proposta di ricerca idrocarburi e di estrazione petrolifera va rigettata con la massima determinazione possibile, senza se e senza ma”.
Ricerche idrocarburi nel ma Jonio, interviene l’assessore Pittella.
L’assessore regionale alle Attività Produttive e al Turismo della Regione Basilicata Marcello Pittella esprime un “sostegno incondizionato al ‘Movimento dei Sindaci’ dell’ arco Jonico che si battono contro le trivelle sullo Jonio ed esprime un No forte e chiaro alle trivellazioni petrolifere a mare”.
“Le trivelle nel mar Jonio – ha detto l’assessore – sono incompatibili con il turismo e l’agricoltura del Metapontino. Lo sviluppo di quell’area passa attraverso la valorizzazione delle sue risorse naturali (acqua, spiagge, mare); i suoi monumenti (a partire dalle “Tavole Palatine”); la sua agroindustria (una delle più avanzate del mezzogiorno); i sui centri di ricerca (dal centro di Geodesia Spaziale a Metapontum Agrobios); gli agriturismi di qualità; i villaggi turistici. Non si può vanificare con uno scempio a mare tutto il lavoro che nel corso di decenni è stato fatto per sostenere e sviluppare quel pezzo di Basilicata che, anche in un momento di forte crisi, resiste e va avanti. È una delle poche aree della Regione che vede crescere la popolazione residente e il reddito. La Basilicata – ha ribadito l’esponente della giunta – si batterà contro questo tentativo del Governo nazionale di intervenire contro la volontà delle popolazioni locali e dell’ intera Regione così come già ha fatto nel passato contro il deposito nazionale dei rifiuti nucleari a Scanzano o contro il progetto della Liquichimica. La Basilicata per quanto riguarda le estrazioni dal suo sottosuolo ha già dato, sia quando si è estratto massicciamente metano nella Valle del Basento che con le estrazioni petrolifere nella Valle dell’ Agri. Nella Valle del Basento è rimasto un cimitero di industrie abbandonate e stiamo lavorando, con molti problemi e difficoltà, alla bonifica e alla riutilizzazione dei siti dismessi. Anche per la Val d’Agri – ha concluso Pittella – la Regione si è battuta per il Memorandum onde aggiornare le compensazioni visto che quelle ottenute con l’accordo del 1998 sono state in gran parte ‘dimenticate’ dai Governi successivi e si batterà perché si realizzi da subito quanto stabilito con il Contratto di rete”.
La costa ionica lucana presenta una elevata valenza ambientale che non può e non deve essere messa a rischio. Con questa motivazione l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata Vilma Mazzocco e il direttore del Dipartimento Donato Viggiano, hanno ribadito il “no” del governo regionale alla concessione di nuovi permessi di ricerca di idrocarburi in mare, incontrando questa mattina i sindaci e gli amministratori dei Comuni di Bernalda, Pisticci, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri, alla presenza dell’assessore all’Ambiente della Provincia di Matera, Giovanni Rondinone.
Nell’incontro è stata sottolineata la volontà di avviare un’azione comune di forte contrapposizione all’attività di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel Mar Ionio. Nello specifico è stato espresso parere negativo per i progetti relativi alle istanze permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare denominati “d 73 F.R.-SH” e “d 74 F.R.”- presentati dalla Società Shell E&P S.p.a. e per la richiesta di ripresa del procedimento di V.I.A. proposto dalla Società Appennine Energy S.r.l. per il permesso di ricerca denominato “d 148 D.R.- C.S.”.
“La linea da seguire, più volte indicata dal presidente della Regione Vito De Filippo, è chiara e definita: la Basilicata ha già dato il proprio contributo al bilancio energetico nazionale”. Lo ha detto l’assessore Mazzocco motivando il diniego alla richiesta di nuove concessioni. “I permessi in atto – ha aggiunto – hanno saturato quella che riteniamo la soglia di sostenibilità di questo tipo di attività per la regione e riteniamo che altri territori debbano giocarsi la partita dello sviluppo puntando su altre chance. Lo sfruttamento degli idrocarburi, pur costituendo una risorsa rilevante del territorio lucano, va inserito nell’ambito di una visione complessiva di programmazione e sviluppo in coerenza con la valorizzazione degli altri beni e delle altre risorse esistenti. La valorizzazione e la protezione dell’ambiente – ha concluso l’esponente della giunta – costituiscono per noi obiettivi primari”.
La posizione espressa dall’assessore Mazzocco e dal direttore Viggiano troverà riscontro formale in una delibera di Giunta che sarà inviata al Ministero dell’Ambiente nell’ambito della procedura di Via nazionale.
staremo a vedere se rispetterà
Il 17 tutti a Policoro per un chiaro NO alle trivelle!
POLITICI FALSI E CODARDI. CI STATE SVENDENDO TUTTO. METTETECI ANCHE LE SCORIE RADIOATTIVE . CHE SCHIFO !!!
chi sta dietro le società petrolifere che hanno chiesto ed ottenuto l’autorizzazione a “trivellare” il nostro mare?
si fanno nomi altisonanti della politica lucana… mi auguro siano solo dicerie, altrimenti sarebbe davvero una gra presa per i fondelli tutta questa tiritera di comunicati bla bla di vari assessori e presidenti!