Nicola Benedetto, Consigliere regionale IDV, interviene sulla vicenda Agrobios. Di seguito la nota integrale. “Salvaguardare professionalità e continuità della ricerca”.
“Salvaguardare le professionalità di Metapontum Agrobios e garantire la continuità della ricerca in settori sempre più rilevanti per le attività produttive della nostra regione, tra le quali l’agricoltura e l’agro-alimentare, oltre che l’ambiente, la difesa del suolo e della costa ionicvo-metapontino messa duramente a rischio dal fenomeno dell’erosione: sono questi gli obiettivi prioritari da perseguire nella fase di superamento della società di ricerca di Metaponto”. A sostenerlo è il consigliere regionale Nicola Benedetto (IdV) ricordando le iniziative svolte in passato, a partire dal bilancio regionale di previsione per il 2011, “in troppi casi in solitudine, per rilanciare il Centro di ricerca e assicurare un futuro alle circa 60 professionalità che hanno dato prova, nel corso degli anni, di grandi capacità riconosciute peraltro da istituti internazionali”.
“Sono impegnato adesso a seguire tappa per tappa il percorso indicato dal Presidente De Filippo e che, ovviamente, richiede una consultazione e una concertazione in primo luogo con il personale interessato e i sindacati. Per me è indispensabile che come struttura parzialmente posizionata presso l’Alsia e con il passaggio di personale all’Arpab non ci siano battute d’arresto, specie dopo la fase di cig che ha interessato gli stessi lavoratori. Credo – aggiunge Benedetto – che ci siano compiti e funzioni ancora più rilevanti da svolgere in prospettiva dell’attuazione di programmi e progetti finalizzati allo sviluppo e a rendere più competitiva l’agricoltura nel Metapontino. Penso – precisa il consigliere di IdV – al progetto di filiera logistica legato al recupero della ex Felandina nel quale l’agroalimentare di qualità ha la parte principale e che senza i servizi di ricerca e di assistenza tecnica adeguata a produttori ed imprese di trasformazione non potrà certo fare i passi avanti da tutti auspicati. Pertanto ben vengano scelte di riduzione di costi improduttivi, tra cui quelli di apparati amministrativi che di fatto sono solo un peso, con l’obiettivo di concentrare le risorse finanziarie sull’effettiva ricerca, come i piani per mettere insieme enti ed organismi che si occupano delle stesse attività per semplicare ed accrescere la qualità del loro lavoro. Non mi appassiona il fatto se Agrobios dovrà cambiare nome quanto quello che il personale dovrà fare nel breve e medio termine tra cui ribadisco l’apporto scientifico necessario a contrastare l’erosione della costa metapontina che continua a mettere a rischio la stagione turistica 2013 e con essa tantissime imprese”.
Luca Braia, Consigliere regionale PD, interviene sulla vicenda Agrobios. Di seguito la nota integrale.
“Riorganizzare e finalizzare la ricerca pubblica per sostenere di più e meglio lo sviluppo della Basilicata “
Abbiamo necessità di finalizzare e soprattutto connettere sistematicamente ed indissolubilmente l’attività di ricerca in generale, ed in particolare quella che si finanzia con fondi pubblici regionali, a tutto il tessuto produttivo lucano partendo da quello del settore agricolo ed arrivando a quello industriale.
L’evoluzione normativa nazionale registrata negli ultimi anni che con il Decreto 226/2006 in merito alla tutela della libera concorrenza ha sancito l’impossibilità di affidamento diretto di commesse alle società partecipate sino a quella di questi giorni sulla Spending Review che dal 2014 limiterà fortemente il trasferimento dei fondi a società a totale partecipazione pubblica (in house), hanno reso indifferibile la decisione di iniziare il processo di riorganizzazione (e non di smantellamento) del sistema della ricerca nella nostra regione puntando sulla realizzazione di un vero e proprio “Polo distribuito” composto da nuclei specializzati allocati anche in agenzie tipo ALSIA che dovranno costituire una solida e numericamente compatibile al mercato attuale “rete di competenze” costituita da ricercatori in grado di supportare il governo regionale sulla definizione delle strategie di sviluppo ed il sistema delle imprese nell’ innovare i prodotti ed i processi produttivi in prevalenza nei settori inseriti nel Piano Strategico Regionale come l’automotive, lo spazio, le agrobiotecnologie e l’energia.
L’indirizzo approvato dal consiglio regionale con l’articolo 27 della legge regionale 17/2011 e la conseguente decisione assunta dal governo regionale nei giorni scorsi di porre in liquidazione la società AGROBIOS, con il passaggio dei 38 tecnici specializzati in ambito ambientale in ARPAB e dei 19 ricercatori in ALSIA, non può e non deve essere vissuta dai diretti interessati e dall’intera comunità lucana come la rinuncia del sistema pubblico di Basilicata a finanziare la ricerca pubblica ma come l’ utile ed indifferibile necessità di riorganizzare un modello finalmente efficace e virtuoso in grado di caratterizzarsi come qualificato presidio di innovazione nel settore delle agro-biotecnologie e non solo.
Nel caso specifico, il passaggio dei ricercatori Agrobios in Alsia in un’apposita ed autonoma divisione ricerca, imporrà una “ridefinizione della mission” della stessa agenzia che ritengo debba in un prossimo futuro caratterizzarsi sempre di più e meglio come agenzia a supporto del settore agricolo e della zootecnia per i quali dovrà erogare “servizi adeguati ed innovativi” in grado di tutelare le colture e gli allevamenti dagli effetti introdotti da fenomeni come ad esempio il cambiamento climatico, gli agenti patogeni animali e vegetali, aumentandone in quantità e qualità la produzione regionale e guidandola alla conquista sempre maggiore di nuovi ed oggi ancora inesplorati mercati.
Un’adeguata riorganizzazione ed una maggiore specializzazione delle funzioni e delle competenze di ALSIA, unita ad un management stabile e competente, sono certo rappresenteranno le fondamentali condizioni per un suo definitivo rilancio e le premesse per l’avvio del processo di assorbimento di quella platea di tecnici precari che da oltre un decennio attende la legittima stabilizzazione e le cui attività, se adeguatamente finalizzate ed organizzate, possono garantire con una capillare presenza sul territorio regionale utili attività consulenziali, divulgative e formative sui vari servizi implementati e da implementare.
L’utilissimo dibattito odierno, proposto dal gruppo PD si è concluso con l’impegno assunto in aula dal presidente De Filippo “di costruire una road map sulla vicenda Agrobios e sul processo della sua liquidazione, tenendo costantemente informato il Consiglio Regionale sugli sviluppi della vicenda”, impegno che garantisce tutti, consiglieri compresi, sulla totale trasparenza e volontà di condivisione che si vuole continuare a mantenere a tutela esclusiva dell’interesse della nostra regione.
Luca Braia, Consigliere regionale PD
Il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo riferisce in Consiglio su vicenda Agrobios.
“L’impegno che mi sento di assumere è quello di costruire una road map sulla vicenda Agrobios e sul processo della sua liquidazione, tenendo costantemente informato il Consiglio Regionale sugli sviluppi della vicenda.
Nel frattempo l’obiettivo è che la maggioranza trovi la sintesi su un necessario programma di riordino della governance del settore primario, dopo un processo avviato di risoluzione delle vicende ancora appese, tanto importante per l’Agricoltura e il futuro economico della nostra regione”.
Lo ha dichiarato il presidente Vito De Filippo, al termine del dibattito in Consiglio Regionale sul centro di ricerca Metapontum Agrobios e sullo stato di attuazione dell’articolo 27 della legge regionale 17/2011.
Vincenzo Santochirico, Consigliere regionale PD: “Salvare e rilanciare la ricerca e l’innovazione in Basilicata”
Se servirà a rilanciare e sostenere la ricerca, la sperimentazione e l´innovazione in Basilicata, in un settore strategico qual è quello delle agrobiotecnologie, il Consiglio Regionale di oggi sarà stato utile e sarà stata efficace l´azione di stimolo che abbiamo esercitato.
Così, la messa in liquidazione di Metapontum Agrobios srl non potrà né dovrà essere intesa come la morte annunciata della presenza pubblica regionale nel campo della ricerca e della sperimentazione.
La volontà dichiarata dal Governo regionale di ricollocare questa missione presso l´Alsia potrà essere concretamente apprezzata se l´intento manifestato si trasformerà in progetto concreto di cui siano chiare le coordinate programmatiche, finanziarie e temporali, sciogliendo tutti i nodi connessi alla riforma di tale ente, da troppo tempo commissariato.
Per queste ragioni va rispettata la scadenza del 31 dicembre 2012, indicata dalla Giunta regionale, per l´assegnazione del personale di Metapontum Agrobios ad Arpab e ad Alsia e vanno rapidamente trasferite a tali enti le risorse strumentali e il portafogli progetti della società in liquidazione.
La prospettiva futura sarebbe stata resa più credibile e persuasiva da un´analisi puntuale e completa delle cause della infelice conclusione dell´esperienza di Metapontum Agrobios, al di là delle più recenti restrizioni normative in tema di spending review, dei motivi del mancato rilancio, della procedura seguita per la messa in liquidazione.
Così come sarebbe stato preferibile assicurare un iter rapido e professionale alla liquidazione della società investendo di tale incombenza competenze tecniche all´uopo dedicate a tempo pieno.
Il Consiglio Regionale, sulla questione, è ancora una volta intervenuto con serietà e competenza, esprimendo un orientamento – come già aveva fatto con la l.r. 21/2008, con il Piano della ricerca e innovazione del 2009 e con l´art. 27 l.r. 17/2011 – al quale il Governo regionale deve dare attuazione seria, tempestiva ed esauriente.
Perciò occorre che entro gennaio 2013 la Giunta Regionale ritorni in Consiglio per presentare un progetto articolato, preciso e complessivo, sul polo delle agrobiotecnologie.
E´ bene avere presente nitidamente la posta in gioco.
Non si tratta semplicemente di dare risposte, pur necessarie, alle competenze professionali già impegnate in Metapontum Agrobios, ma di dare un riferimento qualificato e specializzato al sistema produttivo lucano, e non solo, che parli sempre più il linguaggio della modernità, dell´innovazione e dello sviluppo.
Vincenzo Santochirico, Consigliere regionale PD
BASTA CON I PARASSITI DELLA POLITICA .NON VI STANCATE MAI DI MANGIARE .CHE SCHIFO